Bel discorso, secondo me però poco applicabile.
Mi spiego.
Un manager che prende milioni di euro l'anno è giusto non sia tutelato da un contratto collettivo in quanto:
-occcupa una posizione fortemente individualizzata;
-la sua eccezionale retribuzione gli può comunque permettere una sistemazione a vita seppure con un "single shot".
Evidentemente differente è il caso di tutti quei lavoratori ( il 99,999999% del reale) che compiono attività non REALMENTE decisionali e comunque facilmente sostituibili.
E' chiaro che in questo caso il numero fa media, quello molto bravo compensa quello che lo è meno e via dicendo.
Resta il fatto che, in una fascia retributiva che ti obbliga a lavorare per vivere, non si può pretendere che uno abbia sempre vent'anni.
Questo è più evidente per chi svolge mansioni fisiche, ma lo sarebbe REALMENTE forse addirittura di più per chi occupa posizioni che DOVREBBERO necessitare di continuo aggiornamento, impossibile poi da effettuarsi nella realtà (pensa a quanti primari ospedalieri sono legati a metodiche chirurgiche oggi da età della pietra, e a quanti top manager riescono sì e no ad accendersi il pc...).
Questo esacerbarsi della competizione intersociale produrrebbe, di fatto, solo instabilità sociale e dispotismo aziendale.
A parte il fatto che poi vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè, in tema di competizione e produttività, il 90% dei manager riesce a mantenere il posto.
Considera, comunque, che oggi nessuno CREA più posti di lavoro, semplicemente li SPOSTA.
A mio parere, invece di TOGLIERE regole, bisognerebbe AGGIUNGERLE.
A livello globale però.
Miei 2 cents.
adoro quest'uomo...