Link utili:  TCP: il sito Italiano più importante dedicato alle motociclette Triumph

Segui TCP su: 

Benvenuto su Triumphchepassione, il Forum Triumph più attivo d' Italia!

Sei nuovo del Forum? LEGGI IL REGOLAMENTO e PRESENTATI in questa sezione. Non sai usare il Forum? Ecco una semplice GUIDA.

 


Pagina 39 di 51 PrimaPrima ... 2935363738394041424349 ... UltimaUltima
Risultati da 381 a 390 di 505

Discussione: Governo Renzi - capitolo II

  1. #381
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
    Data Registrazione
    05/07/09
    Messaggi
    39,120
    Citazione Originariamente Scritto da votalele Visualizza Messaggio
    In effetti lo sei già solo che non sei ancora entrato in banca.

    Magari fai come al solito e ti metti a rapinare i cittadini....

    Comunque mi arrendo: io non vedo una soluzione, a parte misure come in Grecia che ha ricominciato a crescere molto più i noi, anche se ci vuole poco.
    spagna?

  2. # ADS
    Circuit advertisement
    Data Registrazione
    Always
    Messaggi
    Many
     

  3. #382
    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    spagna?

    ???

  4. #383
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
    Data Registrazione
    05/07/09
    Messaggi
    39,120
    Citazione Originariamente Scritto da fabrizio 64 Visualizza Messaggio
    ???
    pare che cresca anche la spagna

  5. #384
    TCP Rider Senior L'avatar di tbb800
    Data Registrazione
    12/10/10
    Località
    Palermo
    Moto
    Bonneville black 2008 efi
    Messaggi
    17,257
    se è per questo cresce tutto e tutti, perfino il basilico nei miei rabberciati vasi in terrazza.

    quel che non cresce è questo paese in mano a dilettanti allo sbaraglio

    p.s. da quel che so io l'argentina sarà sempre sull'orlo del fallimento o fallita. due le caxxate giganti: legare il cambio 1:1 con il dollaro (che è stata una follia); 2 impedire (ma questo è comprensibile che accada ed io farei lo stesso) che chiunque in quel paese (e intendo anche il venditore di patate) abbia un conto in dollari negli USA. In argentina rimangono gli spiccioli giusto per tirare avanti. senza denaro circolante l'economia è cronicamente e irrimediabilmente depressa. più o meno quel che accadrà tra una ventina di anni da noi.
    Ultima modifica di tbb800; 31/07/2014 alle 15:24
    Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
    Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio")
    .
    Angelik detto Il Brillante

  6. #385
    TCP Rider Senior L'avatar di Lo scrofo
    Data Registrazione
    13/04/08
    Località
    VenetoLand
    Moto
    Libidine Volante + Carotona 1290 SA.. Figa e cavai no basta mai.
    Messaggi
    48,800
    Nel frattempo Renzi scarica Cottarelli.

    Ottimo lavoro.... Cosi' si fa.
    La vita è troppo corta per avere dei nemici. - Ayrton Senna

    Don't worry #Roma.. We have a special place on the site for you. It's called 'Gangbang' Pornhub

  7. #386
    TCP Rider Senior L'avatar di streetTux
    Data Registrazione
    08/10/10
    Località
    Tonara
    Moto
    Triumph Speed Twin 1200 MY19 - Triumph Street Triple 765 R MY19.. addio Street Triple 675 :(
    Messaggi
    29,879
    Dai dai che il nostro turno si avvicina..
    ▓▓
    ▓▓▓▓▓▓▓▓
    ▓▓

  8. #387
    TCP Rider Senior
    Data Registrazione
    05/03/12
    Località
    Torino
    Moto
    Bonnie T100, Honda PS125, Ciao, Honda 35 cc. 4T
    Messaggi
    7,625
    Citazione Originariamente Scritto da rjng Visualizza Messaggio
    ne hanno i diritti e trovo encomiabile la posizione del giudice americano,tipico del diritto anglosassone. Detto questo al momento l'Argentina non è al fallimento come nel 2001 e come stanno facendo intendere i tg,almeno non ancora. La presidentessa non è un buon amico dell'america e si vede. I paragoni con l'italia li trovo poco pertinenti,anche storicamente.

