Vero.
Però (a parte la diffusione delle idee e il coinvolgimento popolare, non proprio capillare all'epoca) Galilei era uno scienziato, per apprezzare la sua opera bisogna comunque avere basi non alla portata di chiunque.
In questo senso, anch'io vado a fiducia per la -diciamo pure totalità- delle scelte per il Nobel.
Sull'arte ho una visione parzialmente differente, peraltro opinabilissima.
Per tornare all'esempio di Chaplin, ho detto chiaramente che i suoi films sono fruibili da tutti, ma non da tutti interamente.
La composizione della scena, i tagli e le scelte dell'inquadratura, il montaggio, alcuni effetti all'epoca innovativi, sono alla esclusiva portata dell'addetto ai lavori.
Però l'opera in sè coinvolge, emoziona, fa ridere e piangere anche un bambino, la morale arriva a tutti; questa sua complessità, unita alla sua fruibilità, fa di lui un genio artistico.
Bergman, ecco, sarà -forse- un grande cineasta, però per me rimane un grande scassacoglioni di cui non sono mai riuscito a finire un film.
Devo entrare nel suo modo di vedere le cose?
Non mi interessa, è lui che vuol comunicare con me, io al limite sarei -al tempo...- stato più interessato ad entrare in Liv Ullmann, per dire.
L'arte PER ME è dialogo, il monologo non mi interessa.
Miei 2 cents.