
Originariamente Scritto da
marcoluga
Se, ipotesi spero assurda, Israele dovesse capitolare sotto i colpi di Hamas, dell'Iran, degli Hezbollah siriani, degli Houthi e chi più ne ha più ne metta, sono convinto, e qui esprimo il mio pensiero ampiamente opinabile, che i prossimi saremmo noi, inteso come occidente cattolico, ai loro occhi laido e peccaminoso, dunque degno di essere convertito o sterminato. La differenza è che con noi (l'occidente NON Israele) si agisce in modo molto più strisciante ma non meno pericoloso, cioè immigrando in modo massiccio e clandestino e non, aprendo centri di culto legali o clandestini, sovvenzionati da paesi come Turchia o Qatar, prendendo il sopravvento nei quartieri più poveri e periferici delle nostre città, imponendo con ronde una sharia "de facto".
In questo momento l'unico popolo ingaggiato (ob torto collo) in una guerra aperta contro l'islam che li vuole ufficialmente annientare sono gli israeliani, per questo spero che vincano, e questo se non siamo completamente rinscemiti dovremmo sperarlo tutti noi. Per vincere si intende annientare Hamas, non sterminare i palestinesi, ma sai, se il tuo nemico ti punta la pistola in faccia facendosi scudo di malati, donne e bambini, la vedo dura ad usare le maniere gentili. Non è che contro i nazisti ed i fascisti gli americani ci siano andati troppo per il sottile, ed a mio modo di vedere, i nazisti erano meno peggio dei fanatici islamisti.
Mi piace raccontare un episodio di come sta evolvendo il nostro mondo. A Parigi dove vive mia suocera, circa 12 anni fa, mia moglie con alcune amiche passeggiando per i "Campi Elisi", ha assistito ad una scena che non può non suscitare grosse domande. Une delle amiche, quella di origini romane, che sfoggiava un bel crocifisso d'oro al collo fu oggetto di uno sputo plateale e gratuito da parte di un magrebino che la incrociava sul marciapiede. Ora la gauche-caviar come viene simpaticamente nominata la popolazione abbiente della sinistra parigina, ci viene pure a raccontare che la colpa è del nostro razzismo, della nostra incapacità di integrazione. Forse, lo dico sommessamente, sarebbe ora di dire basta.