    Si chiude come era cominciato l’ultimo capitolo della triste storia economica argentina. Dopo 13 anni un nuovo default da quasi 30 miliardi di dollari che però non spaventa quasi nessuno. Da tempo l’Argentina è assente dai mercati finanziari internazionali e non si segnalano esposizioni significative verso il paese sudamericano. A conti fatti il nuovo default (l’ottavo nella storia del Paese) potrebbe essere, almeno nell’immediato, l’opzione più conveniente anche per Buenos Aires. Nelle ore che lo hanno preceduto si sono rincorse voci riguardanti un documento dello studio legale che assiste la Casa Rosada nelle cause in corso in America in cui l’ipotesi della bancarotta veniva considerata percorribile. I prezzi dei titoli argentini sono rimasti finora su valori relativamente alti, segno che qualcuno sta comprando. Secondo alcuni osservatori potrebbe essere la stessa Argentina, che in questo modo riduce il fardello del suo debito. Il default abbassa il valore dei titoli rendendo questa operazione ancora più semplice. Alle parole della presidenta Cristina Kirchner, che nelle ultime settimane ha più volte affermato di non voler fare default sul debito ristrutturato, sono seguiti ben pochi fatti, visto che fino al penultimo minuto l’Argentina ha disertato il tavolo delle trattative.


    I risparmiatori, tra cui 400mila italiani, restano ancora una volta con il cerino in mano – A restare con il cerino in mano sono così, ancora una volta, i risparmiatori che hanno in portafoglio titoli del Paese sudamericano passati attraverso due ristrutturazioni (2005 e 2010) con allungamento delle scadenze e il taglio delle cedole. Tra questi anche circa 400mila italiani per cui si apre una nuova fase di attesa ed incertezza. La miccia del default è stata accesa dalla decisione dello scorso giugno del giudice statunitense Thomas Griesa, competente in materia in quanto i titoli argentini furono emessi sotto la legislazione dello stato di New York per attrarre più investitori internazionali. Il giudice ha dato ragione ai fondi Elliott Capital e Aurelius Capital che non avevano aderito alle ristrutturazioni del debito e chiedevano il rimborso integrale dei titoli coinvolti nel default. Secondo la sentenza nessun altro pagamento può essere effettuato se prima non vengono rimborsati i possessori dei titoli originari. Una sentenza molto efficace da un punto di vista operativo poiché la gran parte dei fondi argentini che servono per pagare i possessori di titoli in tutto il mondo transitano per la Bank of New York Mellon, ovviamente sottoposta alla giurisdizione Usa e dunque obbligata a rispettare la sentenza. I fondi avrebbero dovuto incassare circa 1,5 miliardi di dollari, ma se tutti i possessori di titoli analoghi avessero avanzato la stessa richiesta l’esborso sarebbe stato almeno di dieci volte tanto. A quel punto, in un perverso effetto domino, i possessori di bond ristrutturati avrebbero potuto pretendere a loro volta il rimborso integrale dei loro titoli. Il diritto è previsto da un’apposita disposizione (clausola Rufo, valida fino al primo gennaio 2015) secondo cui l’accordo di ristrutturazione “salta” se altri obbligazionisti ottengono condizioni migliori.


    Si allontana il ritorno sui mercati internazionali – A quel punto il conto per Buenos Aires sarebbe salito verso valori assolutamente ingestibili per un Paese che ha riserve per appena 30 miliardi dollari e si trova a fronteggiare una situazione economica tutt’altro che rosea, stretto tra recessione e inflazione intorno al 40%. Far saltare il banco potrebbe essere stata dunque l’opzione più semplice, almeno nell’immediato. Molto meno in prospettiva. Il nuovo default allontana infatti ulteriormente il ritorno sui mercati internazionali del Paese sudamericano, che è sempre più affamato di fondi e finanziamenti. I contraccolpi sull’economia reale si faranno sentire. La decisione del tribunale Usa è stata peraltro accolta con un certo fastidio da istituzioni internazionali e governi. Lo stesso presidente Barack Obama aveva auspicato un diverso esito della vicenda giudiziaria. Si stabilisce infatti un pericoloso precedente per tutti i casi di ristrutturazioni del debito orchestrati a livello istituzionale. Se la linea giurisprudenziale è quella di riconoscere in toto i diritti del creditore, gli incentivi ad aderire agli accordi vengono molto ridimensionati.


