Anche la Germania è un esportatore netto.
Il piccolo vantaggio che ha l’Italia, è che la produzione alimentare e di alta tecnologia è ai primi posti a livello mondiale, se non al primo posto.
Per stare sul solo territorio Bolognese, le patate di Budrio sono più buone di quelle tedesche, la mortadella della Alcisa non ha competitor in tutta Europa (ma neanche nel mondo) e le macchine farmaceutiche della IMA di Ozzano Emilia (o della GD di Bologna, della Marposs di Bentivoglio, della Marchesini di Pianoro) vengono studiate da americani e giapponesi, perché non riescono a farle altrettanto bene, “fabbrichette” come Lamborghini e Ducati (a prescindere dai padroni) sfornano mezzi meccanici ineguagliabili per bellezza e prestazioni.
Purtroppo hanno chiuso alcune realtà locali (tra cui la Verlicchi) che costituivano un vero e proprio vanto.
Quindi, se i tedeschi (o chi per loro) vogliono mangiare roba buona o utilizzare macchine industriali di massima qualità, devono venire a tocciare da noi.
Che poi gli scambi commerciali siano primari tra gli Stati nessuno lo può negare, ma bisogna vedere la direzione di questi “scambi”.
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