meno male che non ho ancora scritto nulla.... :)
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meno male che non ho ancora scritto nulla.... :)
Io ho appena preso i jofama advance. Limpressione statica è molto buona, ma non li ho ancora provati.
http://www.jofama.se/mcsm/images/pro...nce_1_16_B.jpg
E' un dubbio frutto di un modo di pensare malizioso e sbagliato...
Riviste e tester evitano l'argomento essenzialmente perchè i costi di una prova che dovrebbe essere distruttiva sono poco sostenibili da un editore, tanto più adesso che principalmente grazie ad internet la vendita è crollata...tanto per dire già acquistare un solo paio di guanti racing moltiplicato per una decina di modelli volendo avere un minimo di scelta richiede un budget di circa 2500€, poi però per verificare la resistenza di ognuno devi avere un paio di guanti per ogni test... 5 test? sali a circa 12.500€ poi c'è il costo dei laboratori e del personale certificato per stilare i rapporti relativi ai risultati. Altre migliaia (tante) per utilizzare questa risorsa... a conti fatti una prova del genere ti costa ben più di 20.000€ E parliamo di guanti, che è forse il capo meno problematico in termini di test e mologazioni. Sono spese sostenibili da un ente, una fondazione o da chiunque abbia ben altri budget... Quindi per fare una certa informazione ci vuole tanto denaro che però non c'è quindi... non si fa o si fa in maniera differente, senza test strumentali; se il lettore ha fiducia nell'autorevolezza della fonte il risultato è soddisfacente (fino al punto in cui si può dare un parere su un prodotto senza ammazzarsi per distruggerlo) e l'opinione soggettiva del tester può essere considerata al limite della oggettività.
Come se non bastasse poi se come rivista fai un test comparativo in soggettiva i lettori (di solito quelli internet che vogliono informazione senza pagarla;) ) sempre con la mentalità di cui sopra o dicono che è una marchettata o che viene scritto quello che vuole chi paga la pubblicità oppure che si poteva fare altro (cosa? non si sa, ma lamentarsi è mainstream) e quindi spesso si perde pure la voglia di provare a rendere un servizio ed i produttori, con feedback del genere, manco sono interesati a farti fare un lavoro di questo tipo perchè vedono che il cliente si indirizza a seguire:
A) quello che dice la pubblicità
o B) quello che leggono scritto da qualche ipotetico guru che poi copia incolla da qualche altra parte (facendosi quindi l'idea cxhe il consumatore è resta disinformato perchè non ha senso critico)
oppure C) (in minoranza però) da una prova prodotto forzatamente limitata (in negozio).
Ti dirò che anche ai tester (visto che la regola è leggere commenti come il tuo evidenziato) non viene nemmeno più tanta voglia di condividere le proprie esperienze con altri se poi devono sentirsi dire che c'è sotto qualcosa ;)
Sempre alla luce del tuo commento evidenziato vorrei poi che mi dicessi cosa altro può fare un tester (oltre a testare i prodotti in maniera soggettiva ed eticamente imparziale...):blink:
E poi: che confronto hai fatto tu tra tuta omologata e no? Che prodotti erano? come hai potuto certificare che si trattasse di un prodotto migliore? Hai sottoposto le protezioni ad una verifica strumentale o come minimo le hai provate impattando al suolo? Vedi bene che già tu stai dando un parere senza nemmeno un minimo di motivazione nè di fatti a sostegno quindi agli occhi di chi lavora nel settore il tuo intervento è solamente polemico. Il tuo come mille altri di questo tono in enne altri forum...
Penso parlasse del fatto che non si sia parlato delle omologazioni ce.
Io come ho detto, non credo che ad oggi siano indicative di qualità. Parlando con svariati produttori ho capito che è uno sforzo economico molto grandw che non è sostenibile in questo mercato.
