Citazione Originariamente Scritto da massimio Visualizza Messaggio
ripeto, senza la campagna mediatica di terrore e obblighi il generale pennuto e piastrellato se ne sarebbe rimasto in cima al monte grappa...cosi come senza di lui non avrebbero raggiunto il quorum del 90% di siringati....ma il tutto , tutte ste lodi,a cosa sono serviti se poi i morti sono addirittura aumentati rispetto a prima del siero?
Capisco che non abbia il curriculum di Meluzzi ma non è che stesse in panciolle in cima al monte grappa prima di essere nominato Commissario straordinario all'emergenza COVID-19

Carriera militare

Figliuolo riceve la croce di "Cavaliere" dell’Ordine Militare d’Italia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 2016
Dopo essersi formato con il 162° corso dell'Accademia militare di Modena e alla scuola d'applicazione di Torino, come ufficiale di artiglieria da montagna svolge le sue prime esperienze di comando al Gruppo artiglieria "Aosta" della brigata alpina Taurinense, gruppo che ha comandato in missione in Kosovo, nell'enclave serba di Goraždevac (Peć) negli anni 1999-2000[5]. Tra il 2004 e il 2005 quale comandante del 1º Reggimento artiglieria terrestre da montagna, diveniva responsabile del contingente italiano in missione in Afghanistan (ISAF) con il grado di colonnello[5].

Dal settembre 2009 all'ottobre 2010 è stato vice comandante della Brigata alpina "Taurinense", divenendone poi comandante fino al novembre 2011[5]. Dal 2014 al 2015 diviene il 19º Comandante delle forze NATO in Kosovo, la Kosovo Force (KFOR)[5] con il grado di generale di divisione. È stato Capo Reparto Logistico dello Stato maggiore dell'Esercito dall'agosto 2015 al maggio 2016. È entrato quindi nello staff del Capo di stato maggiore della Difesa quale Capo ufficio generale del generale Claudio Graziano.

Il 7 novembre 2018 viene nominato comandante logistico dell'Esercito (COMLOG)[5].

Piastrelle italiane

  1. Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
  2. Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia
  3. Croce d'oro al merito dell'Esercito
  4. Croce d'argento al merito dell'Esercito
  5. Medaglia d'oro al merito di lungo comando
  6. Croce per anzianità di servizio d'oro con corona turrita
  7. Croce commemorativa delle operazioni di pace
  8. Croce commemorativa per la pubblica sicurezza
  9. Croce commemorativa delle operazioni in Afghanistan
  10. Nastrino di merito per il personale dello Stato Maggiore Difesa ed area interforze
  11. Distintivo di merito per ufficiale che ha conseguito un master
  12. Istruttore militare di sci e di combattimento in montagna
  13. Insegnante militare
  14. Paracadutista Abilitato al lancio
  15. Distintivo per frequentatori del corso superiore di stato maggiore interforze



Piastrelle straniere

  1. Ufficiale della Legion of Merit (Stati Uniti d'America)
  2. Cavaliere dell'Ordine di San Silvestro Papa (Santa Sede)
  3. Silvestro Papa (Santa Sede)
  4. Croce d'oro d'Onore della Bundeswehr (Germania)
  5. Croce d'oro d'Onore della Bundeswehr (Germania)
  6. Medaglia servizio meritorio della NATO (Meritorious Service Medal)
  7. Medaglia NATO per le operazioni in ex-Jugoslavia
  8. Medaglia NATO per le operazioni in Kosovo
  9. Medaglia commemorativa NATO per le operazioni in Kosovo (NATO)
  10. Medaglia commemorativa NATO per Missione in Afghanistan (NATO)
  11. Global War on Terrorism Service Medal (U.S.A.)
  12. Gran collare dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo)
  13. Medaglia per il rafforzamento della fratellanza armata (Moldavia)
  14. Medaglia per la Cooperazione Internazionale di V livello (Slovenia)
  15. Distintivo per ufficiali che hanno frequentato il Nato Defense College


Anche se sembra che il suo obiettivo sia ottenere la piastrella delle piastrelle: il trattamento onorifico di «Sua Beatitudine»

Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
l'avevo scritto prima e meglio
Non ho difficoltà a crederlo ma non è che leggo proprio tutto quello che scrivi amico mio

Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
ma come !?!

