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Risultati da 1 a 10 di 73

Discussione: La "CASTA" di cui nessuno parla...

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  1. #31
    TCP Rider Senior L'avatar di kitesvara74
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    Day 675 e me garba la speef
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    Perdonate la "lezioncina", la parola casta la uso anch'io ma converrete sia abusata come nessun'altra ultimamente. A breve arriveremo a parlare della casta dei notai, degli avvocati (la professione numericamente più rappresentata in parlamento), dei medici e giù giù sino ai vigili, gli impiegati delle poste etc. etc. .
    Il problema è etico, intendo quando la natura umana di alcuni travalica il senso del dovere e dello stato e approfitta di strumenti e leggi nate per alti ed altri scopi volgendole all'interesse privato, questo può accadere in tutte le professioni.
    Ritengo alcune delle critiche dell'autore del post non abbiano fondamento ed altre contengano vistosi errori di valutazione:

    1)La Corte dei Conti non revisiona bilanci di aziende o società non statali o non partecipate.
    2)I sindacati sono O.N.L.U.S. per eccellenza in quanto hanno il dovere di operare in pareggio di bilancio ed i loro bilanci sono pubblici e richiedibili da qualsiasi privato cittadino, iscritto o meno a tale sindacato.
    3) L'esenzione dell'ICI è solo per le sedi strumentali allo svolgimento dell'attività sindacale, spesso strutture concesse in locali dell'azienda che già vi paga l'imposta, mi risulta che le sedi dei c.a.f. la versino.
    4)Ovviamente la rappresentanza sindacale è espressa per elezione o acclamazione sul posto di lavoro da parte dei colleghi e non prevede un'assunzione ma un mandato e per tanto non è un inquadramento di tipo subordinato e quindi non è in deroga all'art 18 che è previsto il "licenziamento" ma per il decadimento dalla carica a fine mandato o per indegnità/incompatibilità.
    5)Gli operatori assunti per le diverse necessità dell'azione sindacale non di carica sindacale vengono inquadrati secondo i C.C.N.L. relativi alle mansioni svolte e godono degli stessi diritti e doveri di chi svolga medesima mansione altrove.
    6)Il diritto allo "sciopero selvaggio" attraverso il quale "si ricatterebbe il Governo" è una visione singolare di Chinasky del modello di contrattazione e subordinarietà del lavoratore al datore di lavoro e chiaramente è limitato ai settori di non rilevanza sociale ed assistenziale: particolari permessi e preavvisi sono previsti per gli operatori del servizio pubblico dei trasporti e della sanità.
    7)I c.a.f. sono nati dall'esigenza certo anche di far cassa ma chiederei all'autore se edotto del costo di una compilazione della dichiarazione dei redditi da parte di un commercialista e del costo di una compilata al c.a.f. .
    8)Chiederei al Chinasky se conosce i motivi degli ultimi scioperi e di esprimere una valutazione sulla loro liceità, brevi cenni: blocco della retribuzione, facoltà di licenziamento, facoltà di trasferimento d'ufficio, riforma pensionistica etc. etc.
    Citazione Originariamente Scritto da Chinaski Visualizza Messaggio
    La casta dei sindacati

    SINDACATI...

    C’è casta e casta. Su alcune si può sparare senza pietà. Altre invece sembrano intoccabili. Quella dei politici da sempre è fatta oggetto di critiche e attacchi feroci. Quella dei calciatori è nel bel mezzo della tempesta proprio in queste settimane. La presunta casta della Chiesa viene ogni tanto tirata in ballo per soddisfare gli appetiti anticlericali e anticristiani di qualcuno. Ma finora nessuno aveva mai parlato della casta dei sindacati. Adesso, mentre si discute animatamente sulla manovra economica, qualcuno inizia a mettere i puntini sulle i al riguardo, consentendo ai profani di farsi un’idea più precisa su quelli che sono i veri e propri privilegi di chi dice di difendere i lavoratori.

    Da quanto emerge in diversi articoli scritti in questi ultimi giorni, apprendiamo che il sindacato, grazie a leggi e leggine, è riuscito a diventare una lobby potentissima, che gode di numerosi vantaggi. Innanzi tutto, essendo equiparati alle onlus, sul loro cospicuo patrimonio immobiliare i sindacati non versano un centesimo di Ici. Non solo. In base alla legge 902/1977, hanno ereditato tutti i beni dei sindacati fascisti, ancora una volta senza sborsare niente, né al momento del “passaggio di proprietà” né dopo.

