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Discussione: Governo Gialloverde riflessioni ed aspettative

  1. #1521
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio
    Cioè chi?

    Per il resto ben venga un curatore fallimentare di nomina europea a scalzare i ns politici e che finalmente faccia insieme al suo staff ristretto di super competenti "tutto quello che c'è da fare"... "le cose dolorose"..."i gatti...le volpi e pure i medici pietosi"...tutto insomma!

    Io non vedo l'ora!

    ...l'importante è che facciano tutto quello che vogliono fare fino in fondo e con pieni poteri...non voglio sentire scuse!


    da quando ???

    Nessuno contesta ai vincitori (su sponde opposte) del voto del 4 marzo il diritto di governare e di farlo con i propri progetti. Ma un atteggiamento serio nei confronti degli italiani si può e si deve chiedere
    di Luciano Fontana

    «Ma come va a finire?». La domanda viene posta in continuazione negli ultimi giorni, negli incontri pubblici e in quelli privati. Dagli artigiani interessati alle novità fiscali ai manager preoccupati per lo spread e le cadute in borsa, dagli statali alle prese con «quota 100» ai lavoratori privati scettici sul «reddito di cittadinanza» (aiuterà solo i fannulloni?). Tutti alla ricerca di qualche certezza nella confusione che domina il varo delle manovra economica del governo.

    Il consenso all’alleanza Lega-Cinque Stelle è ancora altissimo ma il clima di euforia sta svanendo passo dopo passo. Se sei un piccolo o grande imprenditore, costretto a misurarti ogni giorno con il mercato, i dubbi si stanno trasformando in ostilità. E allora anche per i nuovi leader del «governo del cambiamento» è arrivato il momento di fermarsi un attimo a riflettere. La girandola vertiginosa degli annunci, tra una diretta Facebook e un’offensiva via twitter, sta stordendo il Paese oltre che loro stessi. Non si può continuare in una campagna elettorale senza fine, dove i messaggi hanno solo lo scopo di accrescere il consenso immediato e di decidere la competizione tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

    La realtà sta scomparendo, le cose che si possono o non si possono fare diventano indecifrabili. Nessuno contesta ai vincitori (su sponde opposte) del voto del 4 marzo il diritto di governare e di farlo con i propri progetti. Nessuno può pretendere che i nuovi protagonisti debbano ripetere il copione, spesso inefficace e qualche volta dannoso, del passato. Ma un atteggiamento serio e responsabile nei confronti degli italiani credo si possa e si debba chiedere. Avere sempre chiari i nostri limiti, i nostri debiti e le nostre insufficienze: questo sì è necessario.

    Da domani a fine mese l’Italia è attesa a una prova decisiva: dimostrare che la giusta attenzione per i poveri e gli esclusi si può combinare con un programma economico rispettoso delle compatibilità. Non perché ce lo chiedono politici e tecnocrati europei (il presidente della commissione Jean-Claude Juncker con le sue uscite è diventato l’alleato più prezioso degli estremisti) o i grandi finanzieri. Ma perché non accumulare altro debito, lavorare per ridurlo, è un’assicurazione sul futuro del Paese. Sulle sue possibilità di crescere e creare occupazione. Quale famiglia indebitata progetterebbe il suo futuro continuando a spendere allegramente? Nessuna lo farebbe mai.

    Lo stesso credo debba valere per chi governa. Dovrebbe misurare le parole, impedire che le sparate in libertà abbiano conseguenze sui mercati e rendano più costoso il finanziamento del nostro debito. Sta già accadendo con effetti pesanti: per il momento sulle banche ma in tempi brevi anche sui risparmi e sui prestiti ai clienti e alle imprese.

    Un’operazione verità sui numeri scritti nel Def è, poi, più che mai necessaria: per realizzare tutte le promesse non basterà lo sfondamento del deficit previsto al 2,4. È onesto dire che tutto non si può fare. Oppure che la situazione dei conti sarà notevolmente peggiore rispetto a quanto dichiarato.

    Infine, siamo sicuri che le misure annunciate siano davvero utili a spingere la crescita, creare lavoro e ammodernare l’Italia? Abbiamo molti dubbi. Il sospetto che il «reddito di cittadinanza» possa trasformarsi in un enorme sussidio clientelare è certificato dalla previsione di una pena spropositata per chi volesse truffare. Allo stesso tempo rivedere le pensioni mettendo a rischio la tenuta del sistema e creando l’illusione di una staffetta tra anziani e giovani non pensiamo sia la strada giusta.