Per quanto riguarda i guanti fotografati in questo articolo ti assicuro che sono miei guanti personali che non hanno nulla a che vedere con la redazione. Uno comprato su ebay, l'altro ricevuto in premio
Il costo dell'omologazione no lo conosco,prendo quindi per buono quello che dici tu,ma una cosa e' il costo,altra quello che la norma esige...
Definirla aria fritta per via del costo,alto o basso che sia,non mi sembra giusto.
Puo' avere senso il discorso che fai dei costi eccessivi,ma nella realta' sono proprio aziende medie e piccole a proporre
capi omologati....un paio di esempi,
Gimoto,vende 1 tuta omologata livello2,ed e' un'azienda quasi a conduzione familiare...
Clover,hanno 1 tuta divisibile 1 tuta intera e un completo in tessuto,tutti livello2,piu' altri capi livello1,
nemmeno loro sono colossi...
Halwarssons,avevano un completo in tessuto liv.1 o 2 o tutti e due(non ricordo) gia' otto o nove anni fa....
marca quasi sconosciuta da noi
Dainese,forse il piu' grande,sicuro il piu' conosciuto produttore,ad oggi propone 0 articoli omologati....
Per me il discorso dei costi non sostenibili e' solo una foglia di fico abilmente usata da chi(produttori)per motivi
suoi ha deciso di non "cagare" le omologazioni
Troppo facile dire "i nostri capi non sono omologati...ma passerebbero tranquillamente il test...":dubbio:
Comincio dal fondo,e quoto il tuo punto di vista,a parte l'errore che fai parlando di testare le protezioni con un impatto,perche'
io mi riferisco alla 13595,che non si occupa delle protezioni,o meglio prevede la sola presenza delle stesse omologate liv.1,
quelle che in pratica tutti i capi tecnici hanno in dotazione.
Ma come dici tu le sensazioni personali che io posso avere giudicando una tuta rispetto ad un'altra,sono appunto
personali,anche se in alcuni casi le differenze sono ben visibili anche agli occhi meno esperti,ma anche qui
di fronte a differenze sostanziali,credo che nessuno sarebbe in grado di garantire o dimostrare che la tuta
percepita migliore alla prova dei fatti lo sia realmente...
E qua puo' essere una valida indicazione,il passaggio o meno del test...
Poi per il fatto della differenza che ci sta tra una tuta liv2 e una no,dico solo che quando sono andato da Gimoto,
avevano da poco fatto la tuta liv2,la cosa che mi ha subito colpito e' la differenza del tessuto interno alle braccia e gambe,
in pratica il doppio rispetto alle altre tute esposte.
Tu probabile che li conosci bene,quando capiti la prova a darci un'occhiata,se hanno ancora i vecchi modelli con il solito tessuto,
e magari farai caso anche ad altre differenze che uno che fa il tuo bellissimo lavoro vede di sicuro meglio di me
Piu' in generale tutte le volte che paragono capi omologati a non,anche della stessa marca,
per me,parere personale,la differenza c'e' eccome.
Poi ognuno di noi puo' farsi un'idea,personale,va' tocca prova e si fa un parere su differenze e omologazioni
La critica che faccio alla stampa non riguarda le varie comparative o test,
volevo dire che trovare articoli che parlino o addirittura spieghino le norme previste dall'omologazione,
il loro perché,vantaggi svantaggi,opinioni o qualsiasi altra info utile a capirne di piu' e' in pratica impossibile...
Nessuno ne parla,nessuno le conosce....quando va' bene...
I produttori,quasi tutti,che non fanno abbigliamento omologato,non ne parlano,e fin qui e' comprensibile seppur opinabile,
ma piu' spesso se escono con affermazioni tipo quella che diceva maurotrevi prima, "non sono omologati....ma passerebbero tranquillamente il test..."...ma cosa vuol dire?
I negozianti,annegano nell'ignoranza piu' assoluta il 98% delle volte,chiedi che differenza ci sta tra questa omologata e questa non,e partono risposte degne del circo Togni....
