No, l'ateo forte lo fa. Perchè ripeti cose alla quali ho già dato risposta? L'ateo debole si comporta nei confronti delle divinità esattamente come ti comporti tu nei confronti di qualsiasi (altra) cosa: la ritiene esistente solo quando dispone di evidenza sufficiente.
Le affermazioni esistenziali negative, cioè le prode di inesistenza, sono impossibili nei confronti di qualsiasi x. È proprio per questo che l'argomento "non puoi provare l'inesistenza di un x particolare" (Dio, la fata turchina, etc…) è vuoto.
Non mi hai ancora spiegato perchè sospendi il giudizio su Dio e non sulla fata turchina.
L'agnosticismo è una posizione rispettibilissima quando lo si assume nei confronti di questioni per le quali, almeno in linea di principio, è possibile ottenere delle risposte, ma ancora non le si ha.
Ad esempio, era l'unica posizione sensata 100 anni fa, nei confronti dell'esistenza dei marziani (abitanti del pianeta Marte), anche in ragione del fatto che la loro eventuale esistenza non viola alcuna legge fisica nota. Oggi che siamo andati a vedere, non si può che essere amarzianei (attenzione, la cosa non contrasta con quanto scritto sopra: qualcuno può sostenere che i marziani sono invisibili o bravissimi a nascondersi, per cui continua a non essere possibile l'amarzianesimo forte, ma solo quello debole).
L'agnosticismo è la posizione sensata oggi, nei confronti della vita extraterrestre, o nei confronti dell'esistenza del bosone di Higgs, e nei confronti di un'infinita quantità di domande per le quali non hai ancora una risposta o per le quali, per ragioni pratiche, non puoi averla.
Ma diventa una sciocchezza quando l'x per il quale ti poni la domanda è congegnato in modo tale che detta risposta non puoi averla, come per Kywzx, o Dio.
La risposta immediata sarebbe "e chissenefrega?": la "Fede" (non la fiducia…) non l'hanno inventata gli atei, l'hanno inventano i credenti…
Ma, argomento un po':
Alessà… evita i ragionamenti circolari… Condizione necessaria (ma non sufficiente) affinché la fede sia uno strumento di conoscenza è che Dio esista. Se Dio non c'è la fede è una sciocchezza. Non puoi usare uno strumento per conoscere l'esistenza di Dio, se il funzionamento dello strumento presuppone questa esistenza.
L'hanno capito persino i maestri del non-sense, i teologi cattolici: a cosa credi che serva il dogma della rivelazione che ti ho appena citato?
Chiarisco ancora:
La fede è una sciocchezza perchè si può dimostrare sperimentalmente la sua inefficacia nel dirimere qualsiasi questione di cui si conosce la risposta già per altra via. Usando solo la fede, puoi decidere se esistono o meno i leoni o gli unicorni? Se la superficie del sole è più o meno calda di quella della terra? Se "qualsiasi altra domanda"? No. È dunque, la totale inefficacia del metodo è provata nei confronti di qualsiasi domanda della quale disponi già du una risposta ottenuta per altra via (quella sperimentale, ovviamente…).
Come fai ad affermare che tale strumento diventa magicamente efficace se non presupponi che esista Dio a renderlo efficace quando (attraverso la fede) ci si interroga su questioni di "fede" tipo "Cristo è risorto" o "Maria è ascesa in cielo anima e corpo"? Ma ovviamente non puoi usare la fede proprio per rispondere alla domanda "Dio esiste?" perchè l'esistenza di Dio è il presupposto per l'efficacia del metodo fede.
Da qui il ragionamento dei cattolici: l'esistenza di Dio è conoscibile attraverso il lume della ragione, questo legittima l'uso della fede, uso la fede per rispondere a tutte le (altre) questioni di fede…
Inutile dire che comunque tale ragionamento fa acqua da tutte le parti, ma è corretto proprio nell'assunto iniziale, quello che la fede, se Dio non esiste, è inutilizzabile.
Comincia ad usare il tuo agnosticismo anche nei confronti dell'efficacia dello strumento "fede". Credo di averti dato parecchi spunti…
T'ho già risposto su ateismo e agnosticismo nei confronti degli abitanti del pianeta Marte.
Ma dai, senza reductio ad absurdum non potremmo neanche parlare. È implicita nei miei e nei tuoi discorsi quasi ogni volta che usi un "se".
Ogni cosa x che hai provato essere essere esistente, o è Dio o non lo è.
Se è Dio hai ottemperato alla richiesta dell'ateo debole. Se invece non l'hai fatto, può essere solo perchè quell'x non è Dio.
Ora non ne ho fatto uso. Ho fatto uso del principio di non contraddizione. Vuoi negare pure quello? E che parliamo a fare?
Vedi sopra…
Ho dubbi su migliaia di cose. Riguardo all'esistenza di Dio credo di aver chiarito la mia posizione.
Non intendevo rispondere a questo. Ho esposto una delle ragioni (ce ne sono tante altre) per le quali esistono le credenze religiose.
Alla domanda che fai adesso, e nonostante le cose che citi, soprattutto l'amore, siano inquadrabili in senso evoluzionista, non è possibile rispondere fino a quando non sarà disponibile una "teoria della mente" che si poggia su basi solide.
Ma ciò non significa che, siccome questa non è disponibile, è vera l'altra. Nell'antichità, quando non era disponibile una teoria del fulmine, non aveva ragione chi riteneva che fossero scagliati da Zeus.
Sta attento a non cadere nella trappola del dio dei gap.
Primo, non è affatto detto che siano evolutivamente inutili. Secondo, qualora lo fossero, possono tranquillamente essere il prodotto di una funzione che è altrimenti utile.
Ad esempio, la nostra vulnerabilità all'indottrinamento da bambini, è il sottoprodotto di una funzione utilissima, l'apprendimento. I bambini devono essere come le spugne nei confronti delle cose che vengono loro insegnate: non possono permettersi di avere un atteggiamento critico nei confronti di una figura che ritengono autoritaria che gli impartisce un insegnamento. E questo perchè l'insegnamento "non farti il bagno in un fiume infestato di coccodrilli" è estremamente utile per la sopravvivenza. I bambini "critici" non sono vissuti abbastanza da trasmettere il loro "scetticismo" alla progenie.
Il sottoprodotto di questo meccanismo utile è che il bambino crederà anche a qualsiasi sciocchezza gli venga trasmessa, e, da adulto sarà molto faticoso rimuovere le sciocchezze così apprese.
Questo spiega perfettamente perchè le religioni hanno un carattere così "geografico". Ti sei mai chiesto perchè ciò non accade, invece, con la scienza?
Inoltre, pensa un po' alla difficoltà con cui siamo disposti a cambiare idea sulla squadra calcistica per la quale tifiamo (cosa in genere decisa da bambini, spesso in quanto è la squadra per la quale tifa nostro padre, nostro fratello, o un amichetto che gode della nostra stima) nonostante da adulti ci rendiamo perfettamente conto (lo spero…!) di quanto siano inconsistenti le ragioni per le quali tifiamo "juve" invece di "inter", ad esempio.
Mio fratello ha un assurdo e irrazionale terrore per i temporali, terrore trasmessogli da mia madre, la quale l'aveva a sua volta "ricevuto" da mia nonna!