Sul primo punto sono d'accordo (e due), io sono un lavoratore autonomo quindi se non merito non mi affermo.
Sulla questione della consapevolezza del rapporto con banche o società di investimenti, il discorso per me è più complesso. Sicuramente non è niente di impossibile tenere sotto controllo certi parametri ma non si può non considerare che ci sono persone che hanno il rifiuto dei numeri e della matematica. Non parlo solo di persone di cultura limitata. Mia moglie che è una psicoterapeuta, persona intelligente e dotatissima per quel che concerne il suo campo, si rifiuta di occuparsi di qualsiasi cosa contenga anche un solo numero.
Io non penso di esserle superiore, anzi, abbiamo semplicemente attitudini diverse.
Sulla storia che la banca sicura per tenere i tuoi soldi vuole essere pagata, mi sono trovato più volte a discutere col direttore della mia che vuole convincermi che siccome l'euribor è ai minimi storici e la banca d'Italia eroga soldi agli istuti bancari a tassi prossimi allo zero (se poi ci mettiamo che tutti hanno le casse piene perché non erogano quasi più mutui), la situazione non può che essere questa.
Alla mia domanda del perché della disparità, messa nero su bianco sull'estratto conto, tra interessi attivi e passivi,
mi ha risposto di non farci caso che tanto il mio conto è attivo e che quella è solo una formalità e quei tassi passivi non potrebbero essere mai applicati.
Sono matto io o qui qualcosa non quadra?
Bravo, e la conversazione è anche interessante.