
Originariamente Scritto da
Dennis
E' ciò che accade con tutte le leggi che la maggior parte dei cittadini non rispettano, impuniti.
Esempio: siamo in un forum di motociclette, vogliamo fare l'elenco delle infrazioni al codice della strada che sono parte integrante del comune guidare italiano?
Limiti di velocità? A piacere. Indicatori di direzione? Se proprio necessario e ci si ricorda. Sorpassi? Se hai una moto, non c'è striscia continua o colonna di veicoli che tenga. Precedenze? Abbiamo fretta, abbiate pazienza.
Certo, che sarà mai il sorpasso rapido di una moto, al confronto di un bollo non pagato?
Niente, fatto salvo che quando mi ritrovo un motociclista nella fiancata, i cocci tocca pagarseli insieme e deve pure arrivare l'ambulanza a portarselo via.
Oppure, che so, parliamo di zone rosse e lockdown?
Anzi, lo scorso anno ci si indignava quando i notiziari riportavano la dispendiosa caccia delle forze dell'ordine al runner solitario.
"Non fa niente di male, andassero a prendere gli assassini" è un evergreen che mi sorbisco da quando sono nato.
Assolutamente SI', hai ragione.
Il risultato è quello, ma l'alternativa allo stato corrente delle cose sarebbe abolire il principio della prescrizione.
No grazie.
Moltissime imprese private si trascinano a bilancio dei crediti inesigibili da clienti falliti, di fatto "condonandoli".
La differenza tra privato e pubblico è che il primo può far tesoro delle esperienze passate e stabilire condizioni di accordo commerciale, mentre il secondo invece deve servire a prescindere tutti i clienti, dal cittadino modello all'assassino seriale.
I confronti di produttività tra pubblico e privato non hanno senso di esistere; l'analisi della produttività del pubblico invece sì (e non esiste, sostanzialmente), ma non può non avere il presupposto di cui sopra.
Detto questo, torno volentieri all'inizio della tua risposta: metodo ed organizzazione delle riscossioni, che dipendono strettamente da come l'imposta viene progettata.
Certamente, qui originano i problemi: molto prima nel tempo e nello spazio rispetto al momento in cui lo stato è costretto ad arrendersi, però.
Cosa fare?
Bella domanda... fossi eletto domani come pdc, che dopo Conte potrebbe succedere a qualunque uomo che passa, credo che la mia azione si concentrerebbe in "tocco meno cose possibili".
Ovverosia, i problemi secolari di una società non sono alla portata di un passante qualsiasi, né tantomeno gestibili da un ammasso di passanti qualsiasi divenuti "politici" di mestiere.
Questo paese è condannato alla sua volgare e variopinta decadenza e nulla possiamo farci, se non pretendere che si limitino i danni.
Il "condono" è una porcata, ma preferisco l'arresa alla carica suicida.
Qui un buon spunto di riflessione attuale sul tema dello stato:
Cingolani: troppi giuristi e un approccio leguleio al ministero della Transizione ecologica