E' un dubbio frutto di un modo di pensare malizioso e sbagliato...
Riviste e tester evitano l'argomento essenzialmente perchè i costi di una prova che dovrebbe essere distruttiva sono poco sostenibili da un editore, tanto più adesso che principalmente grazie ad internet la vendita è crollata...tanto per dire già acquistare un solo paio di guanti racing moltiplicato per una decina di modelli volendo avere un minimo di scelta richiede un budget di circa 2500€, poi però per verificare la resistenza di ognuno devi avere un paio di guanti per ogni test... 5 test? sali a circa 12.500€ poi c'è il costo dei laboratori e del personale certificato per stilare i rapporti relativi ai risultati. Altre migliaia (tante) per utilizzare questa risorsa... a conti fatti una prova del genere ti costa ben più di 20.000€ E parliamo di guanti, che è forse il capo meno problematico in termini di test e mologazioni. Sono spese sostenibili da un ente, una fondazione o da chiunque abbia ben altri budget... Quindi per fare una certa informazione ci vuole tanto denaro che però non c'è quindi... non si fa o si fa in maniera differente, senza test strumentali; se il lettore ha fiducia nell'autorevolezza della fonte il risultato è soddisfacente (fino al punto in cui si può dare un parere su un prodotto senza ammazzarsi per distruggerlo) e l'opinione soggettiva del tester può essere considerata al limite della oggettività.
Come se non bastasse poi se come rivista fai un test comparativo in soggettiva i lettori (di solito quelli internet che vogliono informazione senza pagarla) sempre con la mentalità di cui sopra o dicono che è una marchettata o che viene scritto quello che vuole chi paga la pubblicità oppure che si poteva fare altro (cosa? non si sa, ma lamentarsi è mainstream) e quindi spesso si perde pure la voglia di provare a rendere un servizio ed i produttori, con feedback del genere, manco sono interesati a farti fare un lavoro di questo tipo perchè vedono che il cliente si indirizza a seguire:
A) quello che dice la pubblicità
o B) quello che leggono scritto da qualche ipotetico guru che poi copia incolla da qualche altra parte (facendosi quindi l'idea cxhe il consumatore è resta disinformato perchè non ha senso critico)
oppure C) (in minoranza però) da una prova prodotto forzatamente limitata (in negozio).
Ti dirò che anche ai tester (visto che la regola è leggere commenti come il tuo evidenziato) non viene nemmeno più tanta voglia di condividere le proprie esperienze con altri se poi devono sentirsi dire che c'è sotto qualcosa
Sempre alla luce del tuo commento evidenziato vorrei poi che mi dicessi cosa altro può fare un tester (oltre a testare i prodotti in maniera soggettiva ed eticamente imparziale...)![]()
E poi: che confronto hai fatto tu tra tuta omologata e no? Che prodotti erano? come hai potuto certificare che si trattasse di un prodotto migliore? Hai sottoposto le protezioni ad una verifica strumentale o come minimo le hai provate impattando al suolo? Vedi bene che già tu stai dando un parere senza nemmeno un minimo di motivazione nè di fatti a sostegno quindi agli occhi di chi lavora nel settore il tuo intervento è solamente polemico. Il tuo come mille altri di questo tono in enne altri forum...