Ultima modifica di Stinit; 27/05/2018 alle 09:02 Motivo: Unione Post Automatica
mah, mi aspettavo che la dicesse qualcuno di quelli molto critici sul mose, visto che lui era il paladino del progetto e uno dei biiardi dell'establishment
io lo ritengo pericoloso e inadatto, tu ?
cito dal sole:
Sembra paradossale, ma coloro che difesero arditamente al referendum del dicembre 2016 la Costituzione, sono i primi a non volerla considerare. Infatti, è il presidente della Repubblica che nomina i ministri, su proposta del Presidente del Consiglio (art. 92), quindi ha anche il diritto di non accettare le proposte. Come è già avvenuto nel 1994 quando il presidente Oscar Luigi Scalfaro bloccò Berlusconi che voleva nominare il suo avvocato Cesare Previti (condannato anni dopo in via definitiva per corruzione in atti giudiziari) ministro della Giustizia.
............Paolo Savona, una carriera in Banca d’Italia con Guido Carli, è stato sempre un uomo dell’establishment (ma i grillini non ce l’avevano con l’establishment, considerato una casta assurda con pensioni d’oro come quella di Savona?). Da anni è passato a contestare questa Europa, a criticare con verve i tedeschi, a considerare fallito l’esperimento dell’Euro. Nel momento in cui il nuovo governo – guidato da un emerito sconosciuto – dovrebbe conquistare la fiducia delle cancellerie mondiali e dei mercati finanziari, nominare un personaggio così controverso, e con ben 82 primavere, è un rischio che non possiamo correre.
La credibilità è tutto. E purtroppo per lui, Savona non è credibile. Come può essere credibile Savona che sulle colonne del Sole 24 Ore anni fa auspicava un euro forte e ora vuole far parte di una compagine governativa che considera l’euro causa di tutti i nostri mali? Figuriamoci se l’euro, rafforzandosi, danneggia le nostre esportazioni! In un intervento a Cernobbio il 6 settembre 1996 (pre-euro) Savona disse che “le sorti dell’euro resteranno incerte sino all’ultimo momento: una bufera monetaria voluta da gruppi di potere ostili all’integrazione monetaria sarebbe infatti un grado di far naufragare il progetto anche il giorno prima della scadenza prevista”. Non è che stava parlando del suo progetto futuro di smantellare la moneta unica?
...............Ciampi scrisse più volte sul ruolo cruciale giocato dalla credibilità. In un passaggio di “Da Livorno al Quirinale” si legge: “La mia gestione dei rapporti con l’estero fu caratterizzata da una grande spinta europeista. Questo dipese molto dalla autorevolezza della Banca d’Italia e dalla stima che riscossi, in Europa e in seno alle istituzioni finanziarie mondiali. Non voglio lodarmi da solo ma l’efficacia della mia azione fu dovuta alla considerazione che riuscii a guadagnarmi e in cui ero tenuto nell’ambiente finanziario per eccellenza, quale la Banca dei Regolamenti Internazionali” (p. 134).
Come poteva Ciampi, laureato in lettere con una tesi su Favorino d’Arelate, amante di Goethe, non avere un rapporto d’oro con i tedeschi, che non a caso lo insignirono nel 2005 del premio Carlo Magno per “l’eccezionale contributo” dato alla causa europea nel corso della sua vita? Bastò l’accorato e commovente discorso di Ciampi la sera del 24 novembre 1996 per consentire il rientro della lira nel Sistema monetario europeo a 990 lire per un marco (la lira allora veniva trattata a 900 lire per un marco e Ciampi volle favorire l’export italiano, strappando 990, da qui la parità di 1936,27 lire per un euro): “Ciampi gave the performance of his life”, scrisse il Financial Times
.........Savona dopo le dichiarazioni degli ultimi quattro anni contro questa Europa, è percepito – giusto o sbagliato che sia – dai mercati come una minaccia per la stabilità finanziaria dell’Italia. Se non si fa da parte lui, se Mattarella desse il via libera a Savona, ci penseranno i mercati a fuggire, a “votare con i piedi” (Albert Hirschman, cit.), a vendere le attività emesse dalla Repubblica italiana, con al seguito le emissioni corporate, come è giusto che sia. Se hai debiti, se vuoi indebitarti à gogo, devi sempre trovare qualcuno che i soldi te li presti. Se i creditori vengono considerati dei baluba con l’anello al naso e la sveglia al collo, Di Maio e Salvini ne vedranno delle belle. E noi, purtroppo, assisteremo allo scempio dei nostri risparmi.
Savona ha scritto, tra le altre cose: “La Germania non ha cambiato la visione del suo ruolo in Europa dopo la fine del nazismo, pur avendo abbandonato l’idea di imporla militarmente”. Non so voi cosa pensiate, ma uno che sostiene questi argomenti, quando la Germania ha fatto i conti con la “questione della colpa” con una severità che noi italiani ci sogniamo, non può fare il ministro.