    Invece di intervenire sui fattori che bloccano il Paese (tasse, burocrazia, infrastrutture, sviluppo digitale) si disegna un ritorno al mondo antico in cui lo Stato interviene e mette i soldi su tutto: dall’Alitalia, alla gestione delle autostrade alla distribuzione a pioggia di sussidi. Una sorta di Paese di Bengodi in cui si promettono miliardi pubblici salvo accorgersi che quei miliardi non ci sono. Oppure dovranno tirarli fuori gli italiani. Abbiamo qualche giorno per recuperare serietà e buonsenso, per trovare una strada nuova ma ragionevole. Se il governo e i suoi leader si liberano dell’ossessione del nemico e del colpevole da punire forse un’ultima possibilità ancora c’è.


    https://www.corriere.it/opinioni/18_...5213a278.shtml


    commento personale: temo che la missione auspicata nelle ultime righe sia impossibile
    Ultima modifica di ABCDEF; 14/10/2018 alle 09:37 Motivo: Unione Post Automatica

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  3. #1522
    TCP Rider Senior L'avatar di Stinit
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    Citazione Originariamente Scritto da marmass Visualizza Messaggio
    Che fai, provochi?
    Come ministro degli interni certamente si, alla luce dei risultati che ha portato a casa. Il pallone felpato ci sta vivendo di rendita sopra, dovrebbe offrirgli la tessera del partito gratis a vita honoris causa...
    Se andiamo a totonomi, sport del quale non mi diletto, degli attuali sto apprezzando le (poche) notizie di provenienza Giustizia e PA, almeno ci si vede dietro un progetto e un minimo di sapere di che cosa ci si occupa.
    Voterei convintamente Berlusca, Renzi, TopoGigio e i Puffi se mi proponessero un programma di governo basato su investimenti strutturali e di riqualificazione, spending review, revisione del titolo quinto, razionalizzazione dei centri di spesa e costi standard, digitalizzazione PA e efficientemento, sburocratizzazione, incrocio banche dati per lotta almeno a evasione IVA, lavoro nero, evasione contributi....e pazienza per la mia pensione anticipata in Portogallo l'anno prossimo
    Citazione Originariamente Scritto da armageddon Visualizza Messaggio
    è più realistico chiedere la pace nel mondo
    Appunto

  4. #1523
    TCP Rider Senior L'avatar di IACH
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    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    da quando ???

    Nessuno contesta ai vincitori (su sponde opposte) del voto del 4 marzo il diritto di governare e di farlo con i propri progetti. Ma un atteggiamento serio nei confronti degli italiani si può e si deve chiedere
    di Luciano Fontana

    «Ma come va a finire?». La domanda viene posta in continuazione negli ultimi giorni, negli incontri pubblici e in quelli privati. Dagli artigiani interessati alle novità fiscali ai manager preoccupati per lo spread e le cadute in borsa, dagli statali alle prese con «quota 100» ai lavoratori privati scettici sul «reddito di cittadinanza» (aiuterà solo i fannulloni?). Tutti alla ricerca di qualche certezza nella confusione che domina il varo delle manovra economica del governo.

    Il consenso all’alleanza Lega-Cinque Stelle è ancora altissimo ma il clima di euforia sta svanendo passo dopo passo. Se sei un piccolo o grande imprenditore, costretto a misurarti ogni giorno con il mercato, i dubbi si stanno trasformando in ostilità. E allora anche per i nuovi leader del «governo del cambiamento» è arrivato il momento di fermarsi un attimo a riflettere. La girandola vertiginosa degli annunci, tra una diretta Facebook e un’offensiva via twitter, sta stordendo il Paese oltre che loro stessi. Non si può continuare in una campagna elettorale senza fine, dove i messaggi hanno solo lo scopo di accrescere il consenso immediato e di decidere la competizione tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

    La realtà sta scomparendo, le cose che si possono o non si possono fare diventano indecifrabili. Nessuno contesta ai vincitori (su sponde opposte) del voto del 4 marzo il diritto di governare e di farlo con i propri progetti. Nessuno può pretendere che i nuovi protagonisti debbano ripetere il copione, spesso inefficace e qualche volta dannoso, del passato. Ma un atteggiamento serio e responsabile nei confronti degli italiani credo si possa e si debba chiedere. Avere sempre chiari i nostri limiti, i nostri debiti e le nostre insufficienze: questo sì è necessario.

