allora te lo sintetizzo...i miliardi sono 113 e non 183 come sbandierato dal cantastorie a ballarò e nei comizi fatti al sud (sarà un caso averli citati proprio laggiù??) per avere accesso a questi simpatici miliardi devi presentare progetti "credibili" e soprattutto cofinaziati o dallo stato o dalle regioni...siccome abbiamo dei simpaticissimi vincoli di bilancio (imposti dalla simpatica europa) che non ci permettono di finanziare un tubo (visto che equiparano la spesa corrente con quella per investimenti) ci troviamo in realtà ad avere 113 miliardi "virtuali"...che non possiamo spendere non per nonstra incapacità ma perchè più semplicemente non ce lo permettono...
...non solo
...si vocifera che nonostante in europa ci sia una mostruosa ondata di euroscettici che ne hanno le palle piene del rigore e dell'austerità filo troika ci sia ancora uno zoccolo duro che prova ancora ad insistere sugli stessi tasti
...I risultati quasi definitivi delle elezioni obbligano ad andare verso la grande coalizione tra Partito Popolare Europeo (PPE) e Socialisti&Democratici (S&D). Con 213 seggi, il PPE si è imposto come primo gruppo. I Socialisti, fermi a quota 190 eletti, hanno accettato che sia il candidato dei popolari, il lussemburghese Jean Claude Juncker, a tentare per primo di formare una maggioranza per formare la nuova Commissione, ma il loro sostegno non è acquisito. «Riconosciamo il suo diritto a iniziare i negoziati», ha spiegato il capogruppo dei socialisti, Hannes Swoboda. Ma, dopo anni di politica di austerità, Juncker «ha compreso che gli elettori vogliono cambiamento?». Il diretto interessato ha risposto in modo ambiguo, sostenendo la necessità di andare avanti con il consolidamento di bilancio e di accompagnarlo con politiche pro-crescita. «Non possiamo spendere il denaro che non abbiamo. Dobbiamo sostituire i soldi con le idee», ha detto Juncker. Il lussemburghese ha chiuso la porta ad un allentamento delle regole sul deficit («Matteo Renzi ha più volte ripetuto che rispetterà gli impegni») e alla possibilità di rivedere il Fiscal Compat. «Per cambiare i Trattati ci vuole l'unanimità. E l'unanimità non c'è», ha sentenziato...
L’onda euroscettica costringe la Ue a ripensare il rigore