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Visualizza Risultati Sondaggio: se Amanda Knox fosse stata islandese o bulgara sarebbe stata assolta in appello?

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Risultati da 21 a 30 di 426

Discussione: Secondo voi, se Amanda Knox fosse stata islandese o bulgara....

  1. #21
    TCP Rider Senior L'avatar di alessandro2804
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    Citazione Originariamente Scritto da jamex Visualizza Messaggio
    era meglio se sceglievi l'opzione muttley
    dietrologo di un tamarro
    La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...

  2. # ADS
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  3. #22
    TCP Rider Senior L'avatar di streetTux
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    Triumph Speed Twin 1200 MY19 - Triumph Street Triple 765 R MY19.. addio Street Triple 675 :(
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro2804 Visualizza Messaggio
    siete tutti giustizialisti forcaioli , meno male che non lavorate nella giustizia che già ci sono tante persone che non ci dovrebbero stare
    Pure al Governo ci sono persone che non ci dovrebbero stare, ma tant'è.

    E vogliono pure fare la riforma della Giustizia, ma mica per rendere evitabili porcate come questa.
    ▓▓
    ▓▓▓▓▓▓▓▓
    ▓▓

  4. #23
    TCP Rider Senior L'avatar di giorgiorox
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro2804 Visualizza Messaggio
    siete tutti giustizialisti forcaioli , meno male che non lavorate nella giustizia che già ci sono tante persone che non ci dovrebbero stare
    magari fossimo stati giudici in questo processo....:


    Tragedia del Cermis, rapporto Forze armate Usa: “E’ stata tutta colpa nostra”
    Un documento pubblicato dalla Stampa rivela che le prime indagini sull'incidente del 1998, quando un caccia americano tranciò i cavi di una funivia uccidendo 20 persone, addossavano tutta la responsabilità ai militari statunitensi: "Lo schianto non è frutto del caso, perché l'aereo ha volato più basso e più veloce di quanto consentito"
    “La causa dell’incidente è stata un errore della crew. Ha manovrato aggressivamente l’aereo, superando la velocità massima di 100 miglia all’ora e scendendo molto più in basso dei 1000 piedi di altezza. Lo schianto non è frutto del caso, perché l’equipaggio ha volato più basso e più veloce di quanto consentito”. Un’ammissione totale di responsabilità quella contenuta nel rapporto investigativo redatto dal generale dei Marines Peter Pace che imputa all’aviazione americana tutta la colpa della tragedia del Cermis, quando, il 3 febbraio 1998, un caccia statunitense trancia il cavo della funivia di Cavalese (Trento) uccidendo venti persone.

    Il rapporto è stato redatto dalle forze Usa solo un mese dopo l’incidente, ma La Stampa è riuscita ad entrarne in possesso solo oggi. Scrive Pace: “Raccomando che vengano presi i provvedimenti disciplinari e amministrativi appropriati nei confronti dell’equipaggio, e dei comandanti, che non hanno identificato e disseminato le informazioni pertinenti riguardo ai voli di addestramento. Gli Stati Uniti dovranno pagare tutte le richieste di risarcimento per la morte e il danno materiale provocato dall’incidente”.

    Insomma, le forze armate americane sono responsabili di quanto accaduto e devono risponderne. Tutta la catena di comando: dai quattro membri dell’equipaggio fino ai comandanti della base militare americana di Aviano, da dove l’aereo si è alzato in volo.

