Io ho la fortuna di avere un padre che fin da piccolino mi ha dato la possibilità di correre, sostenendomi e incitandomi. Son stati anni meravigliosi, poi dopo un'incidente (non grave,ma nemmeno lieve..) mi vendette tutto dicendo che bisognava concentrarsi su cose più importanti, che la moto avrei potuto ricomprarmela quando avrei avuto i miei soldi. Fu una scelta dolorosa. Per me, che avevo appena conquistato una moto e un team di livello e per mio padre, perchè era sempre a bordo pista ad incitarmi ed aiutarmi. La complicità che si crea non si spiega, si vive. E per questo si può solo provare pietà per quel povero padre,e ricordargli ogni giorno che lui, per suo figlio, ha fatto il massimo. L'HA FATTO FELICE.