Per me vale la linea Davigo, si è colpevoli fino a prova contraria.
O se preferite, chi è senza peccato scagli la prima pietra.![]()
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Per me vale la linea Davigo, si è colpevoli fino a prova contraria.
O se preferite, chi è senza peccato scagli la prima pietra.![]()
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la fregatura per davigo è di non essere nato in iran, dove avrebbe ricoperto ruoli di ancora maggior prestigio che in italia, e sarebbe stato ancor più efficace
troppa poca fic e nostalgia per il fiqh
In effetti Davigo fa più o meno lo stesso effetto di Santoro talvolta ... Anche lui di scuola aristotelica .. Comprensibile.![]()
Convieni almeno che è inutile, soprattutto in questo momento?
Io mi tiro fuori, me ne sbatto totalmente gli zebedei di questa assurdità.
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Sabba
che rumore fa la felicita'
la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....
Vedo che mi leggi sempre con attenzione
Infatti: da metá del 700 e da verri e Beccaria, ci vorrebbe portare al 300 a.c.
Un balzo indietro di un migliaio di anni..capisco che qualcuno possa essere affascinato da questo viaggio a ritroso nel tempo… ma basterebbe spostarsi in Iran, o anche in Russia, e il nostro eroe sarebbe pienamente realizzato.
Per quanto mi riguarda, chi ha fatto dichiarazioni del genere è semplicemente incompatibile con ruolo che ricopre, e con la costituzione italiana.
Comunque puoi continuare a sostenere L insostenibile sperando che qualcuno si innervosisca, non succede e insulta solo la tua intelligenza, che pur inferiore alla tua valutazione, pure non è insignificante…solo spesa male
Ciao ciao
Assolutamente si…prenditela con salvini![]()
Ultima modifica di ABCDEF; 02/06/2022 alle 11:11 Motivo: Unione Post Automatica
Le affermazioni di Davigo vanno circostanziate, e non erano tanto differenti da quelle di Andreotti... il fatto che ritorneremmo nel 300 lo pensi tu che sei imbevuto di ideologia e salti di palo in frasca a seconda del momento come Salvini, prima dici che è la costituzione più bella del mondo e poi dici che va rispettata almeno sii coerente se vuoi essere preso sul serio, la mia intelligenza se permetti decido io come spenderla e a mio avviso è spesa più che bene![]()
Ciao ciao, amico caro cit.![]()
Ultima modifica di Alebrasa; 02/06/2022 alle 11:38
A cosa dovrei rispondere esattamente? Ti sei dimenticato il contenuto...
Vaglielo a dire a Davigo che è incompatibile con la costituzione, vedi cosa ti risponde...![]()
ma hai mai risposto a qualcosa?
"la tua " la dici comunque, e a seguito di ogni mio post, dipalofrascando spesso e volentieri: il contenuto non ti serve: ti basta essere comunque contro, per sentirti vivo..dai, di la tua
sull'incompatibile con la costituzione, al netto di chiamare in causa "papà", ero interessato ad ascoltare la tua, visto che la costituzione stessa non mi pare che dica quello che dice davigo, anzi , esattamente il contrario
Nel diritto e nella procedura penale, la presunzione di non colpevolezza è il principio secondo cui un imputato è innocente fino a prova contraria. In particolare, l’art. 27, co. 2, della Costituzione afferma che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Tale principio risponde a due esigenze fondamentali: affermare la presunzione di innocenza e prevedere la custodia cautelare prima dell’irrevocabilità della sentenza. L’imputato, infatti, non è assimilato al colpevole fino al momento della condanna definitiva. Ciò comporta il divieto di anticipare la pena, mentre consente l’applicazione delle misure cautelari. Secondo la Corte costituzionale (sent. n. 124/1972) questa disposizione va interpretata nel senso che l’imputato non deve essere considerato né innocente, né colpevole, ma soltanto «imputato». Tale regola è meglio precisata nell’art. 6, co. 2, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in base alla quale «ogni persona accusata di un reato è presunta innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata». Sulla base di questo principio, l’onere di provare la reità dell’imputato incombe sulla pubblica accusa; mentre alla difesa spetta il compito di provare l’esistenza di fatti favorevoli all'imputato. In altre parole non è compito di quest’ultimo dimostrare la propria innocenza, che deve essere, appunto, presunta, bensì dell’accusa dimostrare la sua colpevolezza. Posta la presunzione di innocenza, per poter dichiarare pubblicamente che un individuo è colpevole è quindi necessaria la prova, oltre ogni ragionevole dubbio, che egli è il responsabile del reato, dimostrando che ne è stato effettivamente l'autore. Nelle ipotesi in cui la prova manchi, sia insufficiente o contraddittoria, il giudice dovrà emettere sentenza di assoluzione.