intanto i soliti sciacalli anti Euro ed antiUE stanno inondando i social con le solite puttanate per l'uscita
Il "fondamento del diritto acquisito", innalzato sempre a strenua difesa di ogni rimodellazione del sistema pensionistico, in Italia è la solita carta matta pescata dal polsino per chiudere a piacere ogni scala.
Non essendo esplicitamente normato in Costituzione (saggiamente, a mio avviso, per tutto ciò che non sia l'azione penale), vale a giorni ed ambiti alterni, una volta sì, una volta no.
Questo anche in tema di previdenza, vedi ad esempio i "contributi di solidarietà".
Detto questo, se vogliamo comunque ritenere il diritto acquisito come baluardo imprescindibile di civiltà, per quale diamine di motivo allora in questo paese tutti lo erigono, da decenni, a baluardo dei trattamenti previdenziali, salvo poi fregarsene bellamente e puntualmente, ogni anno, nel fare e disfare perennemente incentivi all'impresa, contrattazione di lavoro, imposizione fiscale, detrazioni...?
Perché per garantire la sicurezza a venire de "il pensionato" tutti si mobilitano ad erigere muri, mentre "il contribuente produttivo" viene condannato a vivere nella perenne incertezza di chi vede mutarsi ogni anno, e sono spesso mutazioni macroscopiche, le normative che regolano il suo vivere?
Decidiamoci.
PS.
Il mondo in cui vivo oggi è molto differente da quello in cui vivrò domani, dopodomani, dopo che sarò morto.
E' diverso da quello di ieri, è diverso da quello in cui sono nato, è estremamente diverso da quello in cui fu scritta la Costituzione.
Mi fa piacere credere che i costituenti furono abbastanza saggi da non aver sancito esplicitamente alcun principio di diritto acquisito, proprio per questi motivi.
Sta a noi decidere se morire in un passato deviato o vivere in un futuro migliore.
Ultima modifica di Dennis; 23/03/2020 alle 12:09
@Dennis, chi hai assunto come ghostwriter ???!!!!![]()
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."
cynism is the new fascism...
non posso che concordare con buona parte del tuo ragionamento, in particolare la riflessione su tutti i cambiamenti normativi schizofrenici e a volte bipolari coi quali chiunque voglia fare impresa in italia si troba a dover avere a che fare...
sai come la penso: indicavo solo che è un discorso delicato, come quelli che hai citato tu
due pesi e due misure ?
certo che si
perchè?
per diverse ragioni, una fra le quali è che chi fa impresa in questo paese è uno sfruttatore, un'altra delle quali è che la maggioranza degli iscritti al sindacato fa parte di quella categoria...
non mi convince: soluzioni semplici a problemi complessi non mi convincono per definizione, tanto per cominciare
per andare avanti, mi serve un po' di tempo...che adesso non ho
ma ci risentiamo![]()
mi chiedo una cosa da profano...come mai un sistema capitalistico come quello occidentale non è stato in grado di produrre quando serve un bene semplice come una mascherina in quantità smodate...non dico da un giorno all'altro...già a metà Febbraio, quando a molti era chiaro che sarebbe stata pandemia, si sarebbe potuto cominciare a produrre a ritmi forzati?
oppure la produzione di questi presidi era già stata delocalizzata in paesi tipo Cina ed India?
anche in termini di business un sistema capitalistico si dovrebbe catapultare su una possibile fonte di guadagno come uno squalo sulla preda
non convince pure me ma voglio mettere a fuoco la o le pecche maggiori dei suoi ragionamenti
aspetto, tanto tempo ce n'è![]()
cynism is the new fascism...
bassissimo valore aggiunto
delocalizzato
questo succede in un sistema capitalistico come in un altro sistema, a meno che quel sistema non abbia portato all'isolamento e alla conseguente autarchia...a quel punto lo si fa per necessità, o, molte volte, se ne fa a meno...
questo ne è il manifesto (a proposito , lo sento quasi tutti i giorni farneticare su una radio romana, che appoggia queste tesi, e ospita menti eccelse come fusaro, bagnai borghi e soprattutto rinaldi)
1-La finanza e’ subordinata alle esigenze dell’economia reale. Esse sono decise dall’agire politico, nel rispetto dei superiori valori morali, poiché il centro dell’agire economico è l’uomo e non più il mercato.