A perseguire fino in fondo il disegno distruttivo delle elites, come giustamente sostenuto da meluzzi:

In gioventù è militante prima nel Partito Comunista Italiano e successivamente nel Partito Socialista Italiano[8].

Aderente alla massoneria, che ha abbandonato nel 2003[9].
In Parlamento (1994-2001)

Alle elezioni politiche italiane del 1994 è stato candidato alla Camera dei deputati dal Polo delle Libertà nel collegio di Torino 7, e ha sconfitto di poco Sergio Chiamparino, candidato dell'Alleanza dei Progressisti (35,59% contro 35,15%);[10] Ha aderito al gruppo di Forza Italia.

Alle successive elezioni del 1996 è stato candidato al Senato nel collegio di Agropoli dal Polo per le Libertà e ha sconfitto Pier Giovanni Maria Crocco dell'Ulivo.[11]

Nel marzo 1998 ha lasciato Forza Italia per aderire all'Unione Democratica per la Repubblica (UDR) di Francesco Cossiga. Con lo scioglimento del partito, il 24 febbraio 1999, insieme agli altri "cossighiani" ha aderito al gruppo parlamentare di Rinnovamento Italiano;[12] e per quella lista è stato candidato alle elezioni europee del 1999 nella circoscrizione Italia nord-occidentale, ottenendo 1.416 preferenze (primo della lista), ma senza essere eletto.[13] Nel novembre dello stesso anno lascia Rinnovamento Italiano e segue Cossiga nella nuova Unione per la Repubblica (che in Senato forma la componente "Centro Riformatore" nel gruppo misto), che abbandona poche settimane dopo, il 21 dicembre 1999, alla vigilia della fiducia al governo D'Alema II, quando passa alla Federazione dei Verdi.[14]

Nel febbraio del 2000, infine, dà vita, insieme a Stefano Pedica (un altro ex UDR), ai "Cristiano Democratici Europei", un movimento di ispirazione centrista, presente soprattutto nel Lazio, che aderisce all'Unione Democratici per l'Europa (UDEUR) di Clemente Mastella. Resta a Palazzo Madama fino al 2001.
Il "PAI" (2017-2020)

Nel 2017[15] fonda il Partito anti islamizzazione - PAI[16], e ne diventa presidente onorario[15]. Il PAI sostiene la impossibilità di una convivenza pacifica e proficua tra Islam e democrazia[17] e domanda la messa al bando dell'immigrazione di persone di religione musulmana[18]. Pur restando presidente del PAI[15], nel 2017 partecipa a un evento di Fratelli d'Italia[19], e il coordinatore regionale di Fdi Michele Barcaiuolo avanza la proposta, poi rientrata, del suo nome come candidato alla presidenza della regione Emilia Romagna nel 2019[20].

Nel 2020 il PAI stipula un accordo con la Lega[21][22].

È stato console onorario del Paraguay.[23][24] È sostenitore del leader russo Vladimir Putin in quanto rappresenterebbe "l’unico e ultimo argine della civiltà europea".[25]
Attività professionale

Meluzzi sostiene di aver redatto oltre duecento pubblicazioni scientifiche (delle quali non vi è traccia su motori di ricerca specialistici come PubMed o ResearchGate) e più di venti monografie in materia psicologica, psicoterapeutica, psichiatrica e antropologico-filosofica. È inoltre autore di varie pubblicazioni dedicate alla religione.

Come autore televisivo ha collaborato a diverse trasmissioni Rai (Rai Parlamento, Uno Mattina, Domenica In, L'Italia sul 2), Mediaset (Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Domenica Live, Quarta Repubblica, Quarto Grado) e Telelombardia.

