una organizzazione di esseri viventi si basa su regole condivise
le regole discendono dalla cultura di quella società e da quello che potremmo definire "comune sentire"
il comune sentire è influenzato grandemente dalla storia, dalla religione e dal grado di benessere socio-economico di quella società
infatti: non tutte le società (che qualcuno grossolanamente potrebbe definire popoli) condividono le stesse sensibilità, e, di conseguenza, le stesse regole
ora: chi chieda basi scientifiche, prove, numeri, o opponga concetti assoluti provenienti dal campo filosofico-politico per giustificare quelle regole, chiede qualcosa che non c'entra nulla
per la religione cattolica, per fare un esempio, la vita è sacra e va tutelata perchè non ti appartiene
per altre religioni, come le vogliamo definire, più fataliste, è inutile sbattersi tanto, perchè poi alla fine si arriva doive si deve arrivare (e probabilmente le possibilità di morire nella "vita di tutti i giorni" sono molto più elevate che da noi
per altre ancora più "economicistiche" (protestanti, anglicani) l'impatto delle scelte sulla società, va considerato in maniera ancora diversa
se poi vogliamo parlare del valore di una vita, si apre un mondo di valutazioni diverse a seconda, appunto, della società
e così succede anche per il "valore sociale" di una vita (un individuo non è solo in quanto individuo, ma anche in quanto partecipante a una struttura sociale, almeno fra gli esseri umani...ma se si guarda bene anche fra gli animali)
mi pare quindi ovvio che stiamo facendo questa discussione basandoci sui valori della nostra società (quella occidentale-cattolica), che potrebbero perfettamente non essere completamente condivisi (e infatti non lo sono) da culture anche solo lievemente diverse dalla nostra, figuriamoci se stessimo discutendo dello stesso argomento in Gabon o in Burkina Faso...
se prescindiamo da questo presupposto, stiamo discutendo del nulla, paragonando automobili a gelati o grattacieli
poi una critica filosofica a quelli che sono i valori della nostra società è sempre possibile, figuriamoci, ma va fatta considerando tutti i casi, e non scegliendo le ciliegie che ci piacciono di più, e considerando anche che nella nostra società, e comprendo che a qualcuno possa dispiacere, quello che "vince" è il sentire della maggioranza...e da questo discendono regole e opinioni
tagliare le mani a un ladro è una regola perfettamente condivisa in alcune società, non lo è nella nostra, anche se non escludo ci siano persone che anche qui la riterrebbero una pratica auspicabile
oppure può essere accettabile, e lo era anche qui, fino a non molto tempo fa, che un marito cornuto fosse praticamente "obbligato" a far fuori la moglie, tanto è vero che per il delitto "d'onore" (sic) erano previste attenuanti dal nostro codice di procedura civile
giusto per fare un esempio e per indicare che, nel corso del tempo, anche il comune sentire può cambiare
nella nostra società è condiviso che, dove possibile, anche nelle manifestazioni sportive che presentano per loro caratteristica, una elevata dose di rischio, sia etico fare tutto il possibile per ridurlo, e, laddove impossibile, si possa arrivare anche a decidere di sospendere quella singola attività, attraverso il lavoro delle federazioni, della politica eccetera.
ho stato spiegato aanche per l'ommo della strada ? magari anche senza banane, pappagalli o risatine sciocche?![]()