    Da domani a fine mese l’Italia è attesa a una prova decisiva: dimostrare che la giusta attenzione per i poveri e gli esclusi si può combinare con un programma economico rispettoso delle compatibilità. Non perché ce lo chiedono politici e tecnocrati europei (il presidente della commissione Jean-Claude Juncker con le sue uscite è diventato l’alleato più prezioso degli estremisti) o i grandi finanzieri. Ma perché non accumulare altro debito, lavorare per ridurlo, è un’assicurazione sul futuro del Paese. Sulle sue possibilità di crescere e creare occupazione. Quale famiglia indebitata progetterebbe il suo futuro continuando a spendere allegramente? Nessuna lo farebbe mai.

    Lo stesso credo debba valere per chi governa. Dovrebbe misurare le parole, impedire che le sparate in libertà abbiano conseguenze sui mercati e rendano più costoso il finanziamento del nostro debito. Sta già accadendo con effetti pesanti: per il momento sulle banche ma in tempi brevi anche sui risparmi e sui prestiti ai clienti e alle imprese.

    Un’operazione verità sui numeri scritti nel Def è, poi, più che mai necessaria: per realizzare tutte le promesse non basterà lo sfondamento del deficit previsto al 2,4. È onesto dire che tutto non si può fare. Oppure che la situazione dei conti sarà notevolmente peggiore rispetto a quanto dichiarato.

    Infine, siamo sicuri che le misure annunciate siano davvero utili a spingere la crescita, creare lavoro e ammodernare l’Italia? Abbiamo molti dubbi. Il sospetto che il «reddito di cittadinanza» possa trasformarsi in un enorme sussidio clientelare è certificato dalla previsione di una pena spropositata per chi volesse truffare. Allo stesso tempo rivedere le pensioni mettendo a rischio la tenuta del sistema e creando l’illusione di una staffetta tra anziani e giovani non pensiamo sia la strada giusta.

    Invece di intervenire sui fattori che bloccano il Paese (tasse, burocrazia, infrastrutture, sviluppo digitale) si disegna un ritorno al mondo antico in cui lo Stato interviene e mette i soldi su tutto: dall’Alitalia, alla gestione delle autostrade alla distribuzione a pioggia di sussidi. Una sorta di Paese di Bengodi in cui si promettono miliardi pubblici salvo accorgersi che quei miliardi non ci sono. Oppure dovranno tirarli fuori gli italiani. Abbiamo qualche giorno per recuperare serietà e buonsenso, per trovare una strada nuova ma ragionevole. Se il governo e i suoi leader si liberano dell’ossessione del nemico e del colpevole da punire forse un’ultima possibilità ancora c’è.


    https://www.corriere.it/opinioni/18_...5213a278.shtml


    commento personale: temo che la missione auspicata nelle ultime righe sia impossibile
    peggio: io temo che proprio non gli passi manco per l'anticamera del cervello. Se la barca affonda saranno sempre pronti a dare la colpa a quel nemico e additare quel colpevole ( Europa, poteri forti, i negri palestrati....)

    Tanto memoria nostra è breve e Barabba trova sempre un posto in nazionale
    Ieri ero un cane. Oggi sono un cane. Domani probabilmente sarò un cane. Sigh! Ci sono poche speranze in un avanzamento.
    (Snoopy)

  5. #1524
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    da quando ???

    Nessuno contesta ai vincitori (su sponde opposte) del voto del 4 marzo il diritto di governare e di farlo con i propri progetti. Ma un atteggiamento serio nei confronti degli italiani si può e si deve chiedere
    di Luciano Fontana

    «Ma come va a finire?». La domanda viene posta in continuazione negli ultimi giorni, negli incontri pubblici e in quelli privati. Dagli artigiani interessati alle novità fiscali ai manager preoccupati per lo spread e le cadute in borsa, dagli statali alle prese con «quota 100» ai lavoratori privati scettici sul «reddito di cittadinanza» (aiuterà solo i fannulloni?). Tutti alla ricerca di qualche certezza nella confusione che domina il varo delle manovra economica del governo.

