
Originariamente Scritto da
flag
assolutamente NO
ho detto che sono un problema , ma non per disonesta', anche se in tempi andati , sono cresciuto in veneto e ne ho viste molte, il nero era molto diffuso (ma il rapporto con i dipendenti era un motore impressionante, e c'erano moltissimi lati positivi) , ma come approccio "sistemico"
hanno problemi di finanziamento, di ricerca e sviluppo e investimenti correlati, spesso di governance e di scarsa managerialita' (scarsa capacita' di presentare piani industriali solidi e credibili per ottenere il relativo credito) anche se hanno flessibilita' e capacita' di produzione sotto sforzo che sono invidiabili.
il problema e' che una politica per favorire questo genere d'ìimprese disperde le risorse in mille rivoli con scarsissima efficienza
eccetera eccetera eccetera
il discorso , fra l'altro, essendo cresciuto anche lavorativamente in realta' molto piccole, mi aqppassiona anche molto
ma passando al grande mi sono reso conto di molti problemi (non che il grande non ne abbia, eh

)
non concordo sull'analisi al punto 1
nemmeno a quella al punto 2 (se tu mi dici che per certi lavori il precario e' necessario, col passaggio in cui si e' aperta la corsa a precarizzare tutti, torni al mio ragionamento di prima, quando dicevo che e' un problema di regole)
di conseguenza le conclusioni al punto 3 non mi trovano concorde................e ricordo che la differenza fra flessibilita'0 e precarieta' sta solo nella domanda di lavoro che proviene dal mercato
credo che a costi del lavoro maggiorati, quelle aziende che vivono di commesse (ma ci sono a quel punto contratti di diversi tipi, e esulo un po' dalla mia conoscenza, e quindi mi taccio) si troverebbero a competere in ambito internazionale a costi ulteriormente maggiorati, rischiando di andare fuori mercato........