Tractatus Logicus Philosophicus Alcidae.
TOMO PRIMO


Secondo me bisogna distinguere tra le discussioni in cui non c'è la possibilità di trovare un accordo e quelle in cui è possibile.

Tra le prime annovero le questioni legate a temi religiosi, di politica, calcistiche, etc. Insomma tutte le questioni in cui è altamente probabile raggiungere uno stallo nella discussione ("La mia squadra è meglio della tua", "la mia religione è meglio della tua", "il mio partito è il migliore di tutti").
Queste sono le questioni "dogmatiche". Non ha senso essere "intolleranti" su questioni dogmatiche ("TE 'NCAZZI INUTILMENTE" cit.)

Tra le seconde annovero le discussioni in cui c'è un margine di risoluzione tramite il dialogo in quanto esiste la possibilità di una "giustificazione razionale" anzichè "dogmatica" di quanto si afferma. In queste ha quindi senso proseguire nel dialogo e non lasciar perdere.
Affermare che un'opinione valga l'altra, in questo ambito, è una forma di nichilismo per cui non ho grande simpatia.
Se i due "contendenti" sono onesti e fanno uso della ragione, senza affidarsi ad affermazioni inconfutabili o dogmi, è SEMPRE possibile arrivare ad una sintesi.


FINE TOMO PRIMO