
Originariamente Scritto da
_sabba_
In questo caso la tecnologia che “conta” è quella delle batterie.
Allo stato attuale siamo ancora a livelli dell’uomo di Neanderthal.
Macchine da 2000 chili che fanno fatica a fare 400 chilometri (se va bene) e richiedono mezza giornata per una carica completa.
Si, so bene che ci sono le colonnine a ricarica rapida, ma così facendo le batterie dei Flinstone di fottono in meno di metà tempo.
Siccome costano “poco”, sarà una goduria doverle sostituire in un arco temporale breve (sicuramente inferiore a quello di un motore endotermico).
Ok, se le si tratta bene, e cioè le si ricarica al massimo all’80% con correnti non troppo elevate, durano molto di più, ma l’autonomia si riduce a livelli ridicoli.
Quindi, in questo preciso momento storico le auto elettriche sono ancora preistoria rispetto a quelle termiche, sulle quali si possono avere ancora ampi margini di miglioramento (compresi i carburanti).
Dalle carrozze trainate dai cavalli alle prime merdomacchine termiche c’è stata effettivamente una specie di rivoluzione spirituale.
Pochi però si ricordano che le prime autovetture (se così si possono definire) non erano dotate di motore endotermico (CHE È STATA REALMENTE UNA INNOVAZIONE TECNOLOGICA), ma avevano una caldaia a legna (tipo i treni a vapore) oppure motori elettrici (ma guarda un po’…) con batterie di dimensioni gigantesche che garantivano autonomie ridicole.
Vogliamo ricominciare da 120 anni fa?
Vi passo tranquillamente la palla….
