Non finchè io sarò ancora caldo. Ma chi decide di intraprendere quella strada è giusto che oltre ai "vantaggi di facciata" subisca anche tutte le rotture di coglioni, che servono a capire che certe questioni vanno trattate seriamente o non trattate affatto.
Questo è strano, forse è dovuto a quello che dicevi sulla particolarità dell'ambiente maltese. Io ho lavorato per circa 18 mesi per il Programma Alimentare Mondiale (WFP) e lì la religione è un argomento tabù, proprio perchè il contesto è talmente internazionale che qualunque cosa dici o fai rischi di offendere qualcuno. E so che anche le scuole anglosassoni di Roma, tipicamente frequentate dai figli dei diplomatici, adottano lo stesso principio.
Personalmente detesto entrambe le situazioni e diffido di chiunque modelli la propria vita sui dettami di qualunque religione, ma va detto che essere musulmani richiede una dedizione decisamente superiore a quella applicata dal cattolico medio.