Perdonami non sono per nulla d'accordo nel caso specifico.
Forse tutto il clamore generatosi non era stato previsto da L. Magri ma dubito, essendo egli un insigne esponente dei media, che nei resoconti che ho letto di suoi ex colleghi ed amici abbiano divulgato dati che sapessero lui non avrebbe voluto diventassero di dominio pubblico.
In secondo luogo l'eutanasia è pratica non lecita in Italia e per quanto barbaro sia è un ulteriore distinguo tra chi può comunque beneficiarne e chi non può permetterselo.
In ultimo la patologia non è tra quelle che medicalmente abbiano diagnosi definitiva, per cui lo scalpore è del tutto degno e solleva riflessioni necessarie riguardo il "range" di quelle ammissibili per il ricorso alla fine assistita.
L'ovvietà che sottolinei sembra un richiamo ad un doveroso silenzio che senti particolarmente necessario forse spinto da una conoscenza diversa del personaggio che ad altri non è data, lo desumerei dal fatto che ti riferisci a lui con intimità, chiamandolo per nome.
Silenzio che avrei preferito leggere anche sui media.