Il 2% o sapientoni che danno le solite risposte (vedi sopra),ma che se gli chiedi cosa comporta o cosa esige l'omologazione....
riparte la pantomima degna del circo Togni...
I giornali di settore silenzio assoluto...
Il web qualche mosca bianca,ma spesso articoli di anni fa mai piu' ripresi o ridiscussi...
E si',perché c'e' anche da dire che le omologazioni esistono da almeno 10 anni....
Eppure ancora oggi la maggior parte dei motociclisti nemmeno ne conosce l'esistenza....
C'e' ancora molta confusione sull'argomento,che per certi versi sembra concertata...
Eppure le normative sono chiare e semplici...
Insomma la "colpa" che riconosco alla stampa e' di ignorare totalmente l'argomento
Il perché mi piacerebbe capirlo,ma qualche dubbio capirai visto il quadro generale possa venire,senza voler maliziosi
Prendiamo il caso di gimoto, hanno avariate tute a listino e non a tutti interessa il dover pagare di piu per avere l'omologazione quindi l'unica soluzione economicamente sostenibile è omologarne una e nel momento in cui la si deve vendere ad un prezzo maggiore serve dare qualche cosa di diversoanche a livello visivo per giustificare il prezzo. Certo è chw usando gli stessi pellami, protezioni ecc. Diventa facile intuire che le omologazioni non stanno dando nulla in piu.... Certo mi dici che era diverso l'inserto elasticizzato tra le gambe e mi pare di ricordare che la normativa non sottoponga a test quella zona ma magari mi svaglio.
Diverso il discorso dei "grandi" ad esempio mi pare che arlen ness abbia fatto una tuta omologata entry level che si trova a circa 500 euro ma è una manovra per impattare nel low cost in modo importante tra un marasma di prodotti non sempre eccellenti anche se i piu venduti. Arlen ness stessa tuttavia produce tute che costano il doppio sebza omologazioni, saranno peggiori? Non credo, semplicemente se ne vendono poche e l'omologazione non cambierebbe in modo significativo il numero delle vendite.
Questo è il motivo per il quale ritengo attualmente le certificazioni aria fritta, commercialmente e non dal punto di vista della qualitá della stessa.
Sempre gli aspetti commerciali fan si che ci siano piu giubbotti che tute omologati, semplicemente se ne vendono molti di piu.
Confermo che mi è capitato di sentire venditori descrivere dei guanti buoni per il giardinaggio come guanti da moto gp.
Qui spesso non si comprende che non sono tutti superesperti: alcuni motociclisti o scooteristi non passano ore sui forum, a leggere riviste, informarsi, capire cosa serve in un capo ecc...
Hanno bisogno di guanti, entrano in un negozio, chiedono un guanto e si fidano. E le risposte da circo togni in effetti si sprecano.
Pochi giorni fa, c'era una tenerissima nonnina che voleva comprare i guanti per il nipote in un negozio di abbigliamento. Si preoccupava che proteggessero bene, ma non sapeva nulla evidentemente... Il venditore ovviamente la rassicurava sul fatto che erano protettivi, addirittura avevano del giallo quindi la visibilità...
L'omologazione dei capi tecnici, come di qualsiasi cosa,serve a stabilire un livello minimo certificato di sicurezza che prescinda dalla competenza dell'utente.
E' possibile che un capo non omologato superi le prove di omologazioni? Certamente sì.
E' possibile che un capo non omologato non superi le prove di omologazione? Sì.
Con un capo omologato so di non scendere sotto ad un certo livello e credo che se tutti prenderessero capi omologati ci sarebbero complessivamente meno infortuni. Chi ha competenze tali da prescindere dalle omologazioni si muoverebbe già bene, forse.
Il discorso dei costi nei test dei capi omologati lo capisco, ma credo anche che non sia l'unico problema. Mi pare che sul tema manchi un po' di interesse qui da noi.
Scusa Dade se banalizzo, ma è un po' come dire: al grande pubblico abbiamo visto che più di tanto non interessa, a noi costa un botto...lasciamo stare. E' un po' come se nessuno facesse il primo passo. Non è un atto di accusa eh, ci mancherebbe. E solo un ragionamento su un fatto secondo me importante e sul quale un po' di cultura va pure incentivata.
ho fatto una breve ricerca su google per vedere quanti e quali guanti sono omologati, ce ne sono veramente pochi ma c' IXON che ha fatto delle certificazioni una bandiera e nel solo segmento dei guanti sportivi ne offre ben 5 ad un prezzo che va dalle 59 alle 179 euro.
vi invito a guardare il loro sito e vedrete che tutti hanno la stessa omologazione di livello 2 ma con quanto spiegato nell'articolo penso possiate capire perchè uno costa 179 euro e l'altro 59.
con questo spero di essere stato esaustivo per quanto riguarda il mio personalissimo pensiero.
no no figurati si fa per parlare... è vero però che la situazione è questa. Se vuoi puoi benissimo mettere dentro il calderone il fatto che le case produttrici dovrebbero fornire spontaneamente il materiale da testare (come fanno per le moto), è ovvio che c'è ancora una grandissima area grigia in cui le case stesse spesso si comportano in maniera ambigua (già le etichette non sono chiare, la legge non impone ulteriore chiarezza ma anzi secondo me la sfavorisce)... Noi quando facciamo le nostre comparative di prodotto (sia su Superbike che su Dueruote e mai strumentali) parliamo delle omologazioni e spoeghiamo di cosa si tratta, quando ci sono capi omologati lo segnaliamo... spesso però le case non mandano i loro prodotti e quindi noi non li recensiamo... Sta di fatto che è vero, i riscontri sono bassi e del resto già qui dentro sono ancora in tanti, specie tra quelli con le classiche che non metteno nemmeno l'abbigliamento tecnico, figuriamoci quello certificato. Non penso che tu ti ricordi come l'Italia reagi al casco obbligatorio, nel 1986, per tutte le moto dai 125 in su... e la polemica sull'obbligo di abbigliamento protettico di un paio di anni fa?
E qui veniamo a tarmaco (sia chiaro che non ce l'avevo con te, eh, semplicemente stigmatizzavo un modo di pensare e di porsi verso una situazione)
se vogliamo stare su questa linea di pensiero l'unica cosa che mi viene è che alle aziende "fa comodo" questo stato di cose e non essendo un argomento particolarmente di moda la stampa preferisce lasciarlo a margine... del resto però al pubblico (e parlo della maggior parte della gente che va su due ruote a giudicare da quello che vedo in giro) non va molto giù di spendere centinaia di euro (se non migliaia) per equipaggiarsi in maniera corretta. Se no non si spiegherebbe perchè ci siano ancora in commercio così tanti modelli di paraschiena L1 a prezzi accessibilissimi rispetto agli L2...
Ricordo bene entrambe le cose in effetti,così come vedo motociclistichi anche con sportive che non li mettono proprio i guanti.
Ora va bene che gli standard sono perfettibili,ma chi metterebbe un casco non omologato?
E perchè invece sugli altri capi non ci poniamo il problema con la stessa attenzione?
Io nel dubbio i Jofama advance li ho presi (anche) prechè omolologati liv.2.
Non avevo pensato al fatto che in effetti anche le stesse case dovrebbero spingere fornendo il materiale, in realtà dovrebbero.In effetti è un calderone di varie motivazioni, non ci si può aspettare che sia una domanda che nasce spontanea dal pubblico.Specialmente i motociclisti sono una razza conservatrice e poco incline al concetto stesso di "omologazione"!
Per questo credo che sia necessaria una sensibilizzazione sul tema.