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El Alamein è una cosa. L'Italia era in guerra, seppure dalla parte sbagliata. Sono stati eroi che hanno combattuto contro forze soverchianti, sicuramente più di quelli che commisero atrocità in Yugoslavia, Grecia e Albania contro civili e partigiani.
Le gesta delle brigate nere, della Decima del periodo peggiore, di Monterosa, S. Marco e SS italiane nella guerra civile sinceramente appartengono ad una storia totalmente diversa, pervasa di una ideologia disperata e feroce. Tant'è che furono molti a passare armi e bagagli nella Resistenza, anche quelli finiti nelle SS italiane o in S. Marco e Monterosa perché arruolatisi per paura dei bandi Graziani ma non troppo convinti di ciò che andavano a difendere. Cioè Hitler e il nazismo in ritirata su tutti i fronti. Chi rimase sapeva benissimo cosa stava facendo.
Pietà per i morti sì, indulgenza per gli sconfitti non confluiti nel neofascismo militante anche, ma nulla di condiviso. In quella guerra con 70 milioni di morti ci sono stati vincitori e vinti eccome, e i vinti erano dalla parte del torto. Soprattutto per il fatto di aver iniziato loro.
Ah, per quanto riguarda l'aggressione alla Francia, i pochi combattimenti di quel giugno (2settimane) sulle Alpi occidentali siamo riusciti a perderli quasi tutti. Come in Grecia pochi mesi dopo.
Se anche fosse stato l'unico errore di Mussolini sarebbe stato sufficiente per farlo a pezzi da vivo, ma anche i 20 anni precedenti sono stata una vergogna che con le leggi razziali è sfociata nell'abominio. Cali un velo pietoso sulle persone ma rimanga la vergogna per il regime.
Un amico di mio padre ormai defunto da tempo (era del 15) si fece El Alamein nella Folgore e riuscì a tornare a casa con una gamba spezzata legato sul tetto di un camion. Un altro, del 21 come mio padre, fu fortunosamente fatto prigioniero illeso e finì in prigionia in India.
Molti non furono così fortunati.