
Originariamente Scritto da
Blacktwin
Invece ha fatto una scelta azzeccatissima; la categoria supersportive medie (600/800 cc) è morta da tempo, e fa numeri piccolissimi, non sufficienti a giustificare le spese di sviluppo e messa a punto (più le omologazioni su tutti i mercati e paesi mondiali, che non costano poco, tutt'altro), che solo le Case Jap possono "azzardarsi" a fare, potendo spalmare tutte le spese su una produzione (e vendita) di milioni di modelli diversi. Ma Triumph è una Casa ben più piccola (meno di 100.000 moto prodotte, in tutto) e deve stare molto attenta a non "farsi del male" proponendo un modello di "nicchia" che non garantisce numeri con ritorni economici positivi (vedi MV, Moto Morini o Norton, che passano da un fallimento all'altro...).
Triumph ha esaurito tutte le Daytona disponibili del lotto "Limited Edition Moto2" nel senso che i Concessionari ne hanno ordinate (e pagate) anche se non avevano contratti di vendita già firmati, quindi per Triumph la "operazione Limited Edition" del modello Daytona si è conclusa con saldo positivo (ottimo risultato, andrà a bilancio economico con segno positivo), e ora è un problema dei Concessionari piazzare quelle che gli sono rimaste in casa (e infatti le trovi sui portali di vendita).
Ed il fatto che a 6 mesi dal lancio (in pompa magna, con la esclusiva di "Moto2 Dorna", unico Costruttore che può fregiarsi di questo) i 765 esemplari dedicati al mercato mondiale "non Nordamerica" (che ha gli altri 765 esemplari, con una omologazione diversa, specifica per quel Paese) non sono stati effettivamente ancora tutti acquistati dall'utente finale (perchè appunto le trovi sui portali di vendita) dovrebbe farti riflettere...
Ribadisco, Triumph ha fatto benissimo, ragiona come Casa (tra l'altro di proprietà di un Privato, che ci mette soldi personali, e non di un Fondo di Investimento, o di una Società per Azioni), molto diversa dall'ottica del singolo appassionato cui piace un determinato modello, o una specifica categoria di moto...