Ma se i responsabili poi non si prendono "le responsabilità" di quello che combina male (o non combina proprio) il proprio gruppo di lavoro che responsabili sono??...responsabilità solo a chiacchiere senza tanto impegno per portare a casa la pagnotta più grossa??
Piscis primum a capite foetet
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Ultima modifica di Stinit; 17/04/2018 alle 19:03
[QUOTE=flag;7444583]scontrarsi con quei sindacalisti che ancora tutelano i non lavoratori.............................la crosta è riuscita a diventare rappresentante sindacale
il tintinnar di sciabole, ammesso che ci sia, mi sa che fino ad ora ah funzionato assai poco, a quanto dici
solo un coreografico rumore di fondo
il sindacalista del non lavoro ( purtroppo esistono ) & e le croste salite (aimè) al ruolo di rappresentanti dei lavoratori,sono due soggetti contro i quali ti assicuro il quadro/dirigente/responsabile/posizione organizzativa/chiamalocomecazzotipare, alle volte tende, pro domo sua,ad evitare un contenzioso...
tanto paga pantalone, tanto poi arriva l'omino dei braccialetti, tanto al Sindaco sono riuscito a garantire l'apertura del palaghiaccio nel deserto del Gobi...e quindi ho messo al sicuro stipendio&premio.....
n'tuculo ai cestini della monnezza della periferia cittadina che tracimano e dello spazzino che nel frettempo ha vinto il torneo mondiale di briscola in orario di lavoro......
il suono delle sciabole di Nenniana memora, era evocativo/preventivo rispetto alle contumelie che la parola Sindacato solleva da queste parti.
comunque leggendoti, credo di capire tu preferisca, anche ad coreografico rumore di fondo, un assordante silenzio. ma magari sbaglio.
Ieri ero un cane. Oggi sono un cane. Domani probabilmente sarò un cane. Sigh! Ci sono poche speranze in un avanzamento.
(Snoopy)
Odio ripetermi ma lo faccio
Come ho scritto un centinaio di post fa, quello di cui si dovrebbe parlare è la patologica mancanza di SENSO DEL DOVERE di cui soffrono la maggior parte dei lavoratori del Bel Paese a qualsiasi livello essi si trovano. Le chiacchiere stanno a zero su chi deve vigilare e di chi sia la maggiore responsabilità, sono ugualmente responsabili sia il lavoratore " furbetto" che il supervisore "disattento" e via così a salire di gerarchia.
THE DEVIL IS NOT SO BLACK AS IS PAINTED.......
OMAE WA MOU SHINDEIRU....... (NANI?)
Purtroppo in questo paese il concetto e l'applicazione del lavoro, come buona parte di tutte le attività socioeconomiche regolarmentate, sono nate come palesi stronzate propagandiste in epoca fascista e lì rimaste immutate nell'ormai prossimo secolo seguente.
Ad iniziare dall'istruzione pubblica, che produce ad incessante ritmo danni irreparabili fin dall'infanzia dei futuri cittadini.
Il "senso del dovere" non può esistere quando il lavoro di per sé, non i motivi né tantomeno le finalità del suo esercizio, è sancito come primo ed inviolabile diritto costituzionale.
Ultima modifica di Dennis; 17/04/2018 alle 19:25
approfitto...alcuni di quei che rimangono, si infilano nei concorsi della PA e, abituati allo studio ed al nozionismo fine a se stesso, vincono e arrivano a posizioni di responsabilità, che, considerata l'inesperienza, la inesistente gavetta, la tendenza alla conservazione manu militari de ruolo ricoperto dai colleghi anziani......altro che pane, direi piuttosto pena......![]()
Ieri ero un cane. Oggi sono un cane. Domani probabilmente sarò un cane. Sigh! Ci sono poche speranze in un avanzamento.
(Snoopy)
Scusa...non capisco...nei concorsi della PA spesso e volentieri è richiesta la laurea specialistica come prerequisito per l'accesso...non gli si può fare una colpa di questo!...
Aggiungo che nessuno è nato imparato...di solito i nuovi vengono affiancati da chi sta già dentro...questo accade tanto nella PA quanto nel privato
Quello di avere un lavoro sarà anche un diritto sancito dalla costituzione ma quello di svolgerlo al meglio credo sia un dovere morale di chi è chiamato a ricoprire quel ruolo, qualunue esso sia.
Sarò strano ma io la penso così, forse ho una visione fin troppo "romantica"![]()
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OMAE WA MOU SHINDEIRU....... (NANI?)
Siamo OT. Di aneddoti da raccontare del posto di lavoro ne avremmo a bizzeffe. C'è chi lavora in un'isola felice e chi no. Io lavoro presso un'azienda di circa 400 tra operai ed impiegati. Per me c'è troppo personale che porta a casa solo lo stipendio e non ha una mansione ben precisa. Formazione del personale in reparto lasciata al caso, assunzioni tramite agenzia con contrato a termine, molti sono 20enni che non sanno tenere in mano una scopa. Lavoro su un impianto da 2 persone, io sono capo macchina, mi affiancano sempre queste persone, di 10 che ne ho dovute valutare una sola ha dimostrato in un anno di aver appreso la mansione ed è stato assunto per merito. Altri 3/4 ragazzi assunti perché amico del figlio del direttore, figlio di genitori amici del direttore ecc.,. Di questi i risultati si vedono, lavorano a pene di cane.Il resto nn viene confermato. Gestione reparto da parte del capo reparto approssimativa( vi lascio fare quello che volete basta che non rompete le scatole) il mio capo squadra il più delle volte non sa nemmeno quello che sto facendo. Io ho la qualifica di autocertificare il prodotto, però, se questo non rispecchia gli standard mi viene preclusa la possibilità di fermare la produzione stessa o chiamare l'ufficio tecnico per cercare di risolvere il problema, perché il caposquadra fa valere la sua posizione. Poi passa il direttore, il quale a sua volta lascia molto correre gli eventi e distribuisce grattoni gratuiti a dx e manca. Ora stanno informatizzando per quanto riguarda la tracciabilità delle materie prime e stoccaggio materiali finiti a mezzo di palmari che leggono il codice a barre. Formazione agli operatori modalità autodidatta. Invidio chi lavora presso isole felici, io non ne ho mai trovate.