
Originariamente Scritto da
Don Zauker
Mi hai evidentemente quotato senza avermi letto.
Nel post in questione rispondo chiaramente a questa domanda.
Ho scritto: potevate chiedergli su cosa basa questa convinzione.
Purtroppo, non posso farlo io per lui.
Primo perchè non la penso come lui.
Secondo perchè non mi chiamo Alessandro2804.
Lui è quello col leone di S. Marco, io quello di latta col cervello nella boccia dei pesci rossi.
Ciao.
@ Flag:
Provo a rispondere, punto su punto, alle tue note al mio post.
1- i dirigenti che conosco io a 60.000 euro sono, appunto, dirigenti, ergo quadri, ergo dipendenti della ditta dove operano.
Sono quindi protetti da contratto e tutelati in quanto tali.
Un manager a contratto invece non lo è (o almeno non DOVREBBE esserlo, poi si vedono anche queste cose...).
Sono due cose diverse, perdonami ma non capisco il senso della nota.
2- anche qui (perdonami) credo ti sia fatto prendere un pò la mano.
Non capisco cosa c'entri la presenza di contratto con la meritocrazia.
Per inciso, i premi di produzione/qualità non sono contemplati nel contratto nazionale (almeno non nel mio, metalmeccanico).
Fanno parte della contrattazione interaziendale.
Se un'azienda decide che per lei gli operai sono tutti uguali e meritano tutti lo stesso trattamento, non credo sia un limite di questi ultimi.
Motivo in più per tutelare un contratto di base, non mi sembra che una simile proprietà sia molto interessata a CHI fa COSA per farla guadagnare...
3- gradirei tu mi elencassi gli altri "skills" in questione.
Ammanicature?
Mi rendo conto che spesso servono e in certi casi purtroppo rendono: in certi ambienti (creditizio) sono il 99% dell'occorrente.
Rendiamoci conto che però così si ammazza la concorrenza, il giochino si inceppa, allora tanto vale il comunismo o una monarchia feudale.
4-totalmente d'accordo
5-i manager che conosco io sono sempre quelli, e sempre quelli girano...
Un pò come gli allenatori di calcio.
Il fatto che tu ne conosca di ottimi a spasso, mentre un Cimoli o un Moretti non lo sono, mi sembra avvalorare la mia ipotesi, cioè competitività per i carusi e blindatura per i baroni.
Non mi sembra accettabile, nè socialmente nè moralmente.
7- intendo semplicemente dire che, in un mercato saturo a livello mondiale, per una fabbrica che apre una deve chiudere.
I prodotti nuovi, che rispondono a nuovi bisogni, ergo che aprono nuovi mercati, sono ormai inesistenti.
Ormai non c'è più il pioniere che per primo dissoda la prateria, ci sono solo tizi che si comprano il campo del vicino.
Quando va bene.
Quando va male, fanno le fucilate per un paletto di confine e quando spari, prima o poi qualcuno si fa male.
Normalmente i peones in prima linea, i big boss guadagnano/perdono il metro di terra.
Ciao.