    Ma le cose vanno diversamente. Subito dopo il disastro, la magistratura italiana chiede di processare i quattro membri dell’equipaggio, ma, in base alle leggi Nato, ad avere la giurisdizione è la giustizia militare a stelle e strisce. Nonostante l’allora primo ministro Massimo D’Alema abbia chiesto formalmente agli Stati Uniti di rinunciare alla giurisdizione sui quattro membri dell’equipaggio, il processo si celebra in America. All’inizio sono incriminati tutti e quattro i membri della crew, ma il processo procede solo per il pilota Richard Ashby e il navigatore Joseph Schweitzer. Nel marzo del 1999 il primo viene assolto, mentre la giuria fa cadere le accuse a carico del secondo ufficiale. Esattamente un anno dopo che il rapporto investigativo redatto dal generale Pace li inchiodava alle loro responsabilità. Ma c’è di più. Sì perché i militari non solo hanno violato i regolamenti per i voli di addestramento uccidendo 19 turisti e un lavoratore, ma hanno anche inquinato le prove. A bordo del velivolo c’era infatti una telecamera con cui l’equipaggio aveva girato un video della missione. Peccato che una volta a terra, il filmato fosse stato cancellato. I due vengono giudicati colpevoli per avere “ostruito la giustizia”, per avere avuto “una condotta impropria per un ufficiale e gentiluomo” e vengono dimessi dalle forze armate. Il pilota viene condannato a sei mesi di carcere (ne sconterà quattro e mezzo per buona condotta), il suo vice non fa neanche un giorno di galera.

    E i risarcimenti per i familiari delle vittime? I primi soldi li elargisce il governo italiano nel febbraio 1999, 65mila euro per ogni vittima. Una legge che prevede lo stanziamento di 40 milioni di dollari viene bocciato dal Congresso americano e nel dicembre dello stesso anno il Parlamento italiano eroga 1,9 milioni di dollari. Cifra che, secondo gli accordi dell’Alleanza atlantica, vengono rimborsati al 75 per cento dagli States.

    Una storia di impunità che il documento pubblicato dalla Stampa mette nero su bianco: secondo il rapporto infatti, a bordo dell’aereo c’erano i documenti che vietavano i voli a bassa quota e soprattutto c’erano le mappe che segnalavano la presenza della funivia. Ma nessuno aveva aperto quelle buste. Elementi che hanno fatto dire a Pace che l’America doveva pagare per gli errori commessi. Ma la storia dimostra che aveva torto.
    spesso un rutto vale più di mille parole

  5. #24
    TCP Rider L'avatar di Norrin Radd
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    E come non quotare chi ha detto che la vera falla stà nel nostro sistema giudiziario?!!!
    Ad ogni modo, un italiano in america, commettendo lo stesso reato, sarebbe già stato condannato alla pena di morte......
    quattro ruote spostano il corpo...... DUE MUOVONO L'ANIMA...

  6. #25
    TCP Rider Senior L'avatar di jamex
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro2804 Visualizza Messaggio
    dietrologo di un tamarro

  7. #26
    TCP Rider L'avatar di Juste1911
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    OVVIAMENTE NO!

    Cazzi degli Americani se vogliono una psicopatica nel loro paese, se ammazza qualcun altro gli potremo dire "ve la siete cercata"...

    Noi intanto facciamo la figura dei fessi.
    Triumph Racing #community
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  8. #27
    TCP Rider Senior L'avatar di tormento
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    Citazione Originariamente Scritto da The Gladiator Visualizza Messaggio
    OVVIAMENTE NO!

    Cazzi degli Americani se vogliono una psicopatica nel loro paese, se ammazza qualcun altro gli potremo dire "ve la siete cercata"...

    Noi intanto facciamo la figura dei fessi.
    ...abituati da anni ormai...
    La lingua batte dove il clito ride.

    Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno.

  9. #28
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    continua il processo mediatiho....

  10. #29
    TCP Rider Senior L'avatar di alessandro2804
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    Citazione Originariamente Scritto da giorgiorox Visualizza Messaggio
    magari fossimo stati giudici in questo processo....:


    Tragedia del Cermis, rapporto Forze armate Usa: “E’ stata tutta colpa nostra”
    Un documento pubblicato dalla Stampa rivela che le prime indagini sull'incidente del 1998, quando un caccia americano tranciò i cavi di una funivia uccidendo 20 persone, addossavano tutta la responsabilità ai militari statunitensi: "Lo schianto non è frutto del caso, perché l'aereo ha volato più basso e più veloce di quanto consentito"
    “La causa dell’incidente è stata un errore della crew. Ha manovrato aggressivamente l’aereo, superando la velocità massima di 100 miglia all’ora e scendendo molto più in basso dei 1000 piedi di altezza. Lo schianto non è frutto del caso, perché l’equipaggio ha volato più basso e più veloce di quanto consentito”. Un’ammissione totale di responsabilità quella contenuta nel rapporto investigativo redatto dal generale dei Marines Peter Pace che imputa all’aviazione americana tutta la colpa della tragedia del Cermis, quando, il 3 febbraio 1998, un caccia statunitense trancia il cavo della funivia di Cavalese (Trento) uccidendo venti persone.

