
Originariamente Scritto da
Warsteiner
Ti racconto in breve la mia storia di uomo medio a riguardo di files coperti da diritti d'autore e supporti di memoria.
Sono un appassionato di musica e compro CD da quando andavo alle scuole medie, senza negarti che tra amici capitava spesso facessimo delle copie per scambiarcele: 20 euro da spendere per ogni disco, a 14 anni, non erano pochi.
Non ho certo una collezione enorme, tutt'altro, ma nel tempo ho ricomprato buona parte dei dischi copiati all'epoca, soprattutto spulciando la sezione dell'usato nel mio negozio di musica di fiducia, trovandone in buone condizioni a basso prezzo.
Proprio le condizioni fisiche dei dischi sono presto divenute un mio pallino, in quanto con l'uso si vanno inevitabilmente a rovinare, fino al risultare di evidenti errori nelle tracce. I dischi copiati erano i più devastati, a volte copie di dischi già rovinati, e questo, unito ad un certo feticismo dell'oggetto, mi ha spinto a ricomprarne di originali.
Nel frattempo, comunque, sono arrivati i lettori MP3 a basso costo e discreta memoria, ma anche copiando i files al massimo della possibile qualità, la differenza di qualità tra una traccia fisica del CD (tra l'altro, non per forza di cose ben registrato o compresso) ed un file MP3 era evidente, quindi ho limitato il loro utilizzo all'auto: piuttosto che portarmi in giro i dischi originali, finendo per distruggerli, ne comprimevo tre o quattro in un altro disco, con formato MP3, ed avevo tanta musica a disposizione nella macchina, di (modesta) qualità adeguata alle mie necessità di ascolto nella stessa.
Oggi, ringraziando il cielo, le memorie capienti, i computer potenti ed i lettori compatibili si trovano a basso costo, così che tutti gli appassionati si sono potuti liberare dalla schiavitù dell'MP3 e dei dischi (CD, ma anche dischi in vinile) da utilizzare con le dita da chirurgo: si possono convertire, con vari livelli di fedeltà, il minimo del quale è comunque il medesimo del CD, tutti i dati musicali in formati compressi senza perdita di dati (lossless), il più famoso dei quali è il flac.
Un CD compresso in flac occupa circa il doppio dello spazio del medesimo compresso in MP3, quindi la "memorina" da 1 gb non basta neanche per una coppia di dischi, ed è una benedizione che si possano trovare hard disk e supporti digitali vari da centinaia, migliaia di gb a prezzi bassi; così come, allo stesso modo, ci siano vari lettori non eccessivamente costosi in grado di riprodurre tali files con adeguata fedeltà.
Grazie a queste tecnologie alla portata di tutte le tasche posso avere sempre a disposizione almeno una ventina di dischi nello spazio di un pacchetto di sigarette, senza alcuna rinuncia in termini di qualità, senza preoccuparmi che la copia originale, pagata di mia tasca, possa rovinarsi nell'utilizzo del suo supporto.
Molti artisti, inoltre, vendono ormai anche i loro album direttamente in formato digitale, a volte persino con fedeltà maggiore rispetto a quella garantita dallo standard del CD, a prezzo minore rispetto alle copie fisiche: così, pur amando il disco in sé come oggetto, ho anche l'opportunità di rinunciarvi e comprare due, tre, quattro album al prezzo di un solo CD, senza alcun compromesso sulla qualità.
Stando a ciò, mi chiedo io perché debba pagare degli oboli nell'acquisto di una memoria nella quale vado ad inserire dati sui quali ho già pagato i diritti d'autore!
E tutti coloro che necessitano di memorie ma non hanno a che fare con opere protette da tali diritti, che dovrebbero dire?