E' un discorso del cazzo perchè mischia due aspetti della vicenda che non dovrebbero essere confusi tra loro.
Da una parte il comprensibile cordoglio personale per una perdita di una persona giovane, i cui unici autorizzati a sindacare sono i diretti interessati.
Dall'altra il grande tema generale della sicurezza dei vaccini, su cui, e scusate il cinismo, i piccoli numeri non dovrebbero incidere.
Perchè ci si dimentica che è in atto una delle campagne vaccinali più estese della storia, con milioni di persone interessate in un breve lasso di tempo. E' matematico che i risultati dei noti effetti collaterali emergano.
La "sicurezza" non è mai assoluta. Ma non lo si vuole ammettere.
Quindi, giudicare l'efficacia e "bontà" di un determinato trattamento con "gli occhi del padre" è errato per lo stesso motivo per cui un medico non può operare un familiare, o un giudice sentenziare su una persona cara.
La società protegge il singolo solo nel limite di non compromettere sè stessa...