    Il consenso all’alleanza Lega-Cinque Stelle è ancora altissimo ma il clima di euforia sta svanendo passo dopo passo. Se sei un piccolo o grande imprenditore, costretto a misurarti ogni giorno con il mercato, i dubbi si stanno trasformando in ostilità. E allora anche per i nuovi leader del «governo del cambiamento» è arrivato il momento di fermarsi un attimo a riflettere. La girandola vertiginosa degli annunci, tra una diretta Facebook e un’offensiva via twitter, sta stordendo il Paese oltre che loro stessi. Non si può continuare in una campagna elettorale senza fine, dove i messaggi hanno solo lo scopo di accrescere il consenso immediato e di decidere la competizione tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

    La realtà sta scomparendo, le cose che si possono o non si possono fare diventano indecifrabili. Nessuno contesta ai vincitori (su sponde opposte) del voto del 4 marzo il diritto di governare e di farlo con i propri progetti. Nessuno può pretendere che i nuovi protagonisti debbano ripetere il copione, spesso inefficace e qualche volta dannoso, del passato. Ma un atteggiamento serio e responsabile nei confronti degli italiani credo si possa e si debba chiedere. Avere sempre chiari i nostri limiti, i nostri debiti e le nostre insufficienze: questo sì è necessario.

    Da domani a fine mese l’Italia è attesa a una prova decisiva: dimostrare che la giusta attenzione per i poveri e gli esclusi si può combinare con un programma economico rispettoso delle compatibilità. Non perché ce lo chiedono politici e tecnocrati europei (il presidente della commissione Jean-Claude Juncker con le sue uscite è diventato l’alleato più prezioso degli estremisti) o i grandi finanzieri. Ma perché non accumulare altro debito, lavorare per ridurlo, è un’assicurazione sul futuro del Paese. Sulle sue possibilità di crescere e creare occupazione. Quale famiglia indebitata progetterebbe il suo futuro continuando a spendere allegramente? Nessuna lo farebbe mai.

    Lo stesso credo debba valere per chi governa. Dovrebbe misurare le parole, impedire che le sparate in libertà abbiano conseguenze sui mercati e rendano più costoso il finanziamento del nostro debito. Sta già accadendo con effetti pesanti: per il momento sulle banche ma in tempi brevi anche sui risparmi e sui prestiti ai clienti e alle imprese.

    Un’operazione verità sui numeri scritti nel Def è, poi, più che mai necessaria: per realizzare tutte le promesse non basterà lo sfondamento del deficit previsto al 2,4. È onesto dire che tutto non si può fare. Oppure che la situazione dei conti sarà notevolmente peggiore rispetto a quanto dichiarato.

    Infine, siamo sicuri che le misure annunciate siano davvero utili a spingere la crescita, creare lavoro e ammodernare l’Italia? Abbiamo molti dubbi. Il sospetto che il «reddito di cittadinanza» possa trasformarsi in un enorme sussidio clientelare è certificato dalla previsione di una pena spropositata per chi volesse truffare. Allo stesso tempo rivedere le pensioni mettendo a rischio la tenuta del sistema e creando l’illusione di una staffetta tra anziani e giovani non pensiamo sia la strada giusta.

    Invece di intervenire sui fattori che bloccano il Paese (tasse, burocrazia, infrastrutture, sviluppo digitale) si disegna un ritorno al mondo antico in cui lo Stato interviene e mette i soldi su tutto: dall’Alitalia, alla gestione delle autostrade alla distribuzione a pioggia di sussidi. Una sorta di Paese di Bengodi in cui si promettono miliardi pubblici salvo accorgersi che quei miliardi non ci sono. Oppure dovranno tirarli fuori gli italiani. Abbiamo qualche giorno per recuperare serietà e buonsenso, per trovare una strada nuova ma ragionevole. Se il governo e i suoi leader si liberano dell’ossessione del nemico e del colpevole da punire forse un’ultima possibilità ancora c’è.


    https://www.corriere.it/opinioni/18_...5213a278.shtml


    commento personale: temo che la missione auspicata nelle ultime righe sia impossibile
    Non sono d'accordo con molti passaggi di questo articolo...ma questo poco importa...

    Il punto è che alla fine della fiera in Italia un governo "politico" di qualsiasi colore sia (giallo verde rosa blu rosso nero ciano ecc) nei fatti può fare solo e unicamente quanto "auspicato" da Bruxelles... allora tanto vale che vengano direttamente loro a governare...almeno una volta tanto finisce la barzelletta dei moniti quotidiani...finiscono mesi e mesi di inutili e costose campagne elettorali...inutili e pallose trasmissioni di approfondimento politico dove i vari candidati fanno a gara a chi la promette più grossa (tutti a scuola da Cetto)...

    ... non vedo l'ora di vedere sulle poltrone del potere gli uomini dell'Europa...
    ..siccome c'è chi pensa che le loro ricette siano quelle giuste (io non sono tra questi ma li vorrei vedere liberi di agire per poter verificare nero su bianco la validità del mio scetticismo nei confronti di questo sistema) spero che vengano a governarci a loro insindacabile giudizio in modo che i risultati (giusti o sbagliati) del loro operato saranno oltre che palesi solo e unicamente da imputare a quanto hanno preteso di fare...
    Ultima modifica di Stinit; 14/10/2018 alle 15:19

  6. #1525
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    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio
    Non sono d'accordo con molti passaggi di questo articolo...ma questo poco importa...

    Il punto è che alla fine della fiera in Italia un governo "politico" di qualsiasi colore sia (giallo verde rosa blu rosso nero ciano ecc) nei fatti può fare solo e unicamente quanto "auspicato" da Bruxelles... allora tanto vale che vengano direttamente loro a governare...almeno una volta tanto finisce la barzelletta dei moniti quotidiani...finiscono mesi e mesi di inutili e costose campagne elettorali...inutili e pallose trasmissioni di approfondimento politico dove i vari candidati fanno a gara a chi la promette più grossa (tutti a scuola da Cetto)...

    ... non vedo l'ora di vedere sulle poltrone del potere gli uomini dell'Europa...
    ..siccome c'è chi pensa che le loro ricette siano quelle giuste (io non sono tra questi ma li vorrei vedere liberi di agire per poter verificare nero su bianco la validità del mio scetticismo nei confronti di questo sistema) spero che vengano a governarci a loro insindacabile giudizio in modo che i risultati (giusti o sbagliati) del loro operato saranno oltre che palesi solo e unicamente da imputare a quanto hanno preteso di fare...
    non sono daccordo con molti passaggi, e in particolare con molte premesse, del tuo post,ma questo poco importa

  7. #1526
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    non sono daccordo con molti passaggi, e in particolare con molte premesse, del tuo post,ma questo poco importa
    Me ne farò una ragione

  8. #1527
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    Non sono d'accordo con molti passaggi di questo articolo...ma questo poco importa...

    ...
    me ne faro' una ragione anc'hio, anzi, me la sono gia' fatta

    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio

    Il punto è che alla fine della fiera in Italia un governo "politico" di qualsiasi colore sia (giallo verde rosa blu rosso nero ciano ecc) nei fatti può fare solo e unicamente quanto "auspicato" da Bruxelles... allora tanto vale che vengano direttamente loro a governare...almeno una volta tanto finisce la barzelletta dei moniti quotidiani...finiscono mesi e mesi di inutili e costose campagne elettorali...inutili e pallose trasmissioni di approfondimento politico dove i vari candidati fanno a gara a chi la promette più grossa (tutti a scuola da Cetto)...
    ma si , del resto chi si aspettava che l'arbitro , alla richiesta di giocare a calcio con le mani, dicesse che non era disposto a lasciar correre, fra l'altro dopo essere stato insultato , deriso e chi piu' ne ha piu' ne metta ???

    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio

    ... non vedo l'ora di vedere sulle poltrone del potere gli uomini dell'Europa...
    ..siccome c'è chi pensa che le loro ricette siano quelle giuste (io non sono tra questi ma li vorrei vedere liberi di agire per poter verificare nero su bianco la validità del mio scetticismo nei confronti di questo sistema) spero che vengano a governarci a loro insindacabile giudizio in modo che i risultati (giusti o sbagliati) del loro operato saranno oltre che palesi solo e unicamente da imputare a quanto hanno preteso di fare...
    la politica la fanno i politici, le regole sono altra cosa


    sostenere che sarebbe meglio vedere all'opera un commissario, rispetto a un politico, che , magari utilizzando le stesse regole, facesse delle scelte piu' mirate e in accordo con la situazione del paese, e' folle

    credo che dovremmo spingere, in quanto opinione pubblica, verso, appunto, queste scelte

    per me queste non sono quelle giuste, mentre non riesco a capire se lo siano per te , commissari a parte
    Ultima modifica di ABCDEF; 14/10/2018 alle 17:51 Motivo: Unione Post Automatica

  9. #1528
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    me ne faro' una ragione anc'hio, anzi, me la sono gia' fatta



    ma si , del resto chi si aspettava che l'arbitro , alla richiesta di giocare a calcio con le mani, dicesse che non era disposto a lasciar correre, fra l'altro dopo essere stato insultato , deriso e chi piu' ne ha piu' ne metta ???



    la politica la fanno i politici, le regole sono altra cosa


    sostenere che sarebbe meglio vedere all'opera un commissario, rispetto a un politico, che , magari utilizzando le stesse regole, facesse delle scelte piu' mirate e in accordo con la situazione del paese, e' folle

    credo che dovremmo spingere, in quanto opinione pubblica, verso, appunto, queste scelte

    per me queste non sono quelle giuste, mentre non riesco a capire se lo siano per te , commissari a parte
    ...mi mancava ...ma non mi stupisce

  10. #1529
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    Certo che quest’Europa è proprio cattiva...
    In fondo cosa gli hanno chiesto Gianni e Pinotto? Di dargli soldi nonostante fossero già indebitati per regalarli ai loro elettori e non per investirili...
    Insomma, più o meno come se io andassi dal direttore della mia banca, dopo aver insultato pubblicamente lui personalmente e la banca per cui lavora e che dovrebbe autorizzare l’operazione, per chiedergli un prestito a tasso zero per poter andare in vacanza...sarebbe proprio cattivo questo tipo eh...

    Oppure mettiamola ancora più facile.
    Il vostro vicino di casa vi ha chiesto 5 mila € per mandare avanti la sua aziendadi famiglia altrimenti i suoi figli non avrebbero di che mangiare...e voi glieli avete dati...
    Poi vi citofona e, invece di dirvi “oh grazie per la fiducia, ti rido i soldi” ve ne chiede altri per poter andare in settimana bianca e, come se non bastasse, il giorno prima ha riempito la vostra bacheca su FB di insulti nei vostri confronti dandovi dello spilorcio e dell’aguzzino...

    Era un po’ che non si tirava in ballo l’Europa, complimenti
    Ultima modifica di Monacograu; 14/10/2018 alle 20:41
    Io sono responsabile di quello che dico. Non di quello che capisci tu. [cit]
    Questa è una mela...

    IMHOSTICA

  11. #1530
    TCP Rider Senior L'avatar di tbb800
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    Sai come rodera' il condotto anale al ministro con la ruspa e a quel sindaco che si vedono presentare 60000 euro della colletta per far pranzare quei bambini. Ora vediamo che si inventano al netto delle solite sciocchezze di gigino che a questo giro e dalla parte dei bambini. Salvo poi continuare a fare da lacchè a questi quattro razzisti ignoranti e anche ladroni.

    Ah, sempre giggino si aspetta alle europee un risultato intergalattico che lo lancerà nell'olimpo transnazionale. Con le premesse che ci sono, vediamo se riesce a svegliarsi. o forse capirà qualcosa quando vedrà il risultato delle urne. Non ricordo di chi è quel romanzo intitolato "l'utile idiota". A meno che non me lo sia sognato. Ma non credo, io ho una memoria prodigiosa.

    Bah, che mi tocca commentare anche oggi.

    Ora vado a lavorare sennò i soldi di quota cento ve li potete scordare voi che siete vecchi e ambite ad un triste pensionamento.
    Ultima modifica di tbb800; 15/10/2018 alle 06:23 Motivo: Unione Post Automatica
    Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
    Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio")
    .
    Angelik detto Il Brillante

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