
Originariamente Scritto da
oldbonnie
Non credo.
Ritengo che anche il pubblico ministero, quale organo del sistema giudiziario, nella sue essenziali funzioni e prerogative, debba agire sempre con imparzialità nell'unico interesse primario del rispetto delle leggi e della giustizia.
La sua imparzialità segna la distanza dal potere politico e maggioritario e, quindi, da quello esecutivo.
Egli è, infatti, “l'autorità incaricata di vigilare, a nome della società e nell’interesse generale, sull’applicazione della legge quando quest’ultima è sanzionata a livello penale, in considerazione da un lato dei diritti degli individui e d’altro lato della necessaria efficacia dell’ordinamento penale”.
Nel nostro paese, diversamente da altri, il PM ha una posizione di indipendenza simile a quella dei giudici.
Un buon PM, infatti, una volta accortosi che il suo accusato è innocente, deve chiedere, lui stesso, anche prima della stessa difesa, in nome di questa imparzialità, il suo proscioglimento.
Il segno inequivocabile di civiltà giuridica di un Paese è dato, quindi, dalla completa e totale imparzialità tra potere politico e potere giudiziario.
Né il potere giudiziario né tanto meno il potere politico devono collidere tra di loro: ciò può accadere soltanto quando sono tra essi contrapposti e non autonomi ed imparziali, così come invece stabilisce la nostra Costituzione.