2-La moneta ritorna ad essere pubblica. Esso può essere emessa nel sistema economico solo da una banca centrale pubblica, che per nessuna ragione può essere indipendente da governi, parlamenti e organismi espressivi del potere democratico popolare. Al contrario, la banca centrale è assoggettata esplicitamente all’interesse e al controllo pubblico con il fine di perseguire obiettivi di crescita dell’uomo, di piena occupazione, di benessere sociale, in contrasto a qualsivoglia politica di austerità. Le figure apicali della regia monetaria non sono più nominate dalla elite finanziaria ma elette secondo rappresentanza democratica del popolo sovrano.
3- Lo stato, indipendentemente dagli accordi internazionali ai quali intende aderire, non può abdicare all’esercizio politico e indipendente sia della politica fiscale sia di quella monetaria. Tali politiche devono non avere limiti di bilancio laddove siano necessarie azioni economiche espansive ed anticicliche, dettate dalla suprema esigenza di raggiungere la piena occupazione e la tutela dei diritti umani inviolabili, tra i quali certamente il diritto a una vita sana, lunga, libera e dignitosa.
4-Il sistema finanziario internazionale deve tornare a essere diviso tra banche che finanziano le famiglie e le imprese e banche che giocano in borsa. L’azione dello stato, anche mediante banche pubbliche, è concentrata sul primo tipo, la cui finalità e’ quella di operare a tutela del credito e del risparmio. Per nessuna ragione i soldi pubblici possono essere usati per salvare gli speculatori né tanto meno è possibile trascinare nei disastri conseguenti al gioco bancario i risparmiatori e le loro famiglie.
5- Ciascun paese e’ libero di adottare le politiche di cambio coerenti con le proprie esigenze, al fine di combattere modelli di globalizzazione che nascondono, dietro la liberalizzazione delle merci e dei capitali, la glebalizzazione e il commercio degli esseri umani.
6- I paesi liberi del mondo attuano normative per impedire la sostituzione dei governi da parte delle multinazionali, contrastando il loro potere giuridico, fiscale, economico, finanziario e mediatico. In nessun modo sono tollerabili ingerenze delle grandi banche di affari negli assetti economici dei paesi liberi, e in tal senso gli stati contrastano il dumping, l’evasione fiscale, la concorrenza sleale, lo sfruttamento della mano d’opera attuate dalle multinazionali che attentino, con il loro agire, alla dignità economica e sociale dei popoli, alla loro salute o alla loro libertà.
7- Gli obiettivi della politica economica del paese non sono misurati più dalle fredde logiche dei numeri, ma da indicatori caldi. Tra questi si valuta, in sostituzione del rapporto tra debito pubblico e PIL, la crescita del risparmio privato, la salute dei cittadini, il tasso di istruzione, l’accesso a una informazione libera, il livello di sanità pubblica, la qualità della ricerca e della qualità della vita, i tassi di natalità e il sostegno alla procreazione della specie umana. Il fine dell’economia umanistica è seppellire come un incidente della storia quella capitalistica, riportando al centro l’uomo al posto del mercato, il lavoro al posto del capitale, il valore delle cose al posto del loro prezzo, e in definitiva ciò per cui vale la pena di vivere al posto di ciò che si deve scambiare.
8- Al fine di garantire il rispetto di tali inviolabili e sacri principi e di sanzionare chiunque, sia nella sfera pubblica sia in quella privata, attui azioni volte a violarli, si istituisce un tribunale internazionale, a giuria popolare, contro i crimini finanziari. Chiunque, in ossequio a presunte necessità di efficienza, ponga in essere azioni di trasferimento di ricchezza dai poveri ai ricchi del mondo, accumulando indebite fortune, dovrà rispondere a detto tribunale della propria iniquità.
ma non ti basta quello che è scritto...dai che sei uno di cultura, su
ti faccio qualche domandina semplice semplice
1-chi decide la morale?
2-chi decide quanto e' felice il popolo
3-ma davvero pensi a un tribunale che giudichi azioni pubbliche e private che vadano contro il trasferimento di ricchezza dai poveri ai ricchi del mondo? e chi decide quando e chi accumula indebita ricchezza?
e un sacco di altre questioni meno grossolane...
questi sono i nuovi fascisti o comunisti, se preferisci, degli antilibertari pericolosi...non mi avranno
il che non significa che io sono per le cose come stanno, ma questi approfittano del , a volte giustificato, malcontento per introdurre tacòni che xe peso dei busi
Ultima modifica di ABCDEF; 23/03/2020 alle 18:10 Motivo: Unione Post Automatica
ma scrivi antilibertari e volevi dire antiliberisti ?![]()
Ieri ero un cane. Oggi sono un cane. Domani probabilmente sarò un cane. Sigh! Ci sono poche speranze in un avanzamento.
(Snoopy)
stasera sono stanco Phil...leggerò con attenzione domani![]()
cynism is the new fascism...