agghiacciante...allucinante.......purtroppo........................
e...purtroppo................di coglioni e' pieno anche il circo motociclistico:
Corse in moto a Ostia: «Noi, veri fuorilegge sfidiamo i vigili: venite a prenderci»
di Giulio Mancini
ROMA (5 luglio) - «I vigili vengano a prenderci se hanno coraggio. Ma lo devono fare con le macchine o con le moto perchè noi davanti alla paletta alzata dal cappello bianco non ci fermiamo. Se vogliono fermare fuorilegge come noi non gli basterà l’autovelox: dovranno essere più veloci di noi». E’ una sfida folle, contro i vigili urbani di Ostia e contro le regole della convivenza civile, quella che lancia Dario, 22 anni, meccanico, proprietario di una fiammante Yamaha R1.
Si è riconosciuto in foto mentre impenna sul lungomare a cavalcioni della sua superbike bianca. «E chi mi conosce m’ha pure battuto le mani: da quattro anni i vigili provano a fregarmi ma non ci riescono» dice con un ghigno di soddisfazione. Quell’immagine era di martedì scorso e, nonostante la strage di multe con l’autovelox e le dichiarazioni di guerra del comandante della polizia municipale, lui e i compagni della cricca dei Riders stasera torneranno sul ”luogo del delitto”. «Se i vigili pensano di metterci paura si sbagliano di grosso - ringhia Dario - Noi siamo veri fuorilegge, mica i finti bikers che si divertono a sgassare da fermo. Intendiamoci, non siamo mica pedofili o criminali ma ragazzi di strada. Lavoriamo tutti per coltivare la passione che è la velocità, il brivido, il rischio. Non abbiamo paura di niente, neanche di mettere a repentaglio la nostra vita: rientra nel nostro libero arbitrio e nessuno può metterci bocca».
I vigili urbani hanno il dovere di far rispettare la legge, non solo a tutela della vostra incolumità ma anche di quella degli altri utenti della strada. «Provo rispetto per quelli della municipale che fanno il loro lavoro - ribatte Dario - ma la nostra passione viene prima di ogni altra cosa. Mica come quei buffoni della Colonna romana che adesso criticano chi corre quando loro a Ostia ci venivano fino a l’altro ieri. Semmai capisco i Crazyriders che hanno smesso di arrivare lungo la Colombo alla Rotonda perché farsi sequestrare la moto significa buttare mille euro di multa».
Altri centauri vi criticano, considerandovi esaltati e invitandovi a correre sulle piste. «C’è chi le tensioni le sfoga con la cocaina - dice il leader dei Riders - e chi come noi le allenta spingendo l’acceleratore. Siamo coloro che il sistema non è riuscito a dominare. E infatti per comunicare non usiamo internet come gli altri. I nostri miti non sono Valentino Rossi o Step di Tre metri sopra il cielo. Noi amiamo Ghost rider, giustiziere su due ruote a caccia di demoni malvagi, o i protagonisti di Velocità massima. Esprimono bene la nostra ribellione contro le regole di una società omologata». Se non si tratta di un linguaggio farneticante ed eversivo, poco ci manca.