    Altro fatto davvero strano è il mancato obbligo di bilancio consolidato di cui godono. In pratica, nonostante ricevano contributi pubblici, i loro bilanci non sono sottoposti al controllo della Corte dei conti. Pertanto, attualmente non sappiamo a quanto ammonta di preciso il patrimonio sindacale. Di sicuro si sa solo che è ingente.
    Non bisogna poi dimenticare che alle organizzazioni sindacali va il 5 per mille del gettito Irpef, utilizzato a favore delle associazioni collaterali agli stessi.

    Inoltre, sindacalisti e dipendenti sindacali hanno ricevuto, a carico dello Stato, il versamento di contributi figurativi per i periodi in cui non avevano versato i contributi, costando così all’incirca 15 milioni di euro.
    Veniamo poi alla caratteristica più curiosa. Mentre per tutti i dipendenti vale quanto disposto dall’art.18 dello Statuto dei lavoratori, da questa norma sono esentati quelli che lavorano per i sindacati. Di fatto, quindi, nel sindacato si possono licenziare i dipendenti senza tante storie e senza tante motivazioni, in piena libertà.

    E non finisce qui. A causa della dura opposizione dei sindacalisti, in Italia non si è potuto mai attuare l’art.40 della Costituzione, secondo cui lo sciopero deve essere regolamentato dalla legge. Da qui la possibilità di organizzare scioperi selvaggi e politici con cui ricattare il Governo. C’è pure un’altra disposizione costituzionale mai messa in pratica, ovvero la registrazione dei sindacati presso pubblici uffici (art.39). Ciò ha sempre incontrato la contrarietà delle organizzazioni in questione e non perché si teme, come dicono, di essere controllate dallo Stato, ma perché il requisito richiesto per tale atto è la struttura interna democratica, che invece, nei fatti, è del tutto assente: quando mai infatti i lavoratori prendono parte effettivamente alla gestione della politica sindacale?
    Ma l’elenco dei privilegi continua. I delegati sindacali, che svolgono un’attività a tempo pieno, essendo quella del sindacalista una professione vera e propria, non possono essere licenziati né trasferiti e godono di permessi retribuiti: ciò ha ovviamente favorito spesso i lavoratori più fannulloni e facinorosi.

    Ci sono poi i servizi legati al sindacato, come i Caf (per compilare la dichiarazione dei redditi) e i patronati (per tutelare i cittadini nel rapporto con gli enti previdenziali). Il tutto sulle spalle dello Stato, che versa denaro per tenere in piedi tutto l’impianto.
    Infine, e qui mi fermo, per capire che quella dei sindacati è una lobby influente basta guardare all’elevato numero di sindacalisti che siedono in Parlamento e a tutti quelli presenti negli enti locali, nelle società partecipate, nelle camere di commercio, negli istituti di previdenza e così via.

    Ecco, preso atto di questo insieme di privilegi, non resta che chiedersi da che pulpito crede di parlare Susanna Camusso. La CGIL sciopererà il 6 settembre? Ne ha il diritto, per carità. Ma non dica che lo farà nell’interesse dei lavoratori. Prima di protestare i sindacati dovrebbero fare un esame di coscienza. E forse cambiare qualcosa.

    P.s.: Se Chinasky ha scelto il suo nick su ispirazione di C. Bukowsky è per lo meno strano non conosca quanto lo scrittore si lamentava della flessibilità americana e della mancanza dei diritti dei lavoratori degli anni 60 nei suoi racconti e di quanto da allora la situazione americana sia mutata, un esempio su tutti è la compartecipazione sindacale a quote dell'azienda, cosa non permessa in Italia, vedasi il caso Chrysler.
    Ultima modifica di kitesvara74; 06/11/2011 alle 16:19 Motivo: UnionePost automatica
    Cit:Fermissimo "aggiungo (e sia da lezione per tutti noi) che Falcone e Borsellino avevano simpatie politiche diverse/opposte fra loro ma erano ottimi colleghi ed ottimi amici...a dimostrazione che viene prima la statura morale di una persona e poi tutto il resto...Cit:Obsolete:un'idea talmente scema che sicuramente la faremo nostra nel giro di un anno.

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