    Un cammino intrapreso da tempo. Ma fondi e grandi banche ne hanno approfittato – Tuttavia è probabile che nel caso argentino quanto accaduto nelle aule dei tribunali abbia solamente accelerato un cammino verso la bancarotta che il Paese aveva già intrapreso da tempo. Come fanno notare molti osservatori, gli errori di fondo sono sempre gli stessi: una politica fiscale lasca e governi dalla spesa allegra che si finanziano stampando moneta senza curarsi troppo delle leggi dell’economia. L’Argentina insomma ci ha messo anche questa volta molto del suo. E’ però vero che da anni fondi e grandi banche internazionali non perdono occasione per approfittarne. Il fondo Elliot Capital che ha vinto la causa è specializzato in questo tipo di operazioni: acquista a prezzi irrisori titoli di paesi finiti in default e percorre poi la via giudiziaria per ottenere rimborsi o costringere lo Stato a una mediazione. Ci aveva già provato con successo nel 1996 con il Perù, acquistando bond per 11 milioni e ottenendone alla fine 60 di rimborsi. Secondo il governo argentino Elliot Capital avrebbe comprato titoli dichiarati in default per 49 milioni di dollari e ora potrebbe incassarne oltre 830 con un guadagno del 1600% in soli sei anni. Guardando al passato vale la pena ricordare un episodio tra tanti. Nel marzo del 2001 David Mulford in rappresentanza di Credit Suisse convinse il governo argentino, alle prese con una carenza di liquidità, ad aderire a un’operazione di swap del debito. Le scadenze dei pagamenti venivano posticipate ma gli interessi sui titoli diventavano ancora più insostenibili. L’operazione fruttò all’istituto svizzero e alle altre banche internazionali coinvolte commissioni per 90 milioni di dollari, ma affossò definitivamente le già risicate chances di ripresa del paese. Trappole da cui l’Argentina non sembra capace di liberarsi.

  9. #388
    TCP Rider Senior L'avatar di Stinit
    Data Registrazione
    16/01/09
    Località
    terra del sole e del mare
    Moto
    feroce...
    Messaggi
    24,718
    Citazione Originariamente Scritto da votalele Visualizza Messaggio
    Comun que fare paragoni tra Argentina ed Italia lo trovo improponibile.

    L'Argentina ha un PIL di 470 Mld di $ cioè 340 mld di euro.

    L'Italia di 1.500 mld.

    L'Argentina rischia di dover rimborsare 29 mld di $ , una cifra per noi ridicola che paghiamo di interessi tutti i mesi.

    29 Miliardi nel mercato globale non spostano niente, 2.300 miliardi provocano una devastazione.

    Questa, volenti o nolenti è la nostra forza di contrattazione.

    Siamo come quel tipo che entra in banca con una bomba a mano a cui ha tolto la sicura: se la molla si fanno male tutti.

    Lo dico da anni...non a caso hanno messo alla guida del paese gente che tutto vuole fare meno che entrare con la bomba in mano

    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    quel tipo riuscira' a rapinare la banca

    da quel momento:
    1-le banche aumenteranno le misure di sicurezza
    2-quel tipo non entrera' piu' in una banca

    e se quel tipo spende piu' di quello che guadagna, e i proventi della rapina gli saranno serviti per "passare la nottata", io..................non vorrei essere quel tipo
    Mettiamola così...quel tipo non ha una semplice bombetta...ha una bomba atomica che se dovesse scoppiare farebbe saltare oltre all'economia europea l'intero sistema economico mondiale...

    ....io non credo che ci farebbero fallire senza prima aver avuto il modo di spolparci per bene...
    Ultima modifica di Stinit; 31/07/2014 alle 19:18 Motivo: Unione Post Automatica

  10. #389
    TCP Rider Senior L'avatar di votalele
    Data Registrazione
    07/06/07
    Località
    milano
    Moto
    Speed 1050 Blazing Orange !!!!!
    Messaggi
    21,620
    Ma perchè ci occupiamo dell'Argentina?

    Quelli hanno un buco da 30 miliardi, capirai, vendono un po' di roba e rientrano.

    La nostra situazione è leggermente diversa, in teoria siamo molto più solidi, ma il debito fa impressione, 2.300 miliardi di euro non di dollari (fanno circa 3.000 miliardi di dollari, 100 volte il default dell'Argentina).

    Se andiamo in default noi il mondo va in ginocchio.
    Sono vietati messaggi xenofobi, estremistici, offensivi o diffamatori verso: persone di orientamento politico o sessuale diversi dal vostro, le istituzioni, le religioni, comunità, stati, popoli o enti di qualsiasi tipo.La Black Orange

  11. #390
    Ma forse è stata tirata in ballo per improbabili confronti con grillo. Sta di fatto che la soluzione nessuno la ha, se così non fosse, verrebbe da pensare che questa crisi sia fatta ad arte. Tutti specialisti a spiegare le cose dopo. La cosa che meno mi spiego è come si fa a parlare di crisi in una realtà in cui i beni ci sono, ed è solo la possibilità delle persone ad accedervi che manca.😒
    Più che crisi la definirei sciacallaggio a lungo termine!😒

Pagina 39 di 51 PrimaPrima ... 2935363738394041424349 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •