È un discorso con mille sfaccettature.

Se non accetti pagamenti con carta devi farti due conti. Non accettandoli ti tagli una fetta di mercato non indifferente. Nell’azienda in cui lavoravo ogni ottobre i pagamenti con carta raggiungevano la quota dell’anno precedente.
Sono d’accordo che se obbligano tutti ad accettare tali pagamenti le banche DEVONO rivedere la quota di commissione (verso il basso). È altrettanto vero che se gli esercenti si unissero potrebbero spostare gli equilibri e ottenere discreti risultati, in fondo in questo caso sono consumatori anche loro.

Nella mia carriera sono stato partita iva e ricordo che i “colleghi” che non accettavano carte lo facevano per non essere tracciabili e fare perciò più nero (comunque evasori e furbi ci sono anche tra i dipendenti e le grosse aziende)
Trovo che ognuno sia libero di voler pagare come vuole, anche il caffè, soprattutto se lo scontrino serve per le detrazioni.

Poi sul fatto della pidocchiosità del prelevare ecc. se vai in un negozio di scarpe e ne vedi un paio a 98€ e quando arrivi in cassa te ne chiedono 101 perché non hai contanti e quindi puoi pagare solo con carta, voglio vedere se non dai del ladro al negoziante...

Tornando a bomba sul tema iniziale gli italiani e la privacy:
-sfoggio di privacy e vanità sui social (aggratiseeeee)
Tracciamenti
-pagamenti
-tessere varie
-telefono
-applicazioni (con tanto di microfono e fotocamera)
-ricerche internet
Ecc
Tutto autorizzato da noi. Nessuna polemica solo un dato di fatto. Se non mi credete possiamo giocare ad indovina chi...