Ho intravisto anche io il video su "Striscia" e non nascondo che mi ha toccato, poiché una manifestazione di debolezza, come quella che esprime un gesto liberatorio e, presumibilmente, non calcolato, non governato da scopi mirati e razionali, richiama la vulnerabilità di tutti noi esseri umani e, per questo, può suscitare compassione (=nel senso greco, ovvero di compartecipazione al pathos, al sentire dell'uno verso l'altro). Ciò detto, la vittoria, di per sé, è una "misura", non secondaria, così come si vive ed è inculcata diffusamente nella cultura e nella tradizione calcistica. Sui comportamenti, sulle "strategie" comunicative, e quant'altro di allenatori con forti ed anche controverse personalità, come, innegabilmente, Mourinho, rimangono e rimarranno sempre perplessità, riconoscimenti, disconoscimenti, simpatie, antipatie, onori e oneri. Qualche qualità deve pur averla, se per "qualità" si voglia intendere perlomeno riuscire a "sfangare", "strappare contratti d'oro", "imporre una propria linea", "far parlare di sé", "portare denaro alla propria causa", "accattivarsi certa stampa o certa tifoseria", ma anche "vincere partite e Coppe Campioni dopo 45 anni (se non ricordo male)" e stare, comunque, ancora "a galla" (o, se si vuole, sulla cresta dell'onda) in un mondo che proprio tanto trasparente, semplice e lineare non mi pare che sia. Anzi.
Comunque sempre e solo FORZA JUVENTUS![]()