Come criminologo è stato consulente della difesa di Rudy Guede (sostenendo l'estraneità di tutti gli indagati) e di Massimo Giuseppe Bossetti. Ha espresso posizioni di garantismo penale in molti processi.

Ha tenuto inoltre diverse docenze a contratto nella formazione universitaria.[26]

Convinto antivaccinista, il 6 ottobre 2021 ha ricevuto la sospensione dall'Ordine dei medici di Torino per inosservanza dell'obbligo vaccinale, per essere cioè venuto meno all'obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi contro il COVID 19[27].
Attività clericale

È stato a lungo seguace del controverso ex sacerdote Pierino Gelmini.[28].
Diacono cattolico greco-melchita

Nel 2007, presso l'Arcieparchia di Homs in Siria, è stato consacrato diacono della Chiesa cattolica greco-melchita, di rito bizantino ma in comunione con il Papa nella Chiesa cattolica romana (Chiese cattoliche di rito orientale), non essendo la sua richiesta di ordinazione diaconale stata accettata dalla Chiesa latina.[29] Viene poi allontanato dal clero cattolico, a suo dire per la sua passata adesione alla massoneria, che gli ha comportato anche una scomunica ipso facto ribadita anche nel 2011 dalla curia romana dopo l'ordinazione[30][31], non potendo Meluzzi usufruire della dispensa speciale.[32] Dopo la rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI, nonostante le simpatie per il cattolicesimo, specie i rami tradizionalisti latini e quelli di rito greco-bizantino, Meluzzi si allontana dalla Chiesa di Roma.
Alessandro I
arcivescovo della Chiesa ortodossa


Incarichi attuali Primate arcivescovo d'Italia, eparca di Ravenna e Aquileia e metropolita della Chiesa ortodossa italiana autocefala

Nato 9 agosto 1955 (66 anni)
Ordinato presbitero 6 novembre 2015
Consacrato vescovo 6 novembre 2015
Elevato arcivescovo 15 gennaio 2016

una carriera fulminante

Autoproclamazione a "primate Alessandro I"

Avvicinatosi al cristianesimo della Chiesa ortodossa, nel maggio del 2015, padre Leopoldo Adeodato Mancini in punto di morte ha ordinato Alessandro Meluzzi presbitero ortodosso della cosiddetta Chiesa ortodossa italiana autocefala[33], fondata dallo stesso Mancini. Tale Chiesa non è riconosciuta da alcuna istituzione religiosa, come la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta (patriarcato ecumenico di Costantinopoli) né dalla Chiesa ortodossa russa in Italia (patriarcato di Mosca), ed è considerata una chiesa scismatica o irregolare da tutti gli altri ortodossi italiani[30], seppure Meluzzi dichiari spesso la sua vicinanza alla spiritualità e alla cultura della Russia ortodossa.[25][34]

Il 6 novembre 2015, dopo la morte di Mancini, Meluzzi si autoproclamò primate (arcivescovo) d'Italia, eparca di Ravenna e Aquileia, e primate metropolita di detta Chiesa con il nome di Alessandro I e il trattamento onorifico di «Sua Beatitudine»[5]. Tra i suoi propositi da neo-primate figurano la volontà di proclamare santi i defunti sacerdoti cattolici Gianni Baget Bozzo (sospeso a divinis per la sua attività politica) e Pierino Gelmini (dimesso dallo stato clericale in seguito a procedimenti giudiziari per abusi sessuali)[35].

o da altri eroi "divergenti"
quest l'ho letta tutta però

Un crescendo verso il monte grappa fino alla vetta:

Il 6 novembre 2015, dopo la morte di Mancini, Meluzzi si autoproclamò primate (arcivescovo) d'Italia, eparca di Ravenna e Aquileia, e primate metropolita di detta Chiesa con il nome di Alessandro I e il trattamento onorifico di «Sua Beatitudine»