    Il rapporto è stato redatto dalle forze Usa solo un mese dopo l’incidente, ma La Stampa è riuscita ad entrarne in possesso solo oggi. Scrive Pace: “Raccomando che vengano presi i provvedimenti disciplinari e amministrativi appropriati nei confronti dell’equipaggio, e dei comandanti, che non hanno identificato e disseminato le informazioni pertinenti riguardo ai voli di addestramento. Gli Stati Uniti dovranno pagare tutte le richieste di risarcimento per la morte e il danno materiale provocato dall’incidente”.

    Insomma, le forze armate americane sono responsabili di quanto accaduto e devono risponderne. Tutta la catena di comando: dai quattro membri dell’equipaggio fino ai comandanti della base militare americana di Aviano, da dove l’aereo si è alzato in volo.

    Ma le cose vanno diversamente. Subito dopo il disastro, la magistratura italiana chiede di processare i quattro membri dell’equipaggio, ma, in base alle leggi Nato, ad avere la giurisdizione è la giustizia militare a stelle e strisce. Nonostante l’allora primo ministro Massimo D’Alema abbia chiesto formalmente agli Stati Uniti di rinunciare alla giurisdizione sui quattro membri dell’equipaggio, il processo si celebra in America. All’inizio sono incriminati tutti e quattro i membri della crew, ma il processo procede solo per il pilota Richard Ashby e il navigatore Joseph Schweitzer. Nel marzo del 1999 il primo viene assolto, mentre la giuria fa cadere le accuse a carico del secondo ufficiale. Esattamente un anno dopo che il rapporto investigativo redatto dal generale Pace li inchiodava alle loro responsabilità. Ma c’è di più. Sì perché i militari non solo hanno violato i regolamenti per i voli di addestramento uccidendo 19 turisti e un lavoratore, ma hanno anche inquinato le prove. A bordo del velivolo c’era infatti una telecamera con cui l’equipaggio aveva girato un video della missione. Peccato che una volta a terra, il filmato fosse stato cancellato. I due vengono giudicati colpevoli per avere “ostruito la giustizia”, per avere avuto “una condotta impropria per un ufficiale e gentiluomo” e vengono dimessi dalle forze armate. Il pilota viene condannato a sei mesi di carcere (ne sconterà quattro e mezzo per buona condotta), il suo vice non fa neanche un giorno di galera.

    E i risarcimenti per i familiari delle vittime? I primi soldi li elargisce il governo italiano nel febbraio 1999, 65mila euro per ogni vittima. Una legge che prevede lo stanziamento di 40 milioni di dollari viene bocciato dal Congresso americano e nel dicembre dello stesso anno il Parlamento italiano eroga 1,9 milioni di dollari. Cifra che, secondo gli accordi dell’Alleanza atlantica, vengono rimborsati al 75 per cento dagli States.

    Una storia di impunità che il documento pubblicato dalla Stampa mette nero su bianco: secondo il rapporto infatti, a bordo dell’aereo c’erano i documenti che vietavano i voli a bassa quota e soprattutto c’erano le mappe che segnalavano la presenza della funivia. Ma nessuno aveva aperto quelle buste. Elementi che hanno fatto dire a Pace che l’America doveva pagare per gli errori commessi. Ma la storia dimostra che aveva torto.
    questo caso non spiega quello attuale fatto di grossolani errori della prima perizia e dei Pm
    La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...

  11. #30
    TCP Rider Senior L'avatar di giorgiorox
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro2804 Visualizza Messaggio
    questo caso non spiega quello attuale fatto di grossolani errori della prima perizia e dei Pm
    questo però spiega la nostra assoluta e non corrisposta prostrazione nei confronti degli americani
    spesso un rutto vale più di mille parole

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