
Originariamente Scritto da
Tinapica
Rispondo al tuo ultimo punto, perchè su quanto sopra disquisito ritengo che tu abbia esposto in maniera personale, educata ed esaustiva la tua opinione e non persevero, ma unicamente perchè, appunto "son opinioni"
Per quanto riguarda il discorso belve in famiglia (chiedo scusa, non ho volutamente non risposto, mi è proprio sfuggita

)...io sono il capo, a seguire quattro canidi ed un equino. Tutti vaccinati e registrati, ma perchè se (come è successo, purtroppo) il Jack (che è fetuso e geloso) mi pizzica la cameriera del ristorante devo essere in regola con la legge o vedermelo portar via per controlli. Idem vale per le ragazze: un dogo e due sue figlie incrociate con un pseudo Doberman. Il motivo per cui li vaccino è, appunto, per non incorrere in problemi con la legge, altrimenti non lo farei. Anche perchè tanto, prevenzione costante a parte, comunque il Dogo si è beccata la Leishmania e non sono per l'accanimento terapeutico. Quindi l'aiuto a non star male, curandole la pelle che è piena di piaghe nel modo più naturale possibile con detergenti. Le figlie, che a causa della sterilizzazione, ora sono incontinenti a periodi le assisto con tisane alle barbe di mais: rimedio dal costo pressochè irrisorio e risultati ancora migliori dei farmaci che furono prescritti. Ma se il vet mi dovesse dire che la situazione del Dogo non fa che peggiorare e questo comporterebbe un supporto medicinale (costi a parte, perchè posso dire di essermi privata di tanto e tutt'ora lo faccio per dar loro il meglio, anche quando, l'anno scorso, una situazione assai spiacevole mi ha portata a volerle dar via. Ovviamente non è così, visto che stamane ci stavano quattro code sul letto) non farei fare a lei, e sì anche a me, un calvario. Non merita questo dopo tutto quello che mi ha dato.
Il mio veterinario, fra l'altro un triumphista, ha la santa pazienza di assecondare le mie esigenze. Ed ogni volta che tocca affrontare una cura alla mia domanda: ma sono prodotti testati su animali? dopo un sospiro prende il suo bel manuale ed inizia a cercare alternative.
Ovvio, fin dove è possibile.
Quello che vorrei dire, sperando di spiegarmi, è che se non iniziamo a dare la precedenza ad alternative la situazione non farà che peggiorare.
Perchè risolto un problema se ne creano altri, magari più ostici.
Un' ultima cosa, poi, abbiate pazienza, mi devo sparare un caffè che sennò mi schianto sulla scrivania dal sonno: ho detto, precedentemente, che non mi sento ancora in grado di dare del torto o della ragione a chi reputa necessaria la sperimentazione farmacologica sugli animali (che poi passa sugli umani). Ma solo ed unicamente perchè so quanto è forte l'istinto di proteggere e salvare i propri figli e cari.
Sono convinta che i pacifisti siano i primi guerrafondai, non apprezzo gli estremi che in questa situazione sono da una parte gli aspetti della vivisezione/sperimentazione animale e dall'altra quelli che darebbero fuoco agli addetti del settore (passami la descrizione semplicistica). Bisogna lavorare insieme per raggiungere una piattaforma dove si vengono a diminuire gli aspetti cruenti di questo argomenti per poter, possibilmente, in un prossimo (spero) futuro non doverne più dipendere.
I cambiamenti non sono immediati, mai. Non mi aspetto un miracolo, ma almeno iniziamo a lavorare in questa direzione.
