Ultima modifica di Don Zauker; 06/11/2011 alle 14:23 Motivo: UnionePost automatica
càspita! imparo sempre qlcs!
Grazie.
Allora, se ho capito bene Marchesi sbagliò ad inscatolarla immediatamente dopo la produzione, nel '61, così "a secco": un'opportuna stagionatura nulla avrebbe tolto all'originalità a tutto vantaggio dell'imperitura soddisfazione del collezionista.
Niente da fare: industriali v/s artisti ancora 1 a 0.
Tornando alla "produzione" ed anche all'arte e relative provocazioni:
proviamo a "vedere" dall'angolazione di Marchesi magari pensando al suo omonimo Gualtiero, invece molto apprezzato per le sue qualità di chef: non produce forse "merda allo stato primordiale"?
E per chiudere, così non ci torno più sull'incubo dell'inferno che è solo una parola mentre la realtà è molto... molto più terribile, che dire delle ex barriere coralline fossili oggi in quota, a quasi 2000mt, sull'appennino?
non finirà MAI!
Ultima modifica di Brandhauer; 06/11/2011 alle 14:32
...let me be who I am... & let me kick out the jams! Yeah...
me l'ero perso .......grande !!!!!!
beh........non è che ne abbia ricevuto un granchè di beneficise tu avessi l'istinto del mecenate mi assegneresti un vitalizio per continuare ad esprimere la mia arte
nemmeno io lo sono (ne capisco qualcosa solo di musica). Warhol fu il primo a codfcare il concetto di serializzazione e riproducibiltà , questo indubbiamente, ma io facevo un discorso un po' diverso. Il concetto che avevo espresso io credo che si sia sviluppato già ai primi inizi del '900
S tu mi ritieni un genio allora lo sono. Sei rimarrai solo tu a definirmi tale (come temo) lo sarò solo per te. Se avrò la fortuna di farmi conoscere dal mondo intero ci saranno milioni di persone che mi riterranno un genio. Se non avrò mai questa fortuna , l'umanità intera non avrà perso l'occasione di conoscere un genio, ma la sostanza non cambia
tre passi avanti uno indietro per umiltà
che vi siano cose, manufatti, se volete creazioni più belle di altre non c'è dubbio: la creatività esiste.
Per trovarla però bisogna fare uno sforzo enorme per ripulirla dalla vanità ed il dubbio che di sola vanità si tratti, almeno nelle intenzioni, nelle spinte emotive che portano alla modificazione delle materie, è davvero insuperabile.
Artisti? Forse.
Sboroni? sicuro!
...let me be who I am... & let me kick out the jams! Yeah...
Chiedersi cos'è l'arte è come chiedersi cos'è la vita, tanto grande è l'estensione concettuale e pratica delle attività umane che opera sotto la denominazione di attività artistica.
Oggi, in quest'epoca supertecnologica, spiegare cosa sia l'arte è ancora più diffcile.
Allora appare opportuno puntare l'attenzione sul risultato di tali attività, cioè sul prodotto artistico: esso scaturisce dall'attività di un creatore, l'artista, il quale lo sottopone poi al giudizio di fruitori che attribuiscono giudizi di valore a tale prodotto.
I prodotti artistici nascono per sopravvivere al loro creatore e in essi si racchiudono valori spirituali eterni, scaturiti dalla esperienza personale dell'artista circa la realtà sociale in cui vive o è vissuto o vivrà.
Le opere d'arte, quindi, hanno l'importante compito di essere una fonte comunicativa di testimonianza di valori che da temporali divengono eterni.
Tenendo conto che l'arte non riguarda solo la sfera prettamente culturale, ma convive con ciascuno di noi nel quotidiano ( vedi i nostri vestiti, gli oggetti di cui ci serviamo per le nostre occupazioni....) un qualsiasi tentativo di definizione è quasi impossibile dal momento che sono numerose le scienze umane che hanno per oggetto di studio questa attività ( storia dell'arte, psicologia, sociologia, estetica, antropologia,....).
Il prodotto artistico scaturisce da un atto creativo dell'artista, colui che da antico artigiano a genio per antonomasia ha attraversato, nella storia, tutti i ceti sociali. Questo percorso storico ha permesso la nascita di molti "topos" sulla figura del creativo, di colui che possiede quella strana capacità di generare dal niente un "oggetto" che ora c'è e prima no, frutto di una sua idea nata in un luogo oscuro, misterioso, della sua mente.
Nel paleolitico superiore l'uomo sviluppa capacità intellettive proprie della sua specie. he successivamente attività artistiche grafico-pittoriche che pare avessero uno scopo comunicativo ed esorcistico.
La nascita dell'arte determina la nascita culturale dell'uomo, a sua volta costruito dalla sua stessa cultura entro un processo dinamico che conduce sino a noi percorrendo una esperienza di vita antica, ma sempre nuova e rinnovabile ove l'arte si pone come una caratteristica intrinseca universale della specie umana.
Il prodotto artistico nasce da un atto creativo, che implica sempre il concetto sovversivo di "creatività".
La parola creatività include sempre il carattere di imprevedibilità, cioè un processo di pensiero che sfugge totalmente alle leggi deterministiche e influenza il concetto del "bello" moderno: bello è ciò che è spontaneo, originale e genera risposte individuali.
Quando al frutto di questo atto creativo vengono attribuiti anche giudizi di valore esso diventa arte
imperatore del forum e non solo!
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille,mentre il contrario è del tutto impossibile
presidente sezione triumph che co@lione
sboroni?
forse ho avuto la fortuna/sfortuna di conoscerne qualcuno di questi artisti NO sboroni SI .... e credo che, al di la dell'apprezzamento o meno delle loro opere, o cagate che dir si voglia, tra loro ci sono persone che per umiltà e dignità umana farebbero il baffo a molti di noi ... a me sicuramente ....
Le verre est un liquide lent