Citazione Originariamente Scritto da Pelledorso Visualizza Messaggio
Lo dicevano anche tutti i gerarchi Nazisti quando erano sotto processo !!!

Questo qua sotto ad esempio si è pentito di aver eseguito gli ordini di chi gestiva la politica estera di quel periodo !!!


............ Nominato comandante della Gestapo di Roma all´inizio del ‘44, Kappler si rese responsabile di atroci crimini, tra i quali il massacro delle Fosse Ardeatine e il rastrellamento del Quadraro. Arrestato dalle truppe inglesi alla fine della guerra, venne trasferito alle autorità italiane nel ‘47 e condannato da un tribunale militare al carcere a vita, da scontare a Gaeta. Ma nel 1977, ricoverato nell´ospedale militare di Roma, riuscì a fuggire. Come? Non senz´altro chiuso dentro una valigia. Annaliese Kappler afferma di aver comprato corda, carrucola e una grossa valigia per poi dichiarare, come fece, di aver calato il marito dalla finestra solo «perché non volevo che qualcuno fosse incolpato». Kappler, malato di tumore al colon, morì in patria, cinque mesi dopo la fuga. «Proprio per quella grave malattia, diagnosticata da quattro medici militari italiani - sostiene la vedova - sia il presidente della Repubblica Giovanni Leone, che Arnaldo Forlani, quando ricopriva la carica di ministro della Difesa, si resero conto che si trattava di un caso umanitario. Se mio marito fosse morto in carcere in Italia, il governo italiano si sarebbe trovato in grande imbarazzo con il governo tedesco dell´epoca». Nell´intervista, la donna dice di ignorare dove sia finito l´oro sottratto dal marito agli ebrei di Roma, «di certo mio marito è morto povero» e aggiunge: «In punto di morte si pentì di aver eseguito quegli ordini superiori e al parroco della chiesa di Soltau chiese l´assoluzione per i suoi peccati».
Per quella fuga di trent´anni fa, il ministro della Difesa Vito Lattanzio si dimise. Oggi ha raccolto anche la sua testimonianza: «Fui l´agnello sacrificale: pagai per tutti». Quanto all´ordine dato ai carabinieri che piantonavano Kappler di allentare la sorveglianza, risponde: «Non sono mai riuscito a sapere con esattezza se fu Moro, Andreotti o Forlani a darlo. Ricordo solo che in quelle ore il governo fu preso dal panico e io pagai per placare l´ira popolare».
Ti prego di non voler accomunare cose che non sono neppure vagamente accomunabili.
Dovresti solo chiedere scusa a tutti gli uomini e le donne che prestano servizio nelle nostre FF.AA. per aver pensato un paragone di questo genere.