
Originariamente Scritto da
357magnum
Qui c'è una buona domanda seguita da una cattiva risposta.

Mi spiego meglio:
Il fatto che le banche non concedano mutui a chi non ha un posto fisso non è del tutto esatto infatti fior di professionisti i mutui li ottengono lo stesso (Avvocati, medici, architetti ecc ecc) tuttavia c'è una grossa diffidenza del sistema bancario
italiano e sottolineo italiano, verso chi non svolge una professione autonoma ma vive di contratti temporanei.
Sarebbe invece il caso che , se si vuole davvero liberalizzare il mondo del lavoro, insieme a quella riforma venisse anche ntrodotto un diverso sistema di valutazione: Se cioè io che ho un contratto a tempo determinato ti dimostro, cara banca, che ho un reddito dignitoso poichè passo da un contratto all'altro e nel corso degli anni (gli ultimi 2?) mi sono sempre trovato un lavoro, allora tu, cara banca, il mutuo me lo dovresti concedere lo stesso dato che lo concedi all'avvocato o all'architeto che passano da un cliente ad un altro.
Ma è un'altra cosa questa rispetto a quel che ha detto Monti. Monti infatti a palrato di "determinate condizioni" che si debbono realizare affinchè il posto fisso non sia più quel totem che tutti osannano. Posto fisso, non lavoro (quasi) certo. Quindi è una buona domanda quella per la quale si chiede quale banca è stata così lungimirante da valutare te, richiedente del mutuo , come persona, come essrree responsabile in grado di accollarsi un onere e di prtarlo a compimento (che strano criterio questo in Italia....dove nessuno, o pochi, fanno il proprio dovere
)
La risposta mal data è che il diritto al mutuo..non te lo toglie nessuno (posto che esista)... Non è un diritto..ma una concessione (e come tale facoltativa). Certo lo Stato deve facilitare l'accesso al credito, particolarmente quello fondiario, ma da qui a "diritto" ce ne corre parecchio....