
Originariamente Scritto da
sciacall
Non so chi abbia più ragione o più torto in questa discussione, probabilmente tutti sbagliano e dicono qualcosa di vero nello stesso tempo.
Ai ragazzi del gruppo di cui faccio parte dico che un'osservazione ricevuta da terzi, dettata da un comportamento stradale discutibile, dovrebbe essere presa per quello che è, e cioè un modo per ammettere un proprio errore;
agli "indigeni" della Futa vorrei chiedere se a loro non è mai capitato di infrangere il codice della strada o di esagerare qualche volta con la moto, io credo di si.
Non sono di certo tra i più veloci del mio gruppo ma la cosa non mi pesa; non mi vergogno di dire che non sono riuscito a tenere il passo del gruppo che mi ha preceduto (di qualche minuto) all'arrivo della tappa successiva.
Ci sono persone che per attitudine, esperienza, conoscenza della strada e coraggio possono permettersi di andare più forte di me; magari io per fare le stesse cose devo rischiare, e non ne vale la pena.
Quando esco in moto mia figlia mi bacia e mi chiede di tornare a casa sano e salvo: qualcuno pensa davvero che rischierei la vita per stare davanti ad un collega? Ma per cosa?
Sappiamo bene che alcuni motociclisti sono assimilabili ai pescatori, fanno a chi la racconta più grossa o a chi ce l'ha più lungo. Questo potrebbe spiegare qualche affermazione di troppo che ho letto da entrambe le parti. Vi ricordo che i piloti veri se la danno di santa ragione solo in pista, lì non ci sono alibi ed ognuno può sfoggiare liberamente il suo manico.
Evitiamo atteggiamenti di superiorità, abbiamo tutti quanti qualche scheletro nell'armadio e farsi la morale a vicenda con questi i toni serve solo a dimenticare che si è figli della stessa passione, quella della moto.
Saluti.
