"Manovra molto poco strutturale"
ascoltate questo intervento fioi!
"Manovra molto poco strutturale"
ascoltate questo intervento fioi!
Bruno VeryBastardInside
IMPOSSIBLE IS NOTHING, IMPOSSIBLE IS MY SPEED TRIPLE
Senza pretendere di essere questo granchè di economista, che non lo sono...
Oggi la ricchezza di un Paese è data dalla sua capacità di commerciare con l'estero.
Per avere la bilancia dei pagamenti in attivo bisogna, detto in soldoni, mandare fuori più di quanto tiri dentro.
Servono in sostanza aziende competitive e all'avanguardia.
Vorresti per cortesia illustrarmi quali sono le aziende o i settori su cui tu punteresti, qualora avessi magicamente il timone fra le mani?
Permettimi un breve excursus...
L'agricoltura vive di assistenzialismo da 40 anni, è un settore in perdita da sempre.
L'auto (peraltro prodotto sorpassato) non l'abbiamo più.
La chimica è morta con Raul Gardini e l'aborto Montedison.
La siderurgia l'abbiamo svenduta, prima ai tedeschi e ultimamente ai russi.
L'informatica l'abbiamo abortita sul nascere, con Olivetti vero creatore del primo pc.
Oggi ci rimangono Dolce&Gabbana -che peraltro producono a Taiwan, oppure a Prato, nota enclave taiwanese- e la pizzeria "da Peppe 'o Spuorco".
Facendo i seri, il problema non è -come dice Piero Angela- che abbiamo la metà percentuale dei laureati rispetto ai nostri competitors europei.
Il VERO problema è che di questi laureati LA META' non trova un lavoro inerente al titolo di studio, e non lo trova perchè NON C'E'.
Aggiungi un mercato saturo a livello mondiale, che è il VERO problema...
Io non vedo grosse vie di fuga, se riesci a illustrarmele tu...
Come sempre, miei 2 cents.
Secondo me oggi come oggi i settori che tirano e che saranno il futuro sono le nuove tecnologie energia su tutti,il referendum sul nucleare e la crisi avrebbero dovuto far puntare il nostro paese su queste vuove tecnologia in modo che tra qualche anno potevamo essere in vantaggio su altri e vendere il nostro sapere,ma per fare questo serve quel rinnovamente e quel cambio di rotta di cui parlavo prima,cosa che puntualemente non è avvenuta![]()
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO
Naia e università inutili alla pensione
E su internet esplode la protesta
Su blog e social network l'indignazione dopo la notizia che gli anni del servizio militare e quelli universitari non potranno più essere conteggiati per calcolare l'età pensionabile. Rabbia diffusa. Fra chi accusa il governo di "scaricare il costo della manovra sui più deboli" e chi si domanda: "Che fine faranno quei diciotto milioni spesi per riscattare la mia laurea?"
di CARMINE SAVIANO
Silvio Berlusconi
e Giulio Tremonti
ROMA - Un anno di vita militare "buttato al vento". Abbiamo servito la patria e "adesso ci ripagano così". Per il nostro governo "lo studio e l'università sono solo tempo sprecato". E' un gioco di specchi. Non appena si diffonde la notizia che gli anni dell'università e del servizio militare non potranno più essere conteggiati 1per calcolare l'età pensionabile, in rete scatta l'indignazione dei cittadini. In migliaia criticano con durezza l'ultima scelta dell'esecutivo 2guidato da Silvio Berlusconi. "Mi state rubando quattro anni di riscatto di studi universitari e un anno di servizio militare mentre i vostri privilegi restano gli stessi".
"La giustizia di Arcore e di via Bellerio è dunque la seguente - commenta il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - non si può rompere il patto con gli evasori fiscali e gli esportatori illeciti di capitali, ma lo si può rompere con chi è stato tanto fesso da servire il Paese facendo il militare o da studiare e poi riscattare di tasca propria la laurea. Dopo il patto di Arcore, i conti della manovra del governo tornano ancora di meno e le ingiustizie pesano ancora di più".
La rabbia è diffusa. Per un governo "che protegge sempre e comunque gli interessi dei più ricchi". Che scarica il "costo della manovra finanziaria sui più deboli, su chi ha fatto enormi sacrifici per studiare e assolvere ai doveri nei confronti del Paese". Facebook e i social network diventano veicolo di una protesta che mette insieme migliaia di cittadini. Nel mirino, finiscono tutti i privilegi non scalfiti dalle misure della manovra di Ferragosto. L'amarezza emerge da numerosi commenti. Tra gli altri: "Vivevo in Inghilterra, dovetti abbandonare tutto per fare il militare e adesso non me lo conteranno nemmeno". E ancora: "Che fine faranno quei diciotto milioni spesi per riscattare la mia laurea?".