A Savona consiglio la lettura di Angelo Bolaffi “La Germania, oggi” (con P. Ciocca), dove il grande germanista, con lungimiranza, scrive: “Le feroci polemiche sulle strategie finanziarie legate alla moneta unica europea e sulle scelte economiche della Germania inducono al pessimismo, tanto più che sembra irresistibile la tentazione per le classi politiche dei paesi in crisi del Sud Europa individuare nella Germania (e in quello che viene minacciosamente evocato come “il peso del suo passato”) un comodo capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità dei propri fallimenti. Una illusoria quanto pericolosa via di fuga quella di incolpare le istituzioni europee e i governi ‘dei paesi creditori colpevoli di imporre troppa austerità’ da parte di chi non è in grado di risanare le finanze pubbliche del proprio paese limitandosi ad applicare la logica odiosa dei tagli lineari”
..................In questi giorni tristi, dove i risparmiatori vengono traditi da dilettanti allo sbaraglio, torniamo a leggere Luigi Einaudi, uno dei massimi cantori del risparmio degli italiani, il quale ebbe una vera e propria venerazione per il risparmio, che metteva in relazione con una serie di virtù civili e personali: laboriosità, previdenza, fiducia in se stessi. A un anno dalla Liberazione dai tedeschi e dal fascismo, Einaudi il 16 aprile 1946, sulla Libertà, scrisse un articolo già evocativo nel titolo, Il Paese salvato dal risparmio, dove in un passaggio di legge: “Se lo Stato, nei suoi tronconi, avesse dovuto, per far fronte al suo fabbisogno, ricorrere soltanto ai biglietti, sarebbe stato il diluvio universale cartaceo. I prezzi, invece di moltiplicarsi in media per 20-25 in confronto al 1938, si sarebbero moltiplicati per 50 o 60; e il crescere vertiginoso dei prezzi avrebbe cresciuto a sua volta le spese pubbliche, sicché il disavanzo non si sarebbe limitato a 631 miliardi, ma si sarebbe spinto a 1000, a 2000 e chissà fin dove. Sarebbe stato il finimondo e forse la lira avrebbe fatto la mala fine. Chi ci salvò fu il risparmio del Paese. Consapevolmente o inconsapevolmente, recando i propri risparmi alle banche e alle casse di risparmio, le quali lo riversavano in massima parte alla Banca d’Italia, la quale a sua volta lo trasmetteva al Tesoro – e tutto ciò accadeva fatalmente, perché banche e casse non potevano pagare interessi ai depositanti se non impiegavano i depositi presso l’unico cliente, che in tutti i Paesi del mondo in tempo di guerra è lo Stato – i risparmiatori salvarono il Paese dall’estrema rovina”.
Quando sentiamo i rappresentanti pentastellati e leghisti fregarsene di spread, mercati dei capitali, andamento della borsa, credit spread, agenzie di rating, il messaggio implicito ai risparmiatori è chiarissimo: dei vostri risparmi non ci importa nulla, prima o poi, con il sovranismo, torneremo a battere moneta e l’inflazione si mangerà i vostri sudati denari. Lo sanno costoro che se il rating dell’Italia dovesse scendere sotto la BBB-, e quindi perdere l’investment grade, la Bce non potrebbe più comprare i nostri titoli, se non dopo aver firmato un piano di risanamento con la Troika (Fmi, UE e Bce)? Qualcuno glielo spieghi, prima che sia troppo tardi.
Perché il professor Paolo Savona è inadatto a fare il ministro dell’Economia - ilSole24ORE
Fermo restando che rispetto ad un Borghi Savona è un gigante, a livello tecnico è a pieno titolo "uno dell'establishment" con chiare idee antitedesche...questo spaventa in primis i tedeschi (forte la vignetta dell'ape tricolore lanciata nel burrone...peccato che in quell'ape ci sono tutti dentro... anche i tedeschi) e i mercati...
Tu chi ci vedresti bene al fare il super ministro dell'economia?
in quell'ape ci siamo principalmente noi, e questo spaventa in primis alcuni di noi (me per esempio)
ci vedrei bene qualcuno che non sia lui, e che possa sostenere meglio quanto dichiarato dal presidente del consiglio in pectore
ammesso che quel presidente conti qualcosa
faccio fatica a rispondere alla tua domanda, dato che faccio fatica a credere che il programma economico presentato sia credibile
IMHO
Ultima modifica di ABCDEF; 27/05/2018 alle 15:08
Conte non conta...
...governo del presidente go on!
Ultima modifica di Stinit; 27/05/2018 alle 18:36
E' per il nostro bene
Allora beviam beviam beviam...
http://www.repubblica.it/politica/20...12-P1-S1.12-T1
Che pagliacci! Hanno trovato il modo di essere all’opposizioe anche quando avwevns o “vinto”. Una grande farsa...
Chi? Salvini, Di Maio o Savona?
Ultima modifica di Monacograu; 27/05/2018 alle 21:17
Io sono responsabile di quello che dico. Non di quello che capisci tu. [cit]
Questa è una mela...
IMHOSTICA
Dopo un Presidente degli USA che vuole sventare la minaccia nucleare, abbiamo pure un Presidente della Repubblica Italiana che si mette a fare il Presidente.
Ci mancano solo Gianni Infantino che riammette la squadra nazionale di calcio ai mondiali e Papa Francesco che ordina a tutto il pretame di elargire denari ai fedeli che vanno in chiesa la domenica.
Riuscirà mai sto paese a finire nella merda che auspica e merita, una buona volta?
Che deve accadere, una epidemia di polio scatenata dai negri del barcone?
Un asteroide che si schianta sul Trasimeno?
Un'invasione di Xenomorph?