mi sono un po' perso...........Ci aggiungo questa simpatica arrampicata di specchi così il quadro è più completo
"In Emilia Romagna ha vinto l'astensionismo, il rigetto del cittadino per la politica. In una regione in cui chi compra con i soldi pubblici un vibratore (o si fa spesare lo scontrino per andare a pisciare in un Autogrill e non se ne vergogna) dove si torna a votare non per scadenza elettorale, ma perchè il presidente di Regione Errani è stato condannato, votare, anche turandosi il naso, è dura. La puzza è troppa, in particolare quella piddina. Ora c'è il solito gioco di chi ha vinto e di chi ha perso. Si può dire tranquillamente che con questo livello di astensionismo ha perso la democrazia. I cittadini non hanno più fiducia nei partiti, tanto, comunque fanno quello che vogliono: dall'abolizione del voto popolare al Senato che diventerà affollato (più dell'ora d'aria del carcere di Opera) di inquisiti e condannati regionali mai eletti da nessuno all'abolizione dell'articolo 18. Il voto è una delega in bianco che l'elettore non vuole più dare. Questa è l'analisi della consultazione di ieri. Neppure il bombardamento mediatico di Renzie puo' nulla contro la realtà quotidiana che è sotto gli occhi degli italiani. E ora compariamo i dati delle regionali 2010 con quelli delle regionali 2014. Un dato per tutti: l'astensionismo non ha colpito il M5S.
Quattro anni fa votò il 68,06%, ieri il 37,67% degli elettori (a proposito Renzie e Berlusconi vogliono un Senato di nominati dalle Regioni eletti da così pochi cittadini?)
Il MoVimento 5 Stelle nel 2010 raccolse il 6% pari a 126.619 voti eleggendo due consiglieri, ieri ha aumentato i consensi in termini assoluti con 159.456 voti (13,2%) pari a cinque consiglieri con una campagna elettorale costata poche migliaia di euro a fronte delle centinaia di migliaia di euro degli altri partiti e senza l'aiutino dei media.
Decimata Forza Italia che da 518.108 voti (24,5%) passa a 100.478 voti (8,36%) con due soli consiglieri.
La Lega perde 55.162 voti: in termini assoluti è passata da 288.601 voti del 2010 (13,6%) a 233.439 voti (19%).
Il Partito Democratico perde 322.504 voti: è passato da 857.613 voti del 2010 (40,64%) a 535.109 (44,52%). I numeri non sono opinioni tranne che per il Giornale ."
Quindi ne deduciamo che in Italia si vota, unica nazione al mondo, per differenziale di voti dalle precedenti elezioni. Per cui queste regionali le ha vinte il M5S.
Ma nella tabella manca la voce relativa a quanti degli aventi diritto hanno votato M5S, visto che il presidente lo hanno eletto solo il 18%. Diciamo circa il 5%? A meno che non partiamo dall'assioma che l'astensionismo non tocca il M5S. Ma se non toccasse invece il PD?
Peccato che non funzioni così. Nemmeno in culle della democrazia come USA o Svizzera dove chi non vota delega la decisioni ad altri e nessuno si sogna di fare di questi calcoli.
Ciò non toglie che in Emilia Romagna abbiano fatto un risultato che si stacca nettamente da quello ottenuto in tutte le altre amministrative del post-politiche 2013.