
Originariamente Scritto da
gasgas
E perche' non potrebbero cambiare inquadramento ?
Se io avessi un posto con un contratto da lavoratore dipendente, regolare, avessi sempre lavorato come dovevo, ecc.ecc. mi inca22erei come una iena se mi dicessero che devo cambiare inquadramento, rinunciare a diritti acquisiti e assumermi il rischio d'impresa quando NON SONO IO L'IMPRENDITORE.
Ne ho preso uno a caso....
La vertenza sul piano di sviluppo continua a provocare blocchi
364 aerei non decollano. L'azienda: protesta non giustificata
Sciopero Alitalia
Oggi non si vola
di GIANCARLO MOLA
ROMA - La ruota degli scioperi gira ancora. E oggi a rimanere a terra saranno i passeggeri degli aerei. Dalle 10 alle 18 si fermano i dipendenti Alitalia, alle prese con la vertenza sul nuovo piano industriale della compagnia. I voli cancellati saranno 364 (182 nazionali, 168 internazionali e 14 intercontinentali).
Altri 64 decolleranno ma con orario modificato. Il blocco - sempre secondo l'azienda - coinvolgerà almeno 18.000 persone, con relative famiglie.
Il mondo del trasporto pubblico continua quindi ad essere attraversato da tensioni e fibrillazioni. E mentre i Cobas preparano nuovi scioperi di tram, bus e metro oggi torna alla ribalta la questione Alitalia. La trattativa con i sindacati sul progetto di rilancio dell'azienda non riesce infatti a decollare, nonostante l'intervento del governo.
Le organizzazioni dei lavoratori temono infatti che la ristrutturazione possa avere effetti negativi sul fronte occupazionale (si parla di 3.000 esuberi fra licenziamenti e affidamento di dipendenti a società esterne). La compagnia chiede invece di proseguire sulla sua strada, ritenuta l'unica per uscire dalla crisi.
Anche i tentativi di fermare lo sciopero di oggi, nei giorni scorsi, sono miseramente falliti. E hanno alimentato lo scambio di accuse fra le parti in campo.
Ieri Alitalia ha attaccato i sindacati, ricordando di aver mantenuto gli impegni presi nell'incontro a Palazzo Chigi del 29 dicembre scorso (cioè congelamento sia degli esuberi sia del blocco dell'adeguamento dei salari all'inflazione): "L'astensione dal lavoro - spiega la società - colpisce duramente i passeggeri e crea un ingiustificato danno all'azienda, in una fase in cui stentano ancora a vedersi i segnali di ripresa".
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Secca la replica dei sindacati, che ancora non si fidano delle rassicurazioni di governo e azienda: "Occorre un vero e proprio salto di qualità per il negoziato", dice il segretario generale della Fit-Cisl Claudio Claudiani. "Il confronto deve uscire da quella sorta di porto delle nebbie in cui rischia di incagliarsi senza produrre le soluzioni che il mondo del lavoro si attende: il governo e l'azionista devono fornire precise garanzie".
Le posizioni restano quindi distanti. Ed i sindacati (con l'eccezione dei piloti di Anpac e Up) procedono compatti. Anche perché il timore di lasciare spazio a forme di protesta estreme (come è accaduto nel trasporto pubblico locale) è forte: "Scioperiamo perché riteniamo sia meglio contenere il dissenso sotto il governo del sindacato e cioè nell'ambito del rispetto delle regole", aveva detto il segretario nazionale della Filt-Cgil Roberto Scotti.
È all'insegna di queste suggestioni che si consumerà la protesta di oggi. Che arriverà fino al cuore di Roma. Gli addetti si riuniranno infatti alle 10 - ora d'inizio dell'agitazione - al Centro direzionale della Magliana, poco distante dall'aeroporto di Fiumicino, per poi convergere verso via XX settembre per un sit-in davanti al ministero dell'Economia. È prevedibile dunque che il flusso di persone nelle vie del centro posso creare anche problemi al traffico: il Comune ha infatti annunciato che molti bus potrebbero essere deviati su percorsi alternativi.
Il calvario dei viaggiatori italiani è destinato comunque a proseguire. Il 26 gennaio incroceranno le braccia per 24 ore, infatti, gli iscritti ai Cobas del trasporto locale: la protesta è stata già dichiarata illegittima dalla Commissione di garanzia ma i sindacati di base hanno deciso di non revocarla. Il 9 febbraio sarà poi la volta dei piloti dell'Alitalia. E il 20 febbraio si fermeranno, per quattro ore, i controllori di volo dell'Enav. Il calendario degli scioperi - e dei disagi - rischia però di diventare, nelle prossime settimane, ancora più fitto.
(
19 gennaio 2004)