allora aspetto:popcornsmiley::popcornsmiley::popcornsmiley:
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Vero.
Però (a parte la diffusione delle idee e il coinvolgimento popolare, non proprio capillare all'epoca) Galilei era uno scienziato, per apprezzare la sua opera bisogna comunque avere basi non alla portata di chiunque.
In questo senso, anch'io vado a fiducia per la -diciamo pure totalità- delle scelte per il Nobel.
Sull'arte ho una visione parzialmente differente, peraltro opinabilissima.
Per tornare all'esempio di Chaplin, ho detto chiaramente che i suoi films sono fruibili da tutti, ma non da tutti interamente.
La composizione della scena, i tagli e le scelte dell'inquadratura, il montaggio, alcuni effetti all'epoca innovativi, sono alla esclusiva portata dell'addetto ai lavori.
Però l'opera in sè coinvolge, emoziona, fa ridere e piangere anche un bambino, la morale arriva a tutti; questa sua complessità, unita alla sua fruibilità, fa di lui un genio artistico.
Bergman, ecco, sarà -forse- un grande cineasta, però per me rimane un grande scassacoglioni di cui non sono mai riuscito a finire un film.
Devo entrare nel suo modo di vedere le cose?
Non mi interessa, è lui che vuol comunicare con me, io al limite sarei -al tempo...- stato più interessato ad entrare in Liv Ullmann, per dire.
L'arte PER ME è dialogo, il monologo non mi interessa.
Miei 2 cents.
se alla donna delle pulizie fanno pagare di tasca sua 1 milione
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di dollari, io trovo cattelan e gli dò fuoco
ma che centra cattelan?
nulla, ma lo accendiamo lostesso:laugh2:
ma io sono d'accordo sul fatto che è molto più difficile creare una genialata che possa piacere a tutti, ma fare una netta distinzione in base un indice di gradimento, questo proprio non lo capisco. L'arte .per me, non è mai un monologo, altrimenti stai pur tranquillo , che da nessuno verrebbe catalogata come tale, con buona pace di chi pensa che basti atteggiarsi ad "artista" e conoscere e frequentare i canali giusti. Che poi tra i tanti ci siano anche millantatori poco importa , buon per loro , a me non cambia la vita
se vogliamo riportare il discorso a livello terra-terra allora c'è la mitica scena di Così Parlò Bellavista
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la risposta alla domanda finale, se i nostri pronipoti quando, scavando, ritroveranno quel cesso , si chiederanno se è un cesso o un'opera d'arte , la risposta è molto semplice : chi se ne frega. Quell'oggetto tolto dal suo contesto è e rimane un cesso, altrimenti può anche essere considerato, per chi lo vuole , un'opera d'arte
c'è una metafora che spiega l'arte.
ci sono serrature complesse che rispondono solo quando elementi molteplici sono stati predisposti perchè possano intervenire e quando un certo numero di bulloni si muovono contemporaneamente. Come un ladro che tenta di forzare la cassaforte , l'artista non ha accesso diretto al meccanismo interno. Egli puo' solo aprirsi un varco con dita sensibili, adattando il suo gancio o fil di ferro, quando trova una fessura o un passaggio. Quando la porta si apre di scatto , una volta che la chiave è stata già fatta, è facile ripetere l'impresa. Chi viene dopo non ha bisogno di un particolare acume , non più cioè di quello che si richiede per copiare la chiave di chi lo ha preceduto.
Noi reagiamo diversamente quando siamo spinti dall'attesa, dal bisogno e dall'assuefazione culturale. Tutti questi fattori possono influenzare la disposizione preliminare della serratura ,ma non la sua apertura, la quale dipende in ultima analisi dal fatto che la chiave che si fa girare sia quella giusta.
spero che tu ti renda conto di tutte le esplicite allusioni sessuali del tuo discorso :biggrin3::biggrin3::biggrin3:
è lo scopo di tutti i frequentatori del bar di TCP , solo che io l'ho ammesso :biggrin3::biggrin3::biggrin3: