non è vero, non è scemato alcun diritto.
i giorni di riposo ci sono, ci mancherebbe.
la questione non è sui diritti, non ne vengono toccati a causa delle aperture.
no, non è possibile.
è una questione strutturale, come non si può prendere come esempio sanità e ordine pubblico per ragioni altrettanto fisiologiche.
da che mondo è mondo, le attività di intrattenimento/ludiche si svolgono al weekend.
calcio, motogp, f1 e via dicendo quando si svolgono?
i ristoranti quando fanno i maggiori introiti?
è così da sempre e così sempre sarà, è normale.
è chiaro che c'è un'eccezionalità e andarne a discapito significherebbe andare a discapito del mestiere stesso.
non si può mettere tutto sullo stesso piano con un ragionamento "o tutti o nessuno", altrimenti non si finisce più (una tassazione unica ti garberebbe?).
ne sei sicuro?
perché invece è proprio ciò che è successo.
tu ragioni dicendo che se eserciti 80 ore invece che 40 lavori il doppio, invece non è così perché la domanda non raddoppia, il carico è il medesimo.
si è spalmato il personale perché si è spalmato il carico.
inoltre esistono gli straordinari.
le varie irregolarità (paghe fuori busta e via dicendo) esistevano pure prima, qualcosa meno per via delle coperture dei turni ora necessarie, ma sono discorsi diversi.
ripeto, a mio avviso si sta ragionando in modo inverso.
la domanda è: perché sono state fatte le aperture domenicali? per aumentare il lavoro e le vendite.
ha funzionato? no.
sono aumentate le uscite? sì.
a questo punto la domanda è: perché non fare un passo indietro?
questo, a mio avviso, è il nocciolo della questione.
i diritti sul lavoro e il costo dello stesso (esagerato) sono un'altra cosa (doverosa) ma vanno trattati in ogni caso, che le aperture vengano abolite o meno.