Sotto accusa la scarsa lungimiranza del governo, che "compie scelte incredibili solo perché ha negato per tre anni l'esistenza della crisi". C'è chi scrive: "Attaccarsi al riscatto della laurea e del servizio militare, non mi sembrano proprio grandi pensieri... Ma perché non intervenire sui grandi patrimoni?". Non manca chi scatena la polemica politica, puntando il dito contro gli elettori del centrodestra: "Chi devo ringraziare per aver dato il voto a chi oggi vuole togliermi l'anno di servizio militare - oltretutto obbligatorio - ai fini pensionistici?".
E la classe politica diventa destinataria della maggior parte delle critiche. "Perché io devo aspettare sempre di più per andare in pensione e a un parlamentare bastano cinque anni, e anche meno, per poter percepire un vitalizio d'oro?". E poi: "Come al solito loro non pagano: non hanno nemmeno la forza di fare quello che avevano promesso: le province non saranno più abolite". C'è chi entra nel merito della questione, portando alla luce iniquità e ingiustizie: "Faccio presente che il servizio militare fino agli anni 80, durava 18 mesi. Io andrò in pensione un anno e mezzo più tardi dei miei colleghi che non hanno fatto il militare".
C'è chi approfitta per sottolineare l'importanza dello sciopero generale dichiarato dalla Cgil per il 6 settembre. "Tra una settimana tutti in piazza, per difendere tutto quello che ci stanno rubando, giorno dopo giorno". E un duro attacco arriva da Cgil-Medici, che denuncia come l'esclusione degli anni di università dal conteggio dell'anzianità per la pensione "determinerà proprio nei confronti dei medici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione". E si annunciano pesanti ripercussioni anche sugli insegnanti: la riforma, infatti, costringerà 350 mila docenti di scuola media e superiore ad andare in pensione a 65 anni, anziché prima.
spesso un rutto vale più di mille parole
una specie di scalone mascherato anche se gasparri ha detto che gli anni di militare e università non contano come tempo,ma verranno conteggiati come contributi
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO
Posso in parte concordare.
Fammi capire però...
Secondo te, in termini di posti di lavoro, quanti ne verrebbero prodotti?
La Spagna, che ha adottato il nostro Rubbia e il suo progetto eolico (e ha fatto bene, intendiamoci!), quanti posti di lavoro ne ha ricavato?
Ancora, quanto ha pesato sul loro export questa scelta?
Secondo me l'errore di fondo è che cercate risposte usuali a problemi anomali.
Volete vuotare il mare con un secchio.
Vedremo chi avrà avuto ragione fra un pò.
Spero voi.
Bye boys.
Tranquillo...
Chi oggi ha 40/45 anni in pensione NON CI ANDRA'.
Forse vedrà qualcosa chi oggi passa i 50.
Semprechè non applichino -E NE SONO SICURO- norme retroattive.
Quello che dicono è solo aria.
E' quello che faranno (o che altri faranno al posto loro, più probabilmente) quello che mi preoccupa.
Ciao.
Ultima modifica di Don Zauker; 30/08/2011 alle 11:27 Motivo: UnionePost automatica
Ultima modifica di Stinit; 30/08/2011 alle 11:33 Motivo: UnionePost automatica
Ovvio non è la soluzione ma una strada che si potrebbe percorrere,la strada attuale abbiamo visto che non porta da nessuna parte perchè non provare a prenderene una nuova????
Purtroppo non si può azzerare tutto e resettare il sistema bisogna tener conto di quello che gia esiste,ma bisogna aver coraggio di cambiare di fare scelte impopolari,cosa che a quanto pare non ha il coraggio di fare nessuno a dx perchè perderebbero la poltrona e a sx perchè non ci risalirebbero,e tutto rimane com'è
Ovviamente non ti so quantificare i benefici in termini di posti di lavoro,posso però immaginare i campi di interesse
Spingere sulle nuove tecnologia significa offrire lavoro ai laureati per fare ricerca e sviluppo si verranno a creare nuovi posti di lavoro perchè ci saranno nuove cose da produrre e quindi nuove imprese,e si potranno sempre convertire posti lavoro gia esistenti,se ci riferiamo all'energia(visto che ne abnbiamo parlato) il beneficio si allarga anche all'edilizia e al tutto quello che ci gira attorno elettricisti idrauli impiantisti ecc ecc ecc,solo per fare un'esempio.
Inoltre sono convinto che l'autosufficienza energetica oltre al lavoro porti anche tantissimo risparmio da reinvestire.
Abbiamo il 60% del patrimonio culturale MONDIALE,in italia dove ti giri ti giri respire storia e cultura e non riusciamo a sfruttarlo,code interminabili nei musei QUANDO SONO APERTI e guide inesistenti e quando presenti non all'altezza e servizzi pressoche fantasma,questo non ti sembra un punto su su cui vale la pena investire per creare nuovi posti di lavoro????
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO
...vado in cantina,è tempo di iniziare a smontare l'AK47